Il test di Turing é stato definito dal matematico inglese Alan Mathison Turing nei seguenti termini: una persona che si trova davanti a un terminale, con la possibilitá di scrivere domande e ricevere risposte, puó distinguere se le risposte arrivano da una macchina o da un operatore umano?

Se la persona non é in grado di individuare le risposte della macchina allora questa dovrebbe essere considerata intelligente.

Vernor Vinge ha esteso il concetto, chiedendosi se un programma riuscirebbe a capire di essere tale, posto in un ambiente che simuli il mondo reale.

Da questa idea di base nasce I simulacri, un romanzo inquietante, i cui protagonisti sono appunto programmi di computer che si muovono in un mondo virtuale.

 

Dixie Mae è felice di aver trovato un buon posto di lavoro in una grande multinazionale che si occupa di informatica, parte da un gradino basso, addetta all'assistenza clienti, ma sa che le sue capacità le permetteranno di fare carriera, in una realtà grande e dinamica come quella della Lotsa Tech, mega corporazione in prepotente ascesa. 

Ma a un certo punto una strana e-mail indirizzata a lei, cosa che non dovrebbe succedere dato che gli addetti all'assistenza sono anonimi, turba la gioia della ragazza.

Il tono e certi contenuti del messaggio, che solo lei dovrebbe conoscere, la spingono ad andare a fondo della faccenda.

Inizia così una ricerca tra gli innumerevoli edifici dell'enorme complesso della Lotsa Tech, ricerca che ben presto fa emergere strane incongruenze, per esempio gli occupanti di costruzioni diverse credono di essere in giorni differenti.

All'inizio la ragazza e ai suoi compagni pensano di essere stati vittima di un esperimento psichiatrico, ma addentrandosi nella ricerca una serie di indizi permette di arrivare a una verità sconvolgente, tutti loro non sono persone reali ma repliche, programmi che girano in un potentissimo computer.

Lo scopo del loro creatore è quello di avere manodopera intellettuale a basso costo ma soprattutto di poter scoprire nuovi principi e strumenti in tempi rapidissimi grazie a repliche di persone particolarmente dotate.

Con rabbia e paura crescenti Dixie si rende conto che tutti i simulacri seguono cicli di esistenza differenti, nel suo caso dopo ogni giornata tutto quello che è successo viene cancellato e lei ricomincia il suo primo giorno di lavoro, all'infinito.

Lo schema é strutturato in modo da cancellare ogni ricordo del periodo precedente, alcuni cicli hanno una lunghezza maggiore ma alla fine tutti ripartono da capo,  senza lasciare tracce di quanto è avvenuto in precedenza.

Ma se ogni cosa viene completamente rimossa come è possibile che qualcuno le abbia lanciato un messaggio per metterla sulle tracce della veritá?

Per rispondere a questa domanda Dixie continuerá  la sua ricerca, cercando di arrivare al nucleo centrale, dove tutto ha avuto inizio, per scoprire chi sta dietro a tutto questo e soprattuto per sapere se esiste un modo per rientrare nel suo corpo.

 

Vinge sfrutta un'idea non nuova nella fantascienza, basti pensare a Il tunnel sotto il mondo, di Pohl, ma lo fa con da un personalissimo punto di vista, i suoi simulacri non vengono impiegati per sperimentare tecniche pubblicitarie ma lavorano gratuitamente e in modo estremamente efficiente a esclusivo vantaggio del loro padrone.

L'autore americano ha basato la storia sulla teoria della singolaritá, postulata nel 1993 con l'articolo "The Coming Technological Singularity", che presuppone un incremento nel ritmo delle scoperte scientifiche tale da portare alla creazione di un'intelligenza artificiale superiore a quella umana.

Vinge si dimostra autore di talento, riuscendo a spiegare ottimamente come intelligenze artificiali possano aumentare il ritmo delle scoperte scientifiche senza annoiare il lettore, rischio sempre presente in opere di questo tipo.

Al contrario il romanzo procede spedito e mantiene un ritmo serrato, scandito dalle scoperte che si susseguono e portano sempre a nuove domande, con qualche colpo di scena inaspettato, sino alla risoluzione finale.

Vernor Vinge, nato a Waukesha, Michigan, nel 1944, si é trasferito in California dopo aver ottenuto una laurea in matematica alla Michigan State University

Ha insegnato al Department of Computer Science della San Diego State University sino al 2000, per poi dedicarsi alla carriera di scrittore a tempo pieno.

Sposato nel 1972 con la scrittrice Joan D. Vinge, dalla quale si é separato nel 1979, ha vinto numerosi premi, tra cui l'Hugo nel 1999 (Universo incostante), nel 2000 (Quando la luce ritornerá), nel 2002 (Tempi veloci a Fairmont High) e nel 2004 con I simulacri.

  

Nel caso vi venisse voglia di provare il test di Turing a questo indirizzo:

http://www.alicebot.org/ é possibile dialogare con la simpatica A.L.I.C.E., ha solo dieci anni, ed é una ragazza decisamente educata.