A un anno dalla prematura scomparsa del compianto critico di Fantascienza.com Giampaolo Rai, pubblichiamo volentieri questo articolo d'opinione che ha scritto appositamente per noi nei giorni scorsi.

Premetto che non ho niente contro le storie alternative e l'ottimismo in genere, ma l'alluvione di romanzi e racconti definiti "Optim.SciFi" mi ha veramente, scusate la volgarità, rotto le palle.

Certo, se fossero capolavori o almeno buone letture ci starebbe anche, ma nel 99 percento dei casi si tratta di ciofeche inenarrabili, che cominciano (e finiscono) tutte allo stesso modo.

Gli immutabili canoni del genere sono stati fissati già nel 2009 (con il casino che stava succedendo lui aveva il tempo di scrivere... fortunato davvero) dallo scrittore inglese April Vessel: vediamo il protagonista e i personaggi principali che conducono una vita apparentemente normale, ma poco a poco si introducono elementi incongruenti, il pescatore seduto da solo sulla riva del fiume, bambini che giocano in un prato, addirittura il campeggio in un bosco.

Le città non sono circondate da filo spinato e palizzate, le camere da letto singole con porta corazzata non ci sono, addirittura è in atto una severa legislazione sul controllo delle armi.

A questo punto il lettore capisce di trovarsi in un universo alternativo, dove la crisi del 2008 non è avvenuta e la gente può muoversi liberamente.

Anche accettando l'assurdo presupposto, è sul finale che spesso questi romanzi crollano nella banalità. In più della metà (non sto scherzando, si tratta di 10 romanzi su 18, tutti pubblicati nel 2013) nelle ultime pagine si sente un gorgoglio e un rumore alle spalle dei protagonisti; forse la crisi del 2008 è iniziata in ritardo? Ma no (siamo ottimisti ricordate?), si tratta di un incontro con civiltà aliene che ci invitano a far parte della federazione galattica (3 romanzi), di un uomo proveniente dal futuro che spiega come i protagonisti possono evitare la crisi del 2008 viaggiando nel tempo (2 romanzi), di un banale animale selvatico che fugge tra le risate (5 insopportabili romanzi).

Gli altri otto romanzi semplicemente descrivono la vita dei protagonisti e il loro ritorno a casa, unico elemento fantascientifico l'inesistenza degli zombie, finale comune con abbracci, baci, amore e la considerazione che "siamo fortunati a vivere in un mondo così".

Assolutamente insopportabile, una pletora di opere di basso livello con una sola idea portante e scritte a un livello patetico. Per anni si è detto che la fantascienza era morta, ormai non possiamo che augurarci che il trapasso definitivo avvenga prima possibile.

Dopo tornerà indietro certamente migliore.