Quando il giovane Jeter con in mano la prima bozza del romanzo "Dr. Adder" si presentò a P. K. Dick, questi lo respinse, non perché ritenesse Jeter un cattivo scrittore, piuttosto per il fatto che Dick sospettava di lui e lo credeva un infiltrato dell'FBI. P. K. Dick già da tempo si era convinto che l'FBI seguisse ogni suo spostamento e il giovane Jeter per Dick aveva la faccia proprio da bravo ragazzo dell'FBI pronto a farsi in quattro per accusarlo di attività sovversive marxiste. Insomma, il primo incontro fra i due non fu proprio un idillio: dovranno passare gli anni bollenti delle rivoluzioni sociali perché Dick nel '76 accetti di incontrare nuovamente Jeter.

I tempi sono adesso un po' più maturi; le ossessioni non hanno abbandonato Dick, ma il suo spirito è stanco, debilitato da uno stato di salute tutt'altro che buono, quindi ormai deciso ad accettare il suo destino... con questo stato d'animo si avvicina a Jeter. L'incontro con Jeter nel '76 fu una vera folgorazione per il "Blade Runner": Dick riconosce subito le grandi capacità narrative di Jeter e presto ne fa il suo discepolo.

Alla scomparsa di P.K. Dick, quando il film "Blade Runner" era ancora in fase di lavorazione, Jeter si ritrova quasi da solo ma con alle spalle tanta esperienza e voglia di vivacizzare e rinnovare il panorama della SF: consensi da parte del pubblico e della critica non gli sono mancati sin dal suo esordio con Seeklight (1975), The Dreamfields (1976) e Morlock Night (1979), tutti romanzi di sicuro effetto che non mancano di impressionare positivamente gli amanti della SF dopo venti e più anni dalla loro prima pubblicazione. In particolare Morlock Night, alla fine degli anni Settanta, si impone sulla scena letteraria come un originale esempio steampunk; William Gibson negli anni Ottanta dà alle stampe Burning Chrome (La notte che bruciammo Chrome - 1981), una raccolta di racconti che hanno gettato le basi dell'incipiente cyberpunk e che subito ha eccitato gli animi degli addetti di settore e non. Il cyberpunk, presto, molto presto, sarebbe diventato la nuova frontiera verso cui tendere per tutta una nuova generazione artistica amante della SF.

Dr. Adder esce in America nel 1984 e il romanzo non manca di suscitare forti polemiche: violento, dissacrante, nero, è un ritratto spietato quanto realistico delle aspirazioni umane sempre tese all'esasperazione, un romanzo che consacra K. W. Jeter nell'Olimpo dei Grandi. Mona Lisa Overdrive (Monna Lisa Cyberpunk) di W. Gibson esce nel 1988: ormai il cyberpunk si è evoluto, ha preso corpo e Dr. Adder insieme a Mona Lisa Overdrive sono diventati due testi di riferimento per chiunque si intenda di SF.

Jeter spiega: "La fantascienza, almeno quella che scrivo io, è un genere letterario ibrido, risultato dell'impatto tra elementi dissimili: metallo e carne, macchine ed emozione, spaventose ossessioni sul futuro contrapposte al rimpianto per il passato. Se veniamo fuori dalle macerie con la pelle più o meno intatta, se il sangue dalla mia ferita sulla fronte gocciola nei vostri occhi oltre che nei miei, tanto meglio per tutti; a incontri come questi non dovremmo chiedere più di una stimolante lesione, e le cicatrici sono il miglior souvenir dei vecchi amori. Questo è di dominio pubblico...." (dalla postfazione di Noir)

Jeter nasce nel 1950 a Los Angeles: laureato in sociologia presso l'università statale di San Francisco, è stato anche docente di narrativa e sceneggiatore. Il suo eclettismo lo porta ben presto ad approntare alcune ricerche sociali intorno all'AIDS.

Jeter, amante sia della fantascienza, sia dell'horror, si impone in America come uno dei migliori scrittori di SF; in Italia il successo di Jeter arriverà nei primi anni Novanta con l'edizione italiana di Dr. Adder. Il romanzo viene accolto con sufficienza da molti; ma è anche vero il contrario, perché molti riconosco da subito in K. W. Jeter un "artista/innovatore spregiudicato paradossalmente moralistico" assai originale. Non si sbagliano: l'uscita di Blade Runner 2 sancisce la fama acquisita in America da K. W. Jeter anche in Italia. In realtà Blade Runner 2 non è un capolavoro della SF, ma non è neanche disprezzabile: racchiude tutti i temi cari a P. K. Dick e risulta essere un ideale proseguimento di "Blade Runner" inteso come film. Rachael è morta, quella che era la donna/replicante amata da Rick Deckard, protagonista di Blade Runner. Sarah Tyrell è viva ed è lei l'originale su cui ci si era basati per dar vita a Rachael , modello Nexus-6. Tuttavia anche l'originale del replicante Roy Batty, il cattivo di turno, è vivo e più o meno deciso a vendicarsi di Deckard. L'impero industriale produttore di replicanti in mano a Sarah per suo stesso volere è stato abbandonato a se stesso; e l'intervento di un redivivo Dave Holden mette fine alla vita di Roy Batty prima che questi abbia la meglio su Deckard. Deckard insieme a Sarah decidono di emigrare nella colonia di transito su Marte giusto per racimolare mezzi e danaro per poi allontanarsi definitivamente su di una lontana colonia extramondo; è il sogno di un uomo, di un "blade runner", ricostruirsi una vita nuova con la compagna, un sogno squisitamente antropologico che vedrà Deckard di nuovo pronto a combattere per la sopravvivenza sua e dei suoi affetti. E, ancora una volta, Deckard rimarrà vittima di una cospirazione apocalittica... Sostanzialmente il romanzo è la continuazione del film di R. Scott: "Blade Runner 2" convince soprattutto quanti hanno amato la pellicola cinematografica dai temi dickiani, mentre sono altre le opere di K. W. Jeter che maggiormente convincono il serio lettore di SF. Noir, ad esempio, è un romanzo nero, di quelli che fanno di Jeter un grande ritrattista della moderna società: "Il mio protagonista McNihil avrebbe bisogno dello stesso intervento chirurgico agli occhi, grazie al quale vede Los Angeles scomparsa (e che mai fu) sovrapposta a quella autentica e falsa di Noir... al posto di vecchi film noir che per McNihil costituiscono la realtà (la realtà 'reale') dovrebbero esserci l'opera lirica, i depliant turistici e tutto il ciarpame insabbiato in fondo ai nostri cuori... Il McNihil di Noir è, se non un autoritratto in senso autobiografico, almeno un autoritratto in senso psicologico. Lui 'vede' le cose come me. Se non vede più quello che vedono gli altri, ed è quindi in una certa misura cieco, poco gli importa...Sbatte gli stinchi contro cose per lui invisibili... e voi no? La differenza sta nel fatto che lui (e questo è il genere di bugie credibili che si possono concepire in un'opera di fantasia) vede altre cose, e le vede in modo più chiaro e veritiero, e così risolve, da bravo detective, il mistero di Noir...", spiega lo stesso Jeter nella postfazione all'edizione italiana di Noir.

Il romanzo uscito nel gennaio del 2000 è passato quasi del tutto inosservato: l'uscita della nuova collana di tascabili economici SOLARIA ha suscitato più interesse nel suo insieme che non il primo numero, guarda caso proprio il primo titolo della collana, Noir di K. W. Jeter. Los Angeles è tecnologia e simulazione: i pirati informatici sono passibili di condanna a morte per violazione del copyright e ai margini delle strade si annida la povertà. McNihil vede Los Angeles in "bianco e nero" attraverso i suoi "occhi modificati"; chiamato a scoprire il perché di un delitto che sembra mettere in agitazione non poche persone, McNihil finirà, nel corso delle indagini, con lo scoprire un "impero occulto" tanto perverso quanto ributtante che vuole assumere il controllo sociale di una Los Angeles già marcia di suo sin dalle fondamenta.

Noir è un romanzo crudo che convince il lettore sin dalle prime pagine; da subito si viene proiettati in una sorta di "isola dei sogni" dove l'immondizia sociale presente in ogni dove, sia essa un derelitto umano o una lattina di Coca, non può che far riflettere e spaventare. "Se ad un Americano la realtà dell'America appare squallida e irreale, non lo è a paragone con la realtà di qualcun altro ma a paragone con le sue illusioni a proposito della realtà di qualcun altro. E le nostre illusioni valgono quanto quelle di chiunque; siamo noi ad averle rese speciali, così come hanno fatto altri", questa è la società vista dall'"occhio chirurgico" di Jeter alias Dr. Adder.