L'obiettivo è di mandare i primi quattro esseri umani su Marte nel 2024. Ma già nel 2018 il progetto Mars One dovrebbe varare la sua prima missione esplorativa sul pianeta rosso. Il condizionale è d'obbligo, perché i costi sono elevatissimi e, al momento, è stato raccolto appena mezzo milione di dollari in donazioni. Servono sei miliardi di dollari per il primo volo con equipaggio, quattro per i successivi, dal momento che l'idea è di mandare ulteriori quattro persone ogni due anni. I "coloni" avranno il compito di creare il primo insediamento umano su Marte, per poi dare un contributo fondamentale per la comprensione delle origini del nostro sistema solare. 

Una sfida difficile, resa ancora più impervia dal fatto che si tratta di un'iniziativa privata, non a scopo di lucro. I fondi verrebbero raccolti da una serie di fonti, quali: donazioni, sponsor, ricavi da nuove proprietà intellettuali. E soprattutto vendita dei diritti televisivi, perché questo sarà il primo Grande Fratello nello spazio. Uno show carico di rischi, come sottolinea lo staff di Mars One, anche per questo è già stato elaborato un dettagliato protocollo sul tema. 

Gli autori, professionisti con esperienze in NASA ed ESA, hanno individuato due grandi categorie di rischio: la perdita di vite umane e lo sforamento dei tetti di spesa. "Dopo cinquant’anni di viaggi nello spazio – si legge sul sito – il rischio è paragonabile a una scalata sul Monte Everest". Si lavorerà con i fornitori affinché ogni componente funzioni perfettamente, usando solo tecnologie già provate sul campo. L'attenzione si concentrerà in particolare sulle fasi di decollo e atterraggio, a cui vengono attribuiti il 66% dei costi. Inoltre, i sei miliardi di dollari comprendono un ampio margine di sicurezza, perché sono contemplate varie alternative per ogni eventuale criticità. Ma la attività di analisi continueranno a evolversi negli anni come parte centrale del progetto. 

In tutto ciò, si rischia di dimenticare un "particolare": la missione su Marte non prevede il ritorno a casa. Eppure più di 200.000 persone hanno fatto domanda per salire a bordo. Perché un essere umano decide di abbandonare affetti, lavoro, progetti, offrendosi per una missione carica di incognite? È la domanda che si sono posti quelli di Vita Brevis Film, una piccola casa di produzione di Salt Lake City, che è andata a intervistare cinque candidati. Ecco il risultato. Buona visione.