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Blade Runner 2049


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Autore Messaggio
Davide Siccardi
«Horus» Horus
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MessaggioInviato: Ven 13 Ott, 2017 17:27    Oggetto:   

Nel primo Blade Runner, versione uscita nelle sale, secondo me il film funziona meglio non considerando Deckard replicante.

Pero' Scott ha sempre detto che nelle sue intenzioni lo  era e le versioni successive accentuano il discorso inserendo il sogno dell' unicorno ecc.

Della cosa si dibatte da quando e' uscito il film ed infatti questo secondo film parte dal presupposto che Deckard sia un replicante: lo dicono e lo manifestano in diverse situazioni (addirittura lasciano ad intendere che tutti i Blade Runner sono sempre stati replicanti, cosa che invece nel primo film assolutamente non era. sono leggerezze che fanno pensare quasi ad un reboot piuttosto che ad un sequel: questa, quella del condice a barre nell' occhio, la mancanza di limiti di vita nei replicanti "vecchi" ecc).

D' altro canto vista la trama che hanno deciso di costruire ed il tipo di storia che hanno voluto creare non avrebbe senso diversamente: hanno voluto spostare il tema dalla ricerca dell' allungamento della vita oltre i limiti imposti dal laboratorio per avvicinarsi ad una vita vera "e' vita questa?" alla riproduzione come definizione di vera forma di vita autonoma "nato non creato".

Cioe' puo' non piacere la scelta fatta, ma e' coerente con la storia che hanno raccontato, ha una sua forza ed e' chiaramente, senza alcuno spazio lasciato al dubbio ed all' incertezza, manifestato.

Dato pero' che Blade Runner e' passato alla storia per un dubbio sulla reale natura del personaggio per riproporre il tema senza ripetersi hanno utilizzato lo stesso spunto: K e' il replicante figlio di replicanti o e' un replicante "normale" cui sono stati impiantati ricordi reali ma non suoi?

Ed anche in questo Blade Runner c'e' un quadrupede giocattolo: non un origami ma un cavallino di legno, ed anche questo ha una relazione con un importante sogno rivelatore.

Non hanno cazzeggiato scrivendo il film, hanno solo indugiato su alcuni aspetti inutili ed hanno saltato una parte importantissima lasciandola nel vuoto (il vero ruolo di K).
senji
«Horus» Horus
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MessaggioInviato: Ven 13 Ott, 2017 18:40    Oggetto:   

Non voglio polemizzare troppo sulla questione perché il film lo dovrei rivedere con calma, la mia visione cinematografica non è stata delle migliori e poi il film mette tanta carne al fuoco che una seconda visione è d'obbligo prima di incaponirsi su alcune idee. 

Però... di cosa abbia mai detto Scott non ne so niente ed io di BR ho sempre e solo visto la versione "classica", quindi posso dire di non essere mai stato inquinato da versioni alternative, remix, post-cut, dichiarazioni d'intenti o di pensieri, ecc... ecc... e ti ri-dico che Deckard non è un replicante, cioè per quello che si vede nel 1 film.

Citazione:
Della cosa si dibatte da quando e' uscito il film ed infatti questo secondo film parte dal presupposto che Deckard sia un replicante: lo dicono e lo manifestano in diverse situazioni (addirittura lasciano ad intendere che tutti i Blade Runner sono sempre stati replicanti, cosa che invece nel primo film assolutamente non era. 

come al solito non mi ben chiaro cosa intendi, quando è uscito quale film? lo dicono e manifestano in diversa situazioni...ma in quale film? nel secondo?! non mi sembra assolutamente, ma ripeto che lo devo rivedere con calma...

Citazione:
sono leggerezze che fanno pensare quasi ad un reboot piuttosto che ad un sequel:   ......

ecco, casomai... però anche per questo non era l'impressione.

Citazione:
D' altro canto vista la trama che hanno deciso di costruire ed il tipo di storia che hanno voluto creare non avrebbe senso diversamente: hanno voluto spostare il tema dalla ricerca dell' allungamento della vita oltre i limiti imposti dal laboratorio per avvicinarsi ad una vita vera "e' vita questa?" alla riproduzione come definizione di vera forma di vita autonoma "nato non creato". 

Si ma non necessariamente ciò implica che Deckard debba essere in replicante per supportare questa ipotesi. Funziona anche ipotizzando che Deckard è umano, che ha ingravidato una replicante e che ciò non sarebbe dovuto accadere, ecc... ecc...
Davide Siccardi
«Horus» Horus
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MessaggioInviato: Ven 13 Ott, 2017 22:24    Oggetto:   

senji ha scritto:
come al solito non mi ben chiaro cosa intendi, quando è uscito quale film? lo dicono e manifestano in diversa situazioni...ma in quale film? nel secondo?! non mi sembra assolutamente, ma ripeto che lo devo rivedere con calma...


Citazione:
...

Si ma non necessariamente ciò implica che Deckard debba essere in replicante per supportare questa ipotesi. Funziona anche ipotizzando che Deckard è umano, che ha ingravidato una replicante e che ciò non sarebbe dovuto accadere, ecc... ecc...

Non e' indispensabile ma sono decisamente chiari nell' affermarlo.
A memoria: la prima volta che si sente la voce di Deckard viene subito identificato come replicante da K e dalla replicante killer; lui stesso mi pare si definisca replicante quando dialoga con K nel suo rifugio; durante i dialoghi tra K e Madame viene lasciato intendere, senza dirlo esplicitamente, che tutti i Blade Runner sono sempre stati replicanti (ma questo e' in evidente contrasto con il primo film: non solo perche' non vi e' cenno di questo nel film ed anzi la stessa natura replicante di Deckard e' un' ipotesi che viene svelata solo decenni dopo ma anche perche' se Deckard e' un replicante particolare che doveva incontrarsi con Rachel programmata per innamorarsi di lui (come ipotizza Jared Leto) allo scopo di provare a riprodurre i replicanti allora questo vuol dire che non e' solo un replicante ma un replicante particolare con uno scopo particolare e viene da pensare che sia un' eccezzione la sua presenza all' interno dei corpi dei Blade Runner.
Senji a me l' originale Blade Runner piace nella stessa identica lettura che ne dai te e secondo me quali che fosser le intenzioni di Scott in quel film non c'e' nulla che definisca Deckard come replicante.
E' pero' vero che ci sono state altre versioni del film (un paio di director's cut) che nelle intenzioni di Scott sono depurate dalle costrizioni della produzione e che quanto meno insinuano il dubbio sulla sua natura proprio come nelle intenzioni del regista (c'e' una sequenza in cui Deckard sogna un unicorno e quando alla fine del film Olmos glielo porge lo fa non riferendosi a Rachel ma a lui: hai ricordi impiantati, lo so e so quali sono per questo ti disprezzo lavoro in pelle).
Il film nuovo parte da qua per chiare esigenze narrative, non per altro.
Pero' sarebbe potuto partire dal romanzo di Jeter (che non ho letto) ovvero dal mistero del replicante dimenticato nel film. 
Non era una scelta obbligata ma ha avuto una sua ragione speculativa interessante.
Pero' va aggiunto che talvolta il film rielabora eventi del film precedente come se fosse un parziale reboot o il sequel di un Blade Runner avvenuto in un universo parallelo.
Ma per dire: se la caratteristica speciale di Rachel, come viede detto nel finale della prima versione del primo film, e' la possibilita' di invecchiare senza un chiaro e limitato periodo di tempo, allora non e' quella di partorire.
Cioe' potrebbero essere entrambe ma tutto il primo film e' incentrato sulla lunghezza della vita.
A me piace la prima versione del primo film e per me le cose stanno esattamente come le hai avvertite te, pero' le versioni "corrette" di SCott hanno nelle loro piccole differenze un fascino diverso ed altrettanto "violento" importante (gia' solo escludere la voce narrante dona al film un taglio molto particolare che ben si sposa con gli eventi: con una cosi' minima variazione e' un film completamente diverso, magari meno bella ma dannatamente affascinante) e comunque con tutti i limiti del nuovo film ho trovato la trasformazione degli spunti (l' evoluzione da lunghezza della vita a parto ecc) molto molto affascinanti.
Pero' e' un film con parecchie imprecisioni e diversi scivoloni.
Pero' mi e' piaciuto molto lo stesso.
Avranno voluto inserire di proposito un po' di errori per pareggiare il conto con il numero sbagliato di replicanti del primo film. Very Happy 
senji
«Horus» Horus
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MessaggioInviato: Dom 15 Ott, 2017 10:20    Oggetto:   

beh... non so che altro dire... se non che un'altra visione con calma è d'obbligo per continuare la discussione.
Però... una mia impressione: con i se e i ma non si fa la storia e con i se e i ma i di Scott (ripeto, che io non conosco, mai sentiti...ma per deficienza mia, eh!) non si fa il film, il 1°. Anzi il tutto mi sembra tanto un voler parlare o stra-parlare per attirare attenzione, per aprire porte future che altrimenti sarebbero state inesistenti o inconsistenti. 

Però se fosse come dici te, quale sarebbe al fine la differenza fra replicante ed uomo? Di fatto sarebbe inconsistente... i replicanti sono persone, solo nate/create in modo diverso ma di fatto non meno "umane" di un "vero" uomo... 
Un altro motivo interessante di riflessione. 
Utente rimosso 59e9d8ad30618
«Blobel» Blobel
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MessaggioInviato: Dom 15 Ott, 2017 12:31    Oggetto:   

senji ha scritto:

Però se fosse come dici te, quale sarebbe al fine la differenza fra replicante ed uomo? Di fatto sarebbe inconsistente... i replicanti sono persone, solo nate/create in modo diverso ma di fatto non meno "umane" di un "vero" uomo... 
Un altro motivo interessante di riflessione. 
E' questa una delle tematiche ricorrenti di Dick.
Davide Siccardi
«Horus» Horus
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MessaggioInviato: Dom 15 Ott, 2017 18:12    Oggetto:   

senji ha scritto:

Però se fosse come dici te, quale sarebbe al fine la differenza fra replicante ed uomo? Di fatto sarebbe inconsistente... i replicanti sono persone, solo nate/create in modo diverso ma di fatto non meno "umane" di un "vero" uomo... 
Un altro motivo interessante di riflessione. 

Questo e' uno dei temi centrali e piu' interessanti di tutti e due i film.
Naismith
«Vogon» Vogon
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MessaggioInviato: Dom 15 Ott, 2017 22:37    Oggetto:   

(post doppio, rimosso da me)


Ultima modifica di Naismith il Dom 15 Ott, 2017 22:43, modificato 1 volta in totale
Naismith
«Vogon» Vogon
Messaggi: 653
MessaggioInviato: Dom 15 Ott, 2017 22:42    Oggetto:   

X ha scritto:
Naismith ha scritto:
Non me ne voglia l'autore, ma le recensioni non dovrebbero contenere estese trascrizioni della sceneggiatura: leggo spesso una recensione per orientarmi prima di vedere un film, non *al posto di* vedere il film.

Guarda, in linea generale sono d'accordo con te. Ma anticipare allo spettatore ciò che si sa già dopo 10 minuti di un film che ne dura 163 non so se può essere considerato esattamente spoiler, o piuttosto informazione di contesto.
I colpi di scena in questa pellicola non mancano. Ma arrivano tutti più avanti.
Ciao,
g/X

Non sono un isterico degli spoiler, ma se il regista ha lasciato quei minuti fuori dal trailer, IMHO significa che: 
1) non ce li voleva, per poterseli giocare nello svolgimento della storia, che altrimenti ne trae danno (quindi non è bene "spoilerarli"); 
oppure 
2) non ce li voleva, perché non sono necessari per attirare al cinema lo spettatore (quindi, perché il recensore se li deve "spoilerare" nella recensione?). 
Ah certo, manca 
3) perché un trailer di pochi minuti non può contenere tutto il film, infatti è una presentazione, una anticipazione. 
Purtuttavia il punto tre non può diventare paravento per chi scrive una recensione, altrimenti una manciata di recensioni, ognuna rigorosamente attenta al punto tre e a non sovrapporsi tra loro, finirà con il raccontare la maggior parte del film.  
Quindi non mi pare informazione di contesto; ovviamente non ingiurio il recensore e rispetto la tua diversa opinione, sia chiaro. Spero garbatamente, invito a maggior riserbo alla prossima occasione. 
Ora torniamo pure a commentare il film 
Naismith
«Vogon» Vogon
Messaggi: 653
MessaggioInviato: Dom 15 Ott, 2017 23:27    Oggetto:   

Ieri ho visto finalmente il Blade Runner 2049.
Quando i miei figli ventenni mi hanno chiesto: "allora il film, che te ne pare?" 

Ho risposto la prima parola che mi è venuta in mente: "potente".
Per me Blade Runner 2049 è un film lungo e con qualche pecca, ma complessivamente è forse il film più potente che abbia visto in questi ultimi tempi. 

Credo che aver visto il Blade Runner originale non sia una opzione. I tre cortometraggi pubblicati su youtube sono utili per fare chiarezza su quali legami uniscono i due momenti, dal 2019 al 2049, e soprattutto perché, usciti di produzione i Nexus 6, siano stati spazzati via dagli umani in rivolta i Nexus 8 (che introducevano la vita di durata normale e il codice all'occhio).

Ho visto il film con un amico che non la pensa come me: si aspettava altro e non l'ha trovato. Però mancava di ogni aggancio, anche dei trailer, e ricordava solo il film (visto in una director's cut). Quindi questo film soffre probabilmente più dello standard di quanto ci aspettiamo da lui, essendo un sequel di un cult.

ORA POTREI MENZIONARE DEGLI SPOILER: continuate a vostro rischio.
3
2
1
vi avevo avvertito!

Harrison Ford mi convince molto più che in SW 7. Si è sacrificato rinunciando a tutti i momenti da padre, per ridursi all'essenza animale di un padre: proteggi i tuoi figli.

Protegge quella che pare "La lettera rubata" di Edgar Allan Poe, nascosta in piena vista, mai lontana dal cuore della storia.
Vive col cane come avrebbe sognato nel primo film, ma senza l'invidiosa ammirazione del gufo nel BR originale. "E' vero?" stavolta diventa un "chissenefrega"

Non condivido la soddisfazione di Villeneuve per la scena d'amore "sovrapposto" di Joi e della prostituta, tra l'amore proiettato per gli occhi e il corpo raggiunto con gli altri sensi. La trovo una stonatura, una visione della donna che proietta di sé quello che un uomo vuole: capisco quanto detto da alcune voci critiche, ovvero che collettivamente il film trasmetta una visione della donna non convincente.

Goslin riverso sulle scale è un sigillo, che mi ha reso lucidi gli occhi. 
Personalmente avrei aggiunto all'incontro finale una frase, un "ti ho aspettato tutta la vita", che avrebbe sottinteso il filo che univa i vecchi replicanti in rivolta con i nuovi, attraverso i ricordi sottilmente impiantati. Inception avrebbe incrociato BR 2049, la rivolta sarebbe parsa fondata non solo sulla fede nella biologia replicante verso quella umana, ma su di una contro trama rispetto alla manipolazione di Wallace. 
Vabbé, Villeneuve dovrà cavarsela anche senza i miei consigli. Very Happy
Fedemone
«Time Lord» Time Lord
Messaggi: 2206
MessaggioInviato: Lun 16 Ott, 2017 08:51    Oggetto:   

Eh il fatto di non una frase che tutti si attendono, nel finale, con quel silenzio, rende tutto più forte, perché uno spettatore attendot sa tutto ma la scelta alla fine è un'altra. E il saper scegliere è questione di umana.

Cmq

SPOILER


Deckar se non mi sbaglio nel dialogo al bar con K dice che non neanche si ricordava se fosse un replicante o meno e che il blackout ha cancellato ogni dato a riguardo.
Insomma, secondo me l'ambiguità resta, poi ovviamente potrei aver escluso più o meno volontariamente dettalgi ed indizi....
Paolo Losio
«Ameboide amorfo»
Messaggi: 0
MessaggioInviato: Mar 17 Ott, 2017 14:46    Oggetto: Blade Runner 2049   

Film magnifico, di una potenza visiva e sonora eccezionale. La sceneggiatura evoca, senza affrontare di petto, temi potenzialmente incendiari. Sono convinto anch'io che siano previsti altri sequel (la serializzazione del brand è alle porte) o al cinema, o in tv, o altro. Ma BR 2049 meritava una chiusura più netta. Avrebbe dovuto avere un finale vero. 
AKKA
«Eloi» Eloi
Messaggi: 426
MessaggioInviato: Mar 17 Ott, 2017 16:16    Oggetto: Blade Runner 2049   

" ... Solo più avanti lungo il cammino ci renderemo forse pienamente conto della grandezza del lavoro di Denis Villeneuve, il regista che, come prima di lui un replicante a cui siamo tutti molto affezionati, ha osato scalare la piramide per rubare il fuoco sacro agli dei e riportarlo tra gli uomini, sulla Terra."

Aaaargh! Non potevate concludere questa bella recensione senza dovermi per forza ricordare Prometheus!!??
Lidia Zitara
«Hortha» Hortha
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Località: Regno delle Due Sicilie
MessaggioInviato: Mar 17 Ott, 2017 18:56    Oggetto:   

Ho fatto una fatica boia a rientrare nel forum dopo aver disconnesso Facebook per qualche giorno, e ora non ce la faccio a ri-leggere tutto questo enorme post. però due cose le voglio dire, anche se non saranno focalizzatissime sulla vostra linea di discussione, e mi scuso in anticipo.

SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

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Dunque, i ricordi di K per me non sono un problema narrativo: sono quelli di Ana Stelline, cioè la figlia di Rachel e Rick. Era lei davanti al fuoco della fornace, non lui. Quando lei gli dice "Qualcuno li ha vissuti" e piange, è perché sono i suoi. Ma i suoi ricordi staranno in un sacco di K, per me la cosa non è molto rilevante, una specie di mcguffin.
Come c'è finita Ana nell'orfanatrofio a cucire palloni Nike? Non lo sappiamo. Come ne è venuta via? be', quella replicante che sembrava tanto Morticia Addams l'avrà trovata e ficcata in quella bolla olografica.

Perché K non può guardare se ha il codice, in modo da fugare il dubbio? Be', magari ha una subroutine che glielo impedisce. Qui però è più dura da mandar giù, perché è come in quei film in cui cedono certi passaggi logici, come ad esempio perché non gli telefona per avvisare che sta arrivando il manico, invece di precipitarsi a casa sua? Un classico.

Io il codice a barre nell'occhio non me lo ricordo proprio, ma forse questi li fanno col codice a barre, e prima li facevano con numero. In fondo noi oggi abbiamo il QR code che prima non c'era.
Analogo discorso per il numero nella ferita di Rachel, mi manca proprio il passaggio.

Che cosa ha detto Scott riguardo ai suoi film andrebbe messo da parte, soprattutto se dichiarato di recente, poiché perlopiù frutto di strategia di marketing e confusione senile, e probabilmente comprensibile depressione dopo il suicidio del fratello.

Ma la cosa più strana, davvero strana, è che mi pare nessuno abbia notato come Villeneuve appare ossessionato dall'idea di maternità. SPOILER SU ARRIVAL SPOILER SU ARRIVAL
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La decisione della dorttoressa Nonmiricordo di mettere al mondo una bambina destinata alla morte, supera l'oltranzismo cattolico apostolico romano de roma. Qui ci ritroviamo con lo stesso "problema", al contrario, i figli che non nascono. È un tema che molti film di fantascienza hanno toccato, di cui uno tratto da un libro scritot da una donna P.D James. Ma sembra che i registi non sappiano riconciliarsi con l'idea che i maschi non possono generare. Allora pongono anche le femmine della specie in analoga situazione. È un tantinello deprimente a dirla tutta, perché ne passa un mondo da "Mondo Nuovo" a questo (che con tutto il rispetto, è un bellissimo film, ma per nulla anticipatore, anzi, anche retrofuturistico).
Insomma, la maternità sembra una frontiera inesplorata per la fantascienza (o narrativa di speculazione) e la cosa mi fa un po' ridere/piangere/vomitare, perché permane il maschilismo becero e vile degli anni dfella golden age. L'ingenuità di questo film e di Arrival riguardo a questo tema è da ragazzino delle medie. E questo fa un po' paura.
Davide Siccardi
«Horus» Horus
Messaggi: 5852
MessaggioInviato: Mar 17 Ott, 2017 21:36    Oggetto:   

Lidia Zitara ha scritto:
 
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

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 Perché K non può guardare se ha il codice, in modo da fugare il dubbio? Be', magari ha una subroutine che glielo impedisce.

...

Che cosa ha detto Scott riguardo ai suoi film andrebbe messo da parte, soprattutto se dichiarato di recente, poiché perlopiù frutto di strategia di marketing e confusione senile, e probabilmente comprensibile depressione dopo il suicidio del fratello.
 

Intendi dire che in quanto replicante figlio di replicanti non dovrebbe avere codici di alcun tipo stampigliati all' interno del suo corpo?
Secondo me con la questione dell' occhio si sono un po' complicati un po' la vita: voleva essere un omaggio rimodernato al vecchio film ma crea un po' di casino.
Quanto a Scott ed a Deckard: e' da quando e' uscito il primo Blade Runner che va avanti la questione replicante-non replicante.
Per me Deckard in Blade Runner non e' un replicante ed il film funziona benissimo cosi', pero' non e' da ieri che Scott afferma il contrario e le due director's cut sono uscite anche per ribadire il concetto: sostanzialmente  gli avevano imposto di ammorbidire il film (famosa la questione della sequenza finale avanzata dalle riprese del rilassantissimo Shining).
Di certo Scott con gli anni si e' un po' rin... ripiegato malamente (da pareccio prima della malattia del fratello a nasometro).
Pero' alla fine poco importa: quello che importa e' da che punto hanno deciso di partire per il sequel.
Sinceramente temevo un sequel privo di personalita' o caz... fuori contesto.
Il film ha parecchi difetti (tipo quello che fai notare te) ma di certo riesce al contempo ad avere una forte personalita' senza tradire o mancare le aspettative.
Certamente non e' un film rivoluzionario come lo fu l' originale.
D' altronde e' un sequel, il peccato e' insito nella sua natura.
Lidia Zitara
«Hortha» Hortha
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Località: Regno delle Due Sicilie
MessaggioInviato: Mer 18 Ott, 2017 16:14    Oggetto:   

No so, Cap, se devo dirti la verità non mi sono concentrata su questo. E poi non ricordo questo passaggio, appena sarà possibile scaricare una versione decente o comprare il blue ray, me lo guardo con attenzione perché il passaggio mi manca, non ce l'ho in memoria. Comunque ammesso che K possa essere replicante figlio di replicante, nato e non creato, come Gggggesù, secondo me il codice non dovrebbe esserci. O al massmo dovrebbe avere un codice mixato tra i due genitori.
Però, ecco, se devo ripetermi, non mi sembra questo che un dettaglio appeso, un buco di logica come ce ne sono tanti nei film (mi chiedi come faccio a sopportarli? Semplice: ho visto tutte le serie di Star Trek dalla prima all'ultima almeno venti volte ciascuna: ci ho fatto il callo)
Oltre allo stile e alla potenza visiva, il nodo centrale del film era la maternità. peccato che in tutte le critiche e le recensioni che ho letto non se ne faccia parola, specie alla luce di "The Arrival". Direi che è una catastrofe della critica cinematografica non aver letto il film con questa chiave.
Comunque a me il film è piaciuto molto, era un compito arduo, e se avesse tenuto il secondo tempo come il primo, sarebbe stato un capolavoro.
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