C'è una scena, durante la prima stagione del telefilm, in cui Sarah, Alison e Cosima si incontrano a casa di Felix, tre persone che non potrebbero essere più diverse tra loro e che cercano una spiegazione alla loro stessa esistenza e al pericolo che stanno correndo.

Sono personaggi così forti e autentici che gli spettatori non hanno alcun alcun problema ad accettarle come tre persone diverse, malgrado tutte loro (più Helena), siano interpretate da una delle attrici più straordinarie mai apparse sul piccolo schermo, la 28enne canadese Tatiana Maslany.

Canadese come lo è il telefilm, la sua ambientazione e il tono così diverso dai telefilm made in USA e UK malgrado sia prodotto dalla BBC America.

Gli effetti speciali di Orphan Black sono quelli che non vedi, la naturalezza con cui accetti che i cloni davanti a te siano del tutto reali malgrado lo spunto fantascientifico della storia. La protagonista, Sarah Manning, che ha un background difficile alle spalle, scopre di essere uno di tanti cloni sparsi ovunque sul pianeta e a cui qualcuno sta dando la caccia.

Orphan Black, con i suoi dieci episodi della prima stagione, è diventata rapidamente un oggetto di culto internazionale, elogiata da pubblico, critica e dagli attori delle altre serie, che come vedremo, hanno fatto di tutto per ottenere un ruolo nella seconda stagione. Un episodio della serie, Variations under Domestication, è entrato in finale al Premio Hugo, insieme a vari episodi di Doctor Who e all'episodio choc di Game Of Thrones, The Rains Of Castamere.

Il 19 aprile scopriremo come si sono sviluppati gli sconvolgenti eventi del finale precedente, che lasciava praticamente tutte le protagoniste in situazioni difficili.

A raccontare cosa aspettarsi dalla stagione due ci ha pensato la stessa protagonista, Tatiana Maslany/Sarah/Cosima/Alison/Helena, in una intervista con Usa Today:

"Il loro mondo è cambiato per sempre: Tutto quello che sapevano e tutto ciò che credevano di sapere delle persone intorno a loro è andato in pezzi. Ora hanno cominciato a prendere strade separate."

Ovvero: "Sarah cerca i rapitori di sua figlia, Alison cerca di negare a sè stessa la sua responsabilità nella morte della sua migliore amica e Cosima deve fare i conti con la propria mortalità."

Il co-creatore della serie Graeme Manson aggiunge che avremo anche modo di scoprire qualcosa in più del progetto LEDA, ovvero l'apparente origine dei cloni e sulla misteriosa madre adottiva di Sarah, Miss S/Maria Doyle Kennedy, protagonista di uno dei colpi di scena più inaspettati del finale di stagione.

Inoltre, aumenterà il carico di lavoro per la bravissima Maslany, perché entrerà in scena un nuovo clone, Jennifer Fitzsimmons, ex allenatrice di nuoto che viene ricoverata per la stessa malattia respiratoria che affligge Cosima (e anche la sfortunata clone tedesca).

Ma nella migliore tradizione dei telefilm a base di misteri, non aspettatevi che tutto venga risolto nel finale della stagione due, come ben dice la Maslany:

"Per ogni risposta che ricevi, compaiono 5 nuove domande", seguita dallo showrunner "allo stesso tempo, quando apri una porta chiudi una finestra, e anche il contrario."

Jordan Gavaris, ovvero Felix aggiunge: "se la prima stagione poteva essere vista come la fase di concepimento, la seconda è quella di evoluzione, sia per i personaggi che per le loro relazioni. Più si allontanano tra di loro, più diventa evidente il vero cuore della storia: che insieme sono più forti."

"Tutti i personaggi esistono in quel punto che non è nè il bene nè il male, nè morale nè immorale" spiega la Maslany "Ognuna di loro ha questa flessibilità che tiene il pubblico col fiato sospeso (ne sa qualcosa l'amica di Alison). Non so in che direzione ci stiamo muovendo, ma gli autori sono davvero bravi nel non rendere mai le cose semplici, è sempre una bella sfida."

Manson aggiunge che ha ben chiaro in mente l'end game della storia, ma come ci arriveranno è tutto un altro conto:

"Ci arriveremo nella prossima stagione o quella dopo e poi resetteremo tutto? È una domanda difficile, ma sappiamo di voler raccontare la nostra storia in più stagioni."

Tramite l'Huffington Post scopriamo poi due nuovi dettagli.

Esiste una vera Cosima: il personaggio della scienziata non solo ha un fonte di ispirazione reale, ma è anche parte integrante dello show: si chiama Cosima Herter, è una studentessa della University of Minnesota dove studia Storia e filosofia della biologia. Condivide i gioielli e i tatuaggi della Cosima televisiva e ne è anche la consulente scientifica.

Come ben spiega Manson "lei legge tutto e vede tutto, ci aiuta con il quadro generale, ci dice cosa è interessante a livello scientifico, sociale e legale, ci fa capire le ramificazioni della clonazione."

E non solo, come racconta l'altro creatore della serie, John Fawcett: "Cosima è anche incaricata di creare i titoli degli episodi. Se nella prima stagione erano tutti ispirati dall'Origine della specie di Darwin, nella seconda arriveranno dalle opere di Sir Francis Bacon."

Aggiungendo "Lei è molto brava nel dirci cosa è scienza e cosa potremmo potenzialmente fare, spingendoci nel campo della fantascienza."

Per quanto riguarda i nuovi volti, vedremo arrivare Michiel Huisman (Game of Thrones), il nuovo interesse sentimentale di Sarah dopo averla salvata da una situazione non ancora svelata;

Peter Outenbridge (Nikita), ovvero il pastore Henrik Johanssen il capo della setta dei Prolethians, ovvero i cattivi, o meglio uno dei gruppi di cattivi; arriva poi il volto di culto di Star TrekBattlestar Galactica e True Blood Michelle Forbes, che interpreterà Marian Bowles, un pezzo grosso del Dyad institute che ha mani occhi e orecchie in tutto quello che succede; Infine Patrick J. Adams, ovvero il protagonista della serie Suits, così appassionato di Orphan Black che, per ammissione degli stessi autori, li ha così bombardati di twit da convincerli a dargli un ruolo da guest star in uno degli episodi.

 

E concludiamo con le parole di John Fawcett: "La seconda stagione non sarà solo azione, il nostro mondo crescerà enormemente. specialmente nei primi 6 episodi passeremo molto tempo in contesti molto diversi. Ovviamente non sarebbe Orphan Black se non facessimo delle scoperte significative sui personaggi lungo la strada. Ci saranno alcuni...colpi di scena davvero inaspettati, il pubblico non sarà in grado di capire dove li stiamo portando."

Ma noi non vediamo l'ora di scoprirlo.