Domenica 17 novembre è andato in onda sulla Fox Usa la premiere di Almost Human, il nuovo telefilm prodotto da JJ Abrams che ha come showrunner quel J.H. Wyman precedentemente al lavoro su Fringe, a dimostrazione di come i rapporti tra la Bad Robot e la volpe del ventesimo secolo televisiva procedano armoniosamente. 

Per presentare adeguatamente al grande pubblico la loro nuova creazione, è stata indetta una conferenza stampa, in cui ha Abrams ha aperto le danze raccontando: "Questa storia è molto diversa da tutto quanto è stato fatto prima. Sembra un procedural e la storia di un rapporto burrascoso tra i due protagonisti, ma l'aspetto divertente è stato come Joel ha completamente stravolto i due concetti, ovvero usando un'ambientazione e dei personaggi in grado di creare situazioni mai viste prima".

E sottolinea un aspetto che apprezza particolarmente: "Penso che questo telefilm abbia un umorismo mai visto nei nostri progetti precedenti ed è parte del rapporto tra i personaggi di Karl e Michael".

Wyman poi spiega: "La differenza tra Almost Human e Fringe e che il secondo aveva una mitologia che proseguiva ogni settimana. Fondamentalmente, almeno secondo me, c'era la storia di un rapimento e di una famiglia che cercava di rimanere unita in un periodo in cui restare uniti è davvero difficile. E il pubblico era attratto da quella mitologia, questo era il succo".

Mentre in Almost Human "si parla di poliziotti. Ogni settimana si presentano al lavoro e hanno un caso da seguire, un caso coinvolgente e divertente, che li porterà a compiere un viaggio, attraverso il quale approfondiremo la loro conoscenza e i loro rapporti si trasformeranno e cresceranno".

Ma procedural non vuol affatto dire che si tratta di un telefilm dalla natura strettamente episodica: "C'è una grande mitologia all'interno del telefilm, ma strutturalmente è una storia che di settimana in settimana avrà grandi scene d'azione, casi che non avete mai sentito prima o concetti già sentiti ma raccontati in modo diverso, per merito della natura stessa della serie".

Per quanto riguarda la storyline più ampia: "Mi piace nascondere alcune cose e piantare semi che cresceranno più avanti in modi diversi da come ve li aspettate. Ma quello che più desideriamo è che siate coinvolti dai personaggi e dalle loro storie, mentre cercano il loro posto nel mondo".

L'ingrediente che ha fatto la differenza però, sono i due attori protagonisti:"Quando li abbiamo contattati, sapevamo che ognuno di loro aveva qualcosa che era perfetto per il ruolo, ma la verità è che proprio per chi sono, quello che hanno apportato al ruolo, che hanno esaminato e portato alla luce dei loro personaggi era molto più ricco di opportunità di quanto noi avremmo mai potuto sognare".

Abrams aggiunge: "Ciò che Michael Ealy ha donato al suo personaggio è un alto livello di intensità e di compassione. È anche coraggioso, esperto, uno stratega, esattamente il tipo di partner che vorresti se tu fossi un poliziotto".

Riguardo Karl Urban, Wyman racconta: "Il suo personaggio è un po' preoccupato per il progesso della tecnologia (per motivo molto validi a livello narrativo), sulla direzione in cui stia portando il mondo con questi rapidi e incontrollati avanzamenti tecnologici".

Ma non è solo un rigido conservatore: "Kennex apprezza alcuni aspetti della nuova tecnologia, come migliori giubbotti antiproiettile e nuove armi, quello che lo preoccupa è la linea che separa l'umano dal robot e il fatto che la sua sicurezza ora dipenda da qualcosa a cui guarda con disprezzo. Questo è il suo viaggio: arrivare alla consapevolezza che il problema non è la tecnologia, ma come la si usa".

E aggiunge: "Arrivando da Fringe, amo questo tipo di scenari alla E se... o Oh guarda dove stiamo andando a finire. Penso che Almost Human sia una perfetta piattaforma su cui costruire questi possibili scenari e questa sorta di parabole".

Prosegue Abrams: "Ciò che rende entusiasmante lavorare con una persona che ama gli E se... è che riesce a immaginare situazioni e personaggi che ti fanno sorridere e rabbrividire, perchè le sue idee sono molto vicine a qualcosa di possibile. In Fringe, per quanto sembrassero folli le situazioni, erano sempre vicine a una sensazione che potremmo descrivere così: Oddio, queste cose potrebbero succedere davvero".

Wyman si rende conto dell'inevitabile paragone: "Nella mia mente, non puoi andare a toccare certe situazioni senza avere un grande debito nei confronti di Blade Runner. È un film straordinario e istruttivo, perché guardandolo capivi che non c'era solo la scena che stavi seguendo, ma c'erano dietro altri dieci livelli da scoprire".

Ma Almost Human è un altro mondo: "C'è qualcosa in questo tipo di film che non è mia intenzione seguire. Quando vedi incredibili film di fantascienza o leggi romanzi straordinari, per la maggior parte è tutto un Guarda cosa avete fatto voi umani, avete fatto disastri e ora cosa pensate di fare? Mentre quello che vogliamo fare noi contiene un minimo di speranza, pensare che noi umani abbiamo molti problemi e tempi difficili, ma perseveriamo nel cercare di migliorare, perché è ciò in cui credo".

E conclude: "Sono una persona che ha ancora speranza per il futuro, che l'umanità faccia le cose al meglio, prima o poi. Voglio creare un mondo più luminoso, dove non piova sempre, dove l'atmosfera non sia del tutto rovinata, le persone hanno ancora figli e sono entusiasti di preparare il compleanno della loro bambina di sette anni. Voglio comunicare la sensazione di come sarà il mondo da qui a quaranta anni. Dovremo ancora confrontarci con alcuni problemi, alcune cose saranno migliori, altre più pericolose, ma noi progrediamo e le cose andranno meglio".

Almost Human è ambientato nel 2048. Il protagonista è John Kennx (Karl Urban) che sopravvive per un soffio a un devastante attacco a un team di poliziotti e finisce in coma per 17 mesi. Quando è pronto per tornare al lavoro scopre che le cose sono cambiate e che gli agenti devono fare squadra con androidi dalle sembianze umane. Kennex, che ora ha una gamba sintetica, non è molto felice all'idea e dopo una reazione particolarmente negativa, viene messo in coppia con un androide in disarmo, Dorian (Michael Ealy), che ha la tendenza ad avere inaspettate reazioni emotive.

Con John in parte macchina e Dorian a modo suo in parte umano, i due combatteranno il crimine insieme, mentre John cerca di svelare il mistero dietro quell'attacco e nel contempo cerca di capire il nuovo mondo in cui si trova a vivere.

Nel frattempo, la scommessa può considerarsi vinta: la premiere di Almost human ha registrato 9 milioni e 100 mila spettatori ma soprattutto l'ottimo punteggio di 3.1 nell'ambita fascia 18-49 anni.

Ovviamente seguirà un calo inevitabile dopo il primo episodio, ma a meno di crolli verticali come accaduto con Terra Nova, possiamo dire che la Fox ha trovato l'erede di Fringe.

Per concludere, eccovi un trailer diverso dal solito,la versione cinematografica ideata dalla Bad Robot.