La versione datata 1998 del mito di Godzilla nell'interpretazione di Roland Emmerich non era un così brutto film ed ebbe un discreto successo: 379 milioni di incasso globale a fronte di un budget di 130 milioni, non dissimile da quanto visto in tempi recenti con Captain America. Purtroppo, viste le critiche e le reazioni dei fan, la Sony decise di non proseguire oltre con quella versione dei fatti, motivo per cui non scopriremo mai cosa avrebbe fatto il baby Godzilla dopo l'apertura del suo uovo.

Passano gli anni ed ecco arrivare il binomio Legendary Pictures/Warner Bros per fare quello che va più di moda in questo periodo: ricominciare daccapo.

Per farlo scelgono un gruppo di nomi giovani: il regista Gareth Edwards, il cui film precedente era l'indipendente Monsters, il protagonista dei due Kick-Ass Aaron Taylor-Johnson e la rivelazione Elizabeth Olsen, insieme al volto di culto di Bryan Cranston, ormai libero dagli impegni di Breaking Bad.

Dunque, quali sono i piani per questa rinascita del gigantesco lucertolone? Quando Edwards entrò a parte ufficialmente del progetto, ci tenne a precisare: "La mia idea guida è sempre stata Se accadesse davvero, come sarebbe? Desidero un'impronta realistica e con i piedi per terra del mito di Godzilla".

E anche: "In tutte le conversazioni, gli executive della Legendary sottolineavano sempre il desiderio di rendere omaggio alla versione tradizionale del mito e tornare alle radici della sua storia. Ma è soprattutto un reboot che porta Godzilla nel 21 secolo e l'intento è di ispirarsi a quanto fatto dalla Legendary con il Batman di Nolan".

Durante il Comic-Con il regista ha poi svelato qual è l'aspetto che ritiene più importante: "Io credo che il trucco sia di non pensare agli effetti speciali ma di immaginare che stia succedendo davvero e chiedersi Qual è la migliore storia da raccontare che coinvolga gli esseri umani? Io non voglio dividere le due cose".

Il nuovo mondo di Godzilla vuole raccontare unire due piani narrativi: "L'aspetto innovativo è che abbiamo girato scene in cui si vedeva il mostro e altre in cui non compare affatto, perché vogliamo comunicare intensamente l'aspetto umano ed emotivo degli eventi".

"Solo quando mi incontro con gli esperti degli effetti speciali mi ricordo che c'è un altro livello nella storia, più ampio ed epico. Siamo estremamente coinvolti nella storia dei nostri personaggi e nel loro viaggio. In cima a tutto c'è lo spettacolo che avvolge l'intero film e questo mi ha fatto sentire davvero bene."

Racconta poi il suo approccio al design della creatura: "Il modo in cui ci siamo avvicinati al progetto era immaginare che nel 1954 qualcuno della Toho Films avesse davvero visto il mostro, sia corso negli studi ed abbia raccontato cosa aveva visto, per poi cercare di realizzarne il costume. Poi lo abbiamo visto anche noi dal vivo e abbiamo pensato Ok, capisco come abbiate realizzato quel costume, ma ora vedo il mostro con i miei occhi e santo cielo, quello che vedo è completamente reale".

Edwards aggiunge che hanno lavorato a centinaia di varianti, fino all'ultimo minuto, per raggiungere il risultato che riteneva perfetto e dare al pubblico il miglior risultato di sempre.

Quanto all'idea per un sequel? "Il mio secondo film preferito è Destroy All Monsters (1968, da noi Gli eredi di King Kong), amavo l'idea di un'isola piena di mostri: era affascinante e l'affronterei sempre in tono realistico. Per il sequel non vorrei avere un solo avversario, vorrei decine di creature."

Godzilla arriverà nei cinema il 16 maggio 2014. Qui sotto trovate il panel del Comic-Con e nelle Risorse in rete il link alla pagina ufficiale di Facebook, in attesa di avere anche noi la possibilità di vedere il primo teaser presentato a San Diego, ma tenuto gelosamente segreto dalla Warner Bros.