La NBC ha deciso che i viaggi nel tempo sono un buon affare. In questi ultimi anni le serie tv a base di viaggi nel tempo si sono un po' riviste sugli schermi, anche se non hanno avuto riscontri eccezionali (vedi FlashForward) o sono ancora per strada (come Continuum), ma evidentemente al network pensano che comunque il tema conservi un proprio fascino, tanto che proprio in questi giorni è stata completata l'acquisizione di ben due soggetti per nuovi serial, che vorrebbero rinverdire i fasti della mitica Quantum Leap (da noi In viaggio nel tempo), prodotta proprio da NBC a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.

Il primo soggetto ha come titolo Lighthouse ed è stato ideato da Josh Friedman, sceneggiatore e produttore televisivo di lunga data, con al suo attivo gli script dello spielberghiano e non riuscitissimo La guerra dei mondi, nonché della sfortunata The Sarah Connor Chronicles. Sfortunata perché interrotta quasi subito nonostante non fosse malvagia. A quanto si sa, Lighthouse dovrebbe essere una serie corale incentrata su un hotel misterioso pieno di viaggiatori del tempo ribelli.

L'altro soggetto è Timeless ed è stato scritto da Deborah Pratt, già produttrice e sceneggiatrice del citato Quantum Leap. In questo soggetto la protagonista Alexandra King si trova a viaggiare tra due epoche, il presente e il futuro, dove ci sono due uomini che la amano, ma anche una serie di segreti che potrebbero distruggere le loro vite. Questo è il commento della Pratt al suo soggetto: "Timeless è un modo stimolante di rispondere alla solita domanda: e se... che è qualcosa che abbiamo fatto incredibilmente bene con Quantum Leap. La disponibilità di effetti speciali e una grande storia di persone ci permette di portare in tv una nuova serie di dimensioni".

Al di là dei proclami e delle dichiarazioni soddisfatte, resta da vedere se questi due soggetti, se mai arriveranno davvero a essere prodotti e trasmessi, riusciranno a rinverdire il tema dei viaggi nel tempo, non nuovissimo ma ancora pieno di potenzialità interessanti e decisamente poco o male sfruttato, soprattutto in ambito televisivo.