Era tempo ormai che il fenomeno letterario Jeffrey Deaver, trovasse la sua consacrazione cinematografica in una pellicola di grande qualità. In questo senso Il collezionista di ossa terzo dopo Le lacrime del diavolo e Il silenzio dei rapiti è un libro molto interessante dalle venature colte, che lo rende un prototipo perfetto per il cinema legato al genere thriller in perenne crisi di buone idee. Sebbene lo stile originale di Deaver e le sue innovazioni sexy e affascinanti siano vagamente impoveriti ed edulcorati dalla loro resa cinematografica, si può dire ben che il film interpretato egregiamente da Denzel Washington e da una seducente Angelina Jolie (due bellezze diverse e davvero appetitose per il pubblico di entrambe i sessiŠ) sia uno specchio abbastanza fedele delle istanze della letteratura di quello che è considerato come l'erede naturale di Thomas Harris. Come Il collezionista di qualche anno fa, interpretato da un'altra coppia mista Morgan Freeman ­ Ashley Judd, Il collezionista di ossa è una pellicola tutt'altro che prevedibile, permeata dalla psicologia dei serial killers e incentrata sulla loro voglia di esibizionismo. Una riflessione interessante che dota il film di una grande razionalità stile X files mista all'azione che poteva essere realizzata solo da un regista provetto come Philip Noyce (Giochi di potere, Sotto il segno del pericolo, Il santo). Un connubio efficace e dalle grandi potenzialità narrative, in grado di creare l'atmosfera giusta per una tensione tutt'altro che scontata nel cinema dei cloni di Seven.