Anarres, la rivista di studi sulla fantascienza fondata da Salvatore Proietti e Alessandro Fambrini, ha i suoi tempi. Non sono tempi brevissimi: dal primo al secondo numero è passato un anno e mezzo. Ma alla fine arriva, e quando arriva è un piccolo patrimonio di cultura letteraria e fantascientifica. Imprescindibile per chiunque affronti questo genere letterario con spirito critico e di studio.

Stavolta il numero è più eterogeneo del primo, senza una sezione monografica, e si conclude con un ricordo di Riccardo Valla.

Il contributo internazionale è di David Ketterer che parla di contaminazioni fra SF e altri generi, e fa l'esempio di libri recentissimi fra cui Pattern Recognition di Gibson. E il resoconto a più voci di una presentazione romana di un libro di Darko Suvin è un omaggio a un critico internazionale che ha sempre mantenuto solidi legami con l'Italia, dove ora vive.

Di SF americana parlano due articoli. Proietti rilegge Philip K. Dick e il suoi rapporto con la controcultura americana degli anni Sessanta (con cui è a volte in sintonia, a volte meno), mettendo al centro gli antieroi che sono protagonisti dei suoi romanzi. Stefano Carducci rievoca gli albori della Golden Age, affascinata dall'esoterismo non meno che dalla hard science.

Ad affrontare il rapporto fra Italia e fantascienza sono due articoli. Paolo Bertetti si lancia all'indietro nel tempo, negli anni del film muto: all'inizio del Novecento (prima dell'avvento del fascismo), l'Italia era un grandissimo centro di produzione cinematografico, e uscirono decine di film, di varia lunghezza, che possiamo senz'altro definire di SF. Invece, Antonino Fazio affronta il presente, e il rapporto tra fantascienza e teorie del postmoderno, a partire dagli scritti di Wu Ming 1 e altri: fra i tanti generi, la SF sembra ben attrezzata per le nuove sfide.

Last but not least, un articolo di Fulvio Ferrari sulla fantasy contemporanea di Neil Gaiman e altri (fra cui lo scandinavo Cornelius Jakhelln), e sul modo creativo in cui romanzi come American Gods fanno interagire mondo presente e materiale fornito dalla mitologia nordica.

Di fantastico classico (da Howard a Lovecraft e Meyrink) parlano anche recensioni e interventi più brevi, mentre una nota finale di Proietti prova a ricercare in Canada le origini fantascientifiche della parola "robot".

Anarres 2 è online all'indirizzo www.fantascienza.com/anarres. Tra non molto uscirà la versione ebook e poi quella stampata.