Se, come sembra, le avventure di Mission: Impossible potrebbero risolversi e concludersi in una trilogia, si potrebbe dire che il terzo (e ultimo?) capitolo della serie ha consentito alla saga di Ethan Hunt di chiudere in bellezza.

Indipendemente dal giudizio sugli altri due film, M:I 3 è il migliore dei tre film per diversi motivi. A partire da quello principale, ovvero che essendo JJ Abrams un fan della serie ha dato vita ad un action movie estremamente fedele allo spirito del telefilm. Del resto l'autore di Alias aveva a sua volta già tratto ispirazione dalla serie originale per le avventure del personaggio interpretato da Jennifer Garner.

Portare la saga cinematografica sul piano del gioco di squadra cambia sensibilmente il tono complessivo della narrazione. Mentre nel primo film Ethan Hunt tradito e con tutti i compagni uccisi in un colpo solo diventava solo un altro personaggio stile James Bond, questa volta lo vediamo fare parte di un team di lavoro, coadiuvato da un gruppo di attori decisamente in gamba come Ving Rhames, Jonathan Rhys Mayers e l'affascinante Maggie Q. Ma c'è anche qualcos'altro in questo film che colpisce immediatamente l'occhio dello spettatore più smaliziato: la regia dinamica e ritmata di Abrams, asciutta e al tempo stesso capace di sfruttare lo spazio per il senso dell'umorismo è incentrata sui personaggi e non sull'azione che sembra una conseguenza degli stati d'animo dellle persone che vediamo sullo schermo. Così, anche se - in qualche momento - l'azione prende il sopravvento, M:I 3 è soprattutto un film di attori con un cast davvero impressionante. Philip Seymour Hoffman porta sullo schermo un cattivo arrabbiato e inquietante. Laurence Fishburne e Billy Crudup danno vita ad un inquietante gioco di potere all'interno dell'Agenzia governativa segreta, mentre la bella Michelle Monaghan (sexy, ma meno intrigante che in Kiss Kiss Bang Bang) porta sullo schermo il divertente personaggio della donna che scopre suo malgrado di essere sposata con un super agente segreto.

Anche se Mission Impossible è un film commerciale, destinato ad un pubblico molto vasto, alcuni elementi politici presenti nella trama (si insinua che l'America abbia fatto un business dell'esportare la Democrazia ricostruendo infrastrutture....), scene d'azione sorprendenti e omogenee con lo sviluppo dei caratteri e un certo pathos danno a questa pellicola una marcia in più trasformandola non solo in un buon film, ma - soprattutto - in un progetto riuscito dove tutto funziona alla perfezione e dove il cinema di genere non si risolve in un'insensata accozzaglia di effetti speciali. Più dark rispetto agli altri, M:I 3 prende le mosse dall'ossessione di Ethan Hunt che si è visto morire tra le braccia una ragazza che lui stesso aveva addestrato. Da lì, tra vendetta personale e la necessità di scoprire un complotto, con l'agente segreto che inizia un confronto pericoloso con un nemico inquietante interpretato da un gelido Seymour Hoffman. Un gioco violento in cui l'attore premio Oscar mette in mostra, qualora servisse, tutte le sue qualità di interprete straordinario dall'immenso talento.

Insomma, M:I 3 è il film che tutti ci aspettiamo: non un dramma shakespeariano, ma fortunatamente nemmeno un'accozzaglia multimilionaria di primi piani di Tom Cruise mescolati ad un crescendo di effetti speciali. E', invece, una pellicola solida, diretta dal grandissimo talento di JJ Abrams che con humour e lungimiranza dà vita ad un pop corn movie di grande qualità capace di sorprendere lo spettatore e di lasciarlo 'ammirato' come nella sequenza dell'attacco sull'autostrada o sul grattacielo a Shanghai. Una pellicola d'azione con qualche spazio alla vita privata di Ethan Hunt e ai suoi rischi che - nonostante le buone intenzioni - non è al livello del resto della trama, ma che - in ogni caso - non dà fastidio al resto.

Un film diverso e intrigante con un'imprecisa, ma divertente ricostruzione del Vaticano mescolato digitalmente alla reggia di Caserta sostenuto da un buon ritmo e da una visione registica brillante.

Divertente, originale, interessante. Missione compiuta! Decisamente compiuta grazie ad un regista e sceneggiatore brillante come JJ Abrams che - possiamo dirlo - ha portato sullo schermo la versione del telefilm che tutti avremmo voluto vedere già dieci anni fa...