La trama: Robert Neville è solo, più solo di quanto un essere umano sia mai stato. Vive asserragliato in una villetta fortificata attorno alla quale ogni sera dopo il tramonto si raduna una spettrale aggregazione di vampiri, che ogni notte si rialzano dal proprio giaciglio in cerca di sangue. Questi morti viventi sono il prodotto di una misteriosa epidemia che ha colpito il mondo, sterminando l’umanità. Neville, tra una crisi di pianto e un’ubriacatura, passa le sue giornate cercando di mantenere funzionante l’inaccessibile fortino nel quale è confinato. Da essere razionale un giorno decide di scoprire qual’è la spiegazione razionale al fenomeno che ha trasformato in creature leggendarie, i vampiri, i suoi familiari, amici e conoscenti. Si procura dunque un microscopio di qualità e si mette a studiare libri di medicina, alla ricerca di risposte chiare. La sua routine di quotidiana solitudine è interrotta dall’avvistamento di un cane, del quale cerca in tutti i modi di superare la diffidenza, ma la vera svolta avviene con l’incontro con Ruth, una donna che decide di portare con se nel proprio rifugio...

 

Narrato con lo stile serrato e asciutto che è uno dei tratti caratteristici del suo autore Io sono leggenda è un inquietante romanzo di fantascienza post-apocalittica con venature horror che, sebbene scritto negli anni ’50, regge benissimo al passare del tempo. L’approccio è estremamente realista, senza sortite poco credibili persino quando il personaggio principale indaga sui miti che circondano le credenze popolari sui vampiri. Con questo, che fu il suo primo romanzo pubblicato, Richard Matheson ha gettato le basi per la creazione del fenomeno cinematografico degli zombi, visto che La notte dei morti viventi (film capostipite del genere filmato nel 1968 da George Romero) è praticamente un adattamento non autorizzato di questo romanzo. Per i primi due terzi è una storia di solitudine e di rimpianto per ciò che è stato e non è più. Nell’ultima parte, quando entrano in scena prima il cane e poi la donna, il ritmo si fa più serrato al punto che è molto difficile fermarsi alla fine di un capitolo e non passare immediatamente al seguente. Profondamente diverso rispetto all’ultima versione cinematografica con Will Smith anche il finale, splendido nel proprio ribaltamento di prospettiva e con la nuova mutata umanità che guarda con sospetto e paura incontenibile quell’ultimo uomo ormai così intollerabilmente diverso da loro.

L’autore: Richard Burton Matheson, scrittore e sceneggiatore statunitense nato nel New Jersey il 20 febbraio 1926, è considerato tra i maestri della letteratura fantastica del ‘900. Ray Bradbury lo ha definito «uno degli scrittori più importanti del XX secolo» e Stephen King di lui ha detto che è «lo scrittore che mi ha influenzato più di ogni altro». Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale studia giornalismo all’università e nel 1950 pubblica su Magazine of Fantasy and Science Fiction il suo primo racconto Born of Man and Woman (Nato d'uomo e di donna) che nel 1954 diventa anche il titolo della sua prima raccolta antologica (in Italia poi pubblicata in versione abbreviata da Urania come Terzo dal sole). Nello stesso anno esce il suo primo romanzo, proprio I Am Legend, pubblicato originariamente in Italia con il titolo I vampiri e solo negli ultimi anni proposto come Io sono leggenda. Prima della recente versione cinematografica con Will Smith (2007) questo romanzo era stato adattato altre due volte per il grande schermo: la prima nel 1963 (L'ultimo uomo della Terra, con Vincent Price) e la seconda nel 1971 (1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra, con Charlton Heston). Negli anni ’50 escono i migliori altri romanzi della sua produzione: The Shrinking Man (Tre millimetri al giorno, 1956) e A Stir of Echoes (Io sono Helen Driscoll, 1958), anche questi successivamente tradotti in film (Radiazioni BX: distruzione uomo, del 1957, ed Echi mortali, del 1999). Gran parte della produzione letteraria di Matheson tuttavia è composta da racconti, raccolti in tante antologie (tra le imperdibili la serie Shock). Dai primi anni ’60 in poi intensa anche la sua attività di sceneggiatore per cinema e televisione. Tra i film da lui sceneggiati citiamo la serie di adattamenti da E.A. Poe girati da Roger Corman negli anni ’60 e, successivamente, Duel di Spielberg (1971) e Ovunque nel tempo (1980) con Christopher Reeve. Per la TV ha scritto episodi di serie TV come Alfred Hitchcock presenta, Ai confini della realtà, Star Trek, Storie incredibili, Oltre i limiti, Masters of Horror. Matheson ha anche firmato la sceneggiatura delle indagini investigative del giornalista Carl Kolchak (Una storia allucinante, 1972), dichiarato punto d’ispirazione per Chris Carter nella creazione dei suoi X-Files. Tra i tanti premi vinto nel coso di oltre cinquant’anni di carriera l’Edgar Allan Poe e il Bram Stoker alla carriera.