La teoria del Big Bang presenta qualche crepa, almeno secondo l'astrofisico Niayesh Afshordi del Perimeter Institute for Theoretical Physics in Canada. Afshordi non è convinto della teoria comunemente accettata: una singolarità proveniente dal nulla esplode creando il nostro universo (semplificando, ovviamente). Secondo l'astrofisico, tale teoria non risponde alla domanda: cosa c'era prima?

Quali sono per Afshordi i limiti del Big Bang? La singolarità stessa, per cominciare, di cui non si conosce l'origine, e il fatto che è difficile immaginare come potrebbe avere creato un universo che ha una temperatura pressoché uniforme. Vista l'età del nostro universo (13,8 miliardi di anni), non avrebbe avuto abbastanza tempo per raggiungere un punto di equilibrio.

L'astrofisico dice che molti suoi colleghi sono convinti che l'equilibrio implicherebbe l'espansione dell'universo a una velocità superiore a quella della luce. Ma anche in questo caso esistono dei limiti: "Il Big Bang è un fenomeno caotico. Non è chiaro come avrebbe potuto esserci anche solo un minuscolo spazio omogeneo in cui dar luogo all'espansione".

Ecco invece cosa ha proposto Afshordi. Tutto comincia in un megauniverso quadridimensionale, di cui fanno parte stelle a loro volta quadridimensionali, che hanno lo stesso ciclo vitale delle stelle che conosciamo. Le più grandi esplodono come supernova e il loro nucleo centrale collassa, creando un buco nero, sempre quadridimensionale.

Il buco nero ha il suo event horizon, ovvero il confine tra il suo interno e l'esterno.

Il buco nero poi esplode e i suoi frammenti formano una (specie) di membrana tridimensionale, che circonda un event horizon tridimensionale, il quale si espande, diventando di fatto il nostro universo.

Il nostro universo sarebbe dunque il prodotto di un buco nero quadridimensionale, l'espansione dell'event horizon giustifica l'espansione dell'universo stesso e il fatto che la sua creazione derivi da un universo quadridimensionale giustifica la temperatura uniforme.

L'astrofisico aggiunge che nel nostro universo tridimensionale, l'event horizon appare come una superficie bidimensionale, mentre in quello quadridimensionale, appare come un oggetto tridimensionale chiamato ipersfera.

Noi ci fermiamo qui, cercando di immaginare chi possa abitare un universo quadridimensionale. Se però volete approfondire l'argomento, trovate nelle Risorse in rete il link al documento integrale redatto da Afshordi.

E buona permanenza nella membrana.