Il Comic-Con è finito, ma la conferenza stampa per i critici televisivi ha agevolmente preso il suo posto, diventando il momento per eccellenza per focalizzare l'attenzione del pubblico sui telefilm che si scontreranno da settembre in poi. Nel caso di Almost Human, i motivi sono due: da una parte il veterano della Bad Robot J.H. Wyman, che ha di recente mandato in pensione Fringe, dall'altra quel Karl Urban che è sia McCoy in Star Trek sia il protagostista di Dredd.

Il telefilm è ambientato 35 anni nel futuro e immagina che per la polizia di Los Angeles sia la norma affiancare esseri umani artificiali a poliziotti umani. Tutto comincia quando John Kennex (Karl Urban) si riprende due anni dopo una tragedia che gli ha segnato la vita, rendendolo sospettoso delle nuove tecnologie in generale e delle intelligenze artificiali in particolare. Contro la sua volontà, Kennex viene affiancato a un modello precedentemente decomissionato, Dorian (Michael Ealy).

"Volevamo fare qualcosa di diverso," ha spiegato Wyman. "Abbiamo visto tutti il cliché del robot che vuole essere umano, ma noi abbiamo pensato che il modo migliore di raccontare la storia fosse di partire da un robot che sia già più umano di quanto non riesca a gestire e che cerca di capire sé stesso."

Interviene Ealy: "Come attore sei portato a utilizzare il tuo istinto umano e il tuo background, e la parte più difficile dell'essere Dorian è il non avere tutto questo e raccontare la sua innocenza. Lui non ha l'esperienza di Kennex, per cui ne è affascinato, lo osserva, cerca di imparare. È interessante interpretare qualcuno che cerca di afferrare concetti ed esperienze che non ha mai avuto".

Riguardo all'interpretazione del telefilm relativa agli androidi, Wyman ha raccontato: "Abbiamo avuto la fortuna di parlare con delle persone al MIT che sono specializzate proprio in etica dei robot, perché uno dei temi della serie è proprio: cosa vuol dire essere umano, quando i diritti entrano in gioco? Se racconti di una pedofilo che abusa di bambini robot, è ancora sbagliato? Beh diavolo sì. Per cui ci sono molti temi di cui si può parlare e l'etica è uno di questi".

Fa poi un esempio preciso: "È come se Kennex dicesse a Dorian, hey ascolta, per me sei solo un incredibile smartphone con una grossa pistola, per cui stai zitto e parla solo quando te lo dico io. Solo che lo smartphone non la vede allo stesso modo".

A sua volta Urban aggiunge: "Una delle cose meravigliose che sta facendo Joel (Wyman) con Almost Human è che non racconta un futuro distopico, ma di uno accessibile: c'è ancora l'affitto da pagare, i genitori portano i figli a giocare a calcio, è una visione leggermente futuristica della realtà, in cui la società sta affrontando elementi e difficoltà che per noi sono appena dietro la prossima curva".

E riguardo ai ruoli dei loro personaggi: "Noi interpretiamo persone che proteggono la società dalle applicazioni sbagliate della genetica e della cibernetica, il loro mondo fa sì che il pubblico si chieda Io come reagirei in quelle circostanze?".

Wyman spiega poi le differenze fondamentali rispetto a Fringe: "Vedete, in Fringe avevamo una storia che si evolveva, un plot che diventava qualcos'altro che poi diventava qualcosa di ancora più diverso. Almost Human è un poliziesco, che parla delle persone che lavorano duramente sul fronte di un futuro più vicino di quanto pensiamo. E la mia speranza è che il pubblico si appassioni a loro quanto lo sono io. C'è una mitologia, io vedo l'intero telefilm come una grande famiglia con una mitologia naturale. Ma raccontiamo anche di casi che nessun telefilm potrebbe raccontare e non penso che il termine episodico sia negativo".

E conclude dicendo: "Quindi, impareremo molte cose dei nostri personaggi, apprfondiremo le loro difficoltà? Assolutamente. Emergeranno dettagli intriganti di cui vorrete sapere di più? Ve lo garantisco. Ma racconteremo anche degli incredibili casi che i due protagonisti affronteranno ogni settimana? Certo".

Almost Human debutterà il 4 novembre su Fox, quindi un po' al di fuori del massacro abituale di settembre, e possiamo solo sperare che il pubblico apprezzi una fantascienza che per una volta non ha a che fare con apocalissi e mondi post-atomici, post-invasione aliena e cose simili.

Nel frattempo, vi riportiamo il trailer del telefilm.