Il consulente della Marvel Comics per il mercato dei diversamente vivi, l'inossidabile Jack Kirby, ha rilasciato, in alcune interviste sulle riviste specializzate, le principali linee guida della Casa delle Idee per il nuovo mercato apparso di recente sulla scena mondiale. 

Tutti sappiamo che gli zombie non dormono e che il loro cervello, nella procedura di "ritorno", non percepisce il mondo propriamente secondo i canoni cui sono abituati i vivi. In una giornata quindi della durata di ventiquattro ore, dopo aver soddisfatto i bisogni fondamentali di carne fresca, il nostro non morto, spiega Kirby, solitamente si dedica alla lettura. Sia gli organi percettivi che il cervello dello zombie sembrano però essere riottosi a trame complesse, a mancanza di colori sgargianti come sembrano propensi alla noia di fronte a righe e righe di parole senza interruzione. Un'opera che contenga forti colori primari, svolgimenti strutturali semplici ed immutabili nel tempo, un fraseggio diretto e non eccessivamente arzigogolato è quella che cerca il non morto in caccia di emozioni letterarie, un'opera quindi che possiede tutte le caratteristiche del fumetto di supereroi.

Dopo aver quadruplicato le vendite in meno di un anno la Marvel si sta orientando quindi verso il gusto zombie finanziando ricerche di mercato per capire cosa possa colpire ancora di più il non morto della porta accanto. Innanzi tutto al lettore zombie non è detto sia gradito l'autore zombie: non sempre pietre miliari del fumetto ritornate dall'aldilà come Joe Simon o lo stesso Kirby vengono considerate in modo migliore di autori moderni, capaci magari di gestire molto meglio le atmosfere splatter sempre gradite dai non morti. In secondo luogo i fumetti che parlano solo di zombie o di zombie che cercano di divorare l'umanità (tipo The Walking Dead) non sono per nulla graditi al campione non morto preso in esame perché considerate troppo discriminatori e poco interessanti nelle dinamiche. Pollice alzato per i ritorni dalla morte, una delle specialità della Marvel, quando non sono propriamente convenzionali, per le storie di integrazione fra vivi e non morti ma soprattutto per i team-up fra varie versioni, vive e decedute, dello stesso eroe. Solo da pochi giorni è uscita infatti, con un successo immediato, la miniserie Captain America Forever, in cui un deceduto Steve Rogers (più in forma che mai grazie alla formula del necrosoldato) al fianco di un Bucky in piena salute e con l'aiuto di tutti quelli che hanno portato negli anni l'uniforme del Capitano affronta senza paura l'arzillo cadavere di Hitler.

Se la Marvel si muove per accaparrarsi il mercato non morto anche la Dc Comics non sta a guardare accaparrandosi due carichi da novanta come Bob Kane e Joe Shuster. Invece di imitare la Marvel in casa Dc si è deciso di provare la strada alternativa del reset completo per l'universo narrativo. In Crisi degli Infiniti Oltretomba le Lanterne Nere prendono il controllo del continuum spaziotemporale e portano i supereroi Dc in un ambiente simile a quello di inizio secolo ma chiaramente già ben equipaggiato in quanto a non morti. In un contesto che al vecchio zombie non può che risultare familiare si muovono alieni defunti assieme a vendicatori notturni ben in salute, morte principesse delle amazzoni con al dito oscuri anelli del potere al fianco di atlantidei ormai rassegnati a un ulteriore livello di inquinamento del mondo di superficie. Un crollo improvviso è da registrare però su tutte le testate e più in generale i prodotti di narrativa che coinvolgono vampiri o lupi mannari, considerati eccessivamente snob dal vero non morto da strada.

Unico neo per il mondo dei fumetti non morto è la sparizione completa di Stan Lee, probabilmente datosi alla macchia dopo la dichiarazione di Kirby sulla voglia di dedicarsi assieme a lui allo sviluppo di nuovi fumetti, per sempre.