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Petrolio!!! per altri 70 anni?


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Autore Messaggio
L.MCH
«Horus» Horus
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MessaggioInviato: Mar 13 Giu, 2017 23:21    Oggetto:   

Paolo7 ha scritto:
Interessante: la produzione di gas negli States sembra aver raggiunto il picco senza mai aver generato profitti:

https://srsroccoreport.com/u-s-still-producing-a-lot-of-natural-gas-but-still-not-making-money/

"Schema Ponzi", what else? Razz

Il motivo è che viene considerato un prodotto di scarto, in molti pozzi che usano il frakking viene semplicemente bruciato
(la cosa è visibile pure con le foto satellitari notturne degli USA, ci sono zone luminose che sembrano grosse città in mezzo al nulla che in realtà sono zone con molti pozzi).

Poi a parte questo il fraking di prima generazione ha fallito sia per limiti tecnologici ed i costi di costruzione dei pozzi e sia per le fluttuazioni in basso del prezzo del petrolio.
Quello di seconda generazione è più competitivo e queli che sono arrivati "secondi" si stanno comprando i pozzi di prima generazione visto che sono già installati, vanno via a poco prezzo e si possono far fruttare ancora (senza averci speso sopra troppi soldi per quanto scritto prima).

Le grosse società petrolifere però non riescono a muoversi bene in un settore dove l'agilità è tutto e si sono "ritirate" dal frakking fornendo servizi ai piccoli produttori che gestiscono i pozzi (manutenzione, upgrade e servizi di trasporto di vario tipo).

Le aziende "piccole" non fanno tanti soldi come con pozzi "convenzionali" ma tirano avanti, i grossi gruppi fanno soldi con i servizi ed inoltre tengono basso il prezzo ALLA PRODUZIONE di gas e petrolio estero (che spesso più che importarlo in USA lo comprano altrove e lo rivendono in Europa e Cina).

Insomma, quello che sta succedendo è più complicato di quel che sembra.


 
Paolo7
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MessaggioInviato: Mer 14 Giu, 2017 10:31    Oggetto:   

Certo l'industria petrolifera non potrà reggere ancora a lungo:

https://srsroccoreport.com/warning-the-global-oil-gas-industry-is-cannibalizing-itself-to-stay-alive/
Paolo7
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MessaggioInviato: Sab 17 Giu, 2017 10:32    Oggetto:   

I Sauditi sempre più in difficoltà:

https://srsroccoreport.com/petrodollar-system-in-trouble-as-saudi-arabia-continues-to-liquidate-foreign-exchange-reserves/

E, di conseguenza, gli States, che si vedono rispediti al mittente i propri debiti... 
Paolo7
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MessaggioInviato: Lun 19 Nov, 2018 17:47    Oggetto:   

Signori, ci siamo, l'ultimo Rapporto IEA vuota il sacco:

http://www.crisiswhatcrisis.it/2018/11/19/il-picco-del-petrolio-torna-di-moda-questa-volta-non-e-una-esercitazione/

Agghiacciante...
il_Cimpy_Spinoso
«Babbano in Incognito» Babbano in Incognito
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MessaggioInviato: Mer 21 Nov, 2018 06:14    Oggetto:   

Citazione:
La perdita del 50% della produzione mondiale avverrebbe nel giro di 5 anni


Oh, beh, è stato bello avere internet, cellulari, computer, smartwatch, moto, macchine e mezzi pubblici. Tra 5 anni, tutti a pedalare.
sav loc
«Ameboide amorfo»
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MessaggioInviato: Dom 20 Gen, 2019 17:16    Oggetto:   

Bacino immenso di petrolio e gas trovato in Texas e Nuovo Messico, sempre negli States. 
Altri 49 anni al ritmo attuale di estrazione di petrolio negli Stati Uniti.   
Questi ci diranno sempre che siamo poveri di risorse se non escogitiamo un sistema che vada ad energia 'italiana' ossia rinnovabile, l'unica di cui l'Italia è ricca. Parlo di idroelettrica, vento, sole, onde del mare, pellet!

https://energy.economictimes.indiatimes.com/news/oil-and-gas/texas-and-new-mexico-shale-basins-hold-49-years-worth-of-oil/66985351
Paolo7
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MessaggioInviato: Dom 20 Gen, 2019 19:04    Oggetto:   

sav loc ha scritto:
Bacino immenso di petrolio e gas trovato in Texas e Nuovo Messico, sempre negli States. 
Altri 49 anni al ritmo attuale di estrazione di petrolio negli Stati Uniti.   

https://energy.economictimes.indiatimes.com/news/oil-and-gas/texas-and-new-mexico-shale-basins-hold-49-years-worth-of-oil/66985351


Peccato che, ammesso che le stime siano corrette, è "technically recoverable but may not be economic to extract at current prices. " Rolling Eyes

Il che significa che, come tutto lo shale finora, verrà eventualmente estratto in perdita. Ma ho forti dubbi che ci riescano prima che salti tutta la baracca.

P. S. In effetti costerebbe uno sproposito :
https://srsroccoreport.com/shale-oil-keeps-growing-on-trees/
il_Cimpy_Spinoso
«Babbano in Incognito» Babbano in Incognito
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MessaggioInviato: Gio 14 Feb, 2019 00:20    Oggetto:   

Io intanto pedalo, con ciò riducendo i consumi e arricchendo le officine delle biciclette
Rdaneelolivaw
«James T.Kirk» James T.Kirk
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Località: Novara
MessaggioInviato: Gio 14 Feb, 2019 09:26    Oggetto:   

il_Cimpy_spinoso ha scritto:
Io intanto pedalo, con ciò riducendo i consumi e arricchendo le officine delle biciclette

Bella lì! Smile Come stai Cim?
HappyCactus
«Ministro alle puntualizzazioni» Ministro alle puntualizzazioni
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Località: Verona
MessaggioInviato: Gio 14 Feb, 2019 15:24    Oggetto:   

Hai fatto una bella analisi costi benefici? Il PIL cala se pedali.
Rdaneelolivaw
«James T.Kirk» James T.Kirk
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Località: Novara
MessaggioInviato: Gio 14 Feb, 2019 16:04    Oggetto:   

Analisi da quo a cent'anni, mi raccomando.
Paolo7
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MessaggioInviato: Gio 14 Mar, 2019 22:16    Oggetto:   

Non so se avete seguito la vicenda di Greta Thunberg, io nelle ultime settimane sono andato a ripescarmi i suoi discorsi (grazie a YouTube) e ho letto un po' di cose su di lei (a iniziare da wiki/en).
Come al solito, sembra ormai difficile per molti riuscire a discutere di qualcosa senza paraocchi ideologici, quindi anche in questo caso abbiamo le solite fazioni pro e contro, fan e detrattori, chi la insulta e chi la esalta. E non si riesce ad approfondire.

Scelgo non a caso il topic sul petrolio, perché tutto ruota intorno a quello e ai fossili in generale.
Senza fossili non avremmo avuto la società attuale, nel bene e nel male, non avremmo nemmeno potuto immaginare una "crescita infinita". Ma ormai già da alcuni anni l'EROI (energy returned on invested) dei fossili va riducendosi, e questo incide - e inciderà sempre più - sul bilancio delle nazioni e dei singoli individui. E il debito globale aumenta.
Siamo in forte ritardo per l'auspicata "transizione energetica", anche perchè questa comporterebbe una revisione radicale dell'attuale sistema economico, che nessun politico oserebbe mai mettere all'ordine del giorno. È più facile riempirsi la bocca con i soliti slogan green che dire chiaro e tondo come stanno le cose: la crescita, come la conoscevamo un tempo, è stata una gentile concessione dei fossili, e ora tocca cambiare strada. Possiamo (potevamo) farlo volontariamente, in maniera ragionata e organizzata, o recalcitrando, nel caos, dopo aver cozzato contro il muro dei limiti delle risorse. Abbiamo scelto la seconda via, e il muro si avvicina.

Tutto questo preambolo per dire che, a mio avviso, di fronte a questa situazione la questione climatica passa quasi in secondo piano.
Non essendoci preparati per tempo, i tagli auspicati alle emissioni da persone come Greta (che ha fatto i suoi "compiti a casa" solo sul clima e letto le raccomandazioni dell'IPCC) sono assolutamente inattuabili senza affossare nel giro di poco ciò che resta dell'economia.
Purtroppo di questo aspetto la ragazzina sembra non rendersi conto. Il problema su cui bisognerebbe concentrarsi è invece come scongiurare il caos e il collasso che incombe su di noi con la penuria imminente dei fossili. Di questo non parla nessuno, anche se alcuni scenari dell'IEA e di altri ricercatori sono abbastanza eloquenti. Forse ci sarebbe ancora modo di limitare i danni, ma se non si riconosce nemmeno il problema, come si potrà mai fare?
È questo che un movimento di giovani che ha a cuore il proprio futuro dovrebbe portare all'attenzione di tutti. Ma chi glielo va a dire? Chi glielo fa capire, se anche tanti adulti non ci arrivano?
paolo saltamonti
«Morlock»
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MessaggioInviato: Ven 15 Mar, 2019 20:59    Oggetto:   

Paolo7 ha scritto:
Non so se avete seguito la vicenda di Greta Thunberg, io nelle ultime settimane sono andato a ripescarmi i suoi discorsi (grazie a YouTube) e ho letto un po' di cose su di lei (a iniziare da wiki/en).
Come al solito, sembra ormai difficile per molti riuscire a discutere di qualcosa senza paraocchi ideologici, quindi anche in questo caso abbiamo le solite fazioni pro e contro, fan e detrattori, chi la insulta e chi la esalta. E non si riesce ad approfondire.

Scelgo non a caso il topic sul petrolio, perché tutto ruota intorno a quello e ai fossili in generale.
Senza fossili non avremmo avuto la società attuale, nel bene e nel male, non avremmo nemmeno potuto immaginare una "crescita infinita". Ma ormai già da alcuni anni l'EROI (energy returned on invested) dei fossili va riducendosi, e questo incide - e inciderà sempre più - sul bilancio delle nazioni e dei singoli individui. E il debito globale aumenta.
Siamo in forte ritardo per l'auspicata "transizione energetica", anche perchè questa comporterebbe una revisione radicale dell'attuale sistema economico, che nessun politico oserebbe mai mettere all'ordine del giorno. È più facile riempirsi la bocca con i soliti slogan green che dire chiaro e tondo come stanno le cose: la crescita, come la conoscevamo un tempo, è stata una gentile concessione dei fossili, e ora tocca cambiare strada. Possiamo (potevamo) farlo volontariamente, in maniera ragionata e organizzata, o recalcitrando, nel caos, dopo aver cozzato contro il muro dei limiti delle risorse. Abbiamo scelto la seconda via, e il muro si avvicina.

Tutto questo preambolo per dire che, a mio avviso, di fronte a questa situazione la questione climatica passa quasi in secondo piano.
Non essendoci preparati per tempo, i tagli auspicati alle emissioni da persone come Greta (che ha fatto i suoi "compiti a casa" solo sul clima e letto le raccomandazioni dell'IPCC) sono assolutamente inattuabili senza affossare nel giro di poco ciò che resta dell'economia.
Purtroppo di questo aspetto la ragazzina sembra non rendersi conto. Il problema su cui bisognerebbe concentrarsi è invece come scongiurare il caos e il collasso che incombe su di noi con la penuria imminente dei fossili. Di questo non parla nessuno, anche se alcuni scenari dell'IEA e di altri ricercatori sono abbastanza eloquenti. Forse ci sarebbe ancora modo di limitare i danni, ma se non si riconosce nemmeno il problema, come si potrà mai fare?
È questo che un movimento di giovani che ha a cuore il proprio futuro dovrebbe portare all'attenzione di tutti. Ma chi glielo va a dire? Chi glielo fa capire, se anche tanti adulti non ci arrivano?
prima ho scritto questo stato su FB ispirato proprio alla manifestazione di oggi. Oggi c'è stata una manifestazione mondiale sul cambiamento climatico, non conosco i numeri e non mi interessano, hanno fatto bene a farla, non servirà a niente e in cuor mio la condivido ma c'è un però. Il però è che noi specie umana siamo la natura, siamo parte di un fenomeno più ampio che interessa il pianeta Terra da alcuni miliardi di anni: la Vita. La vita sostanzialmente trasforma l'ambiente circostante attraverso dei processi chimici al semplice scopo di esistere e moltiplicarsi. Questo paradigma universale non è mai mutato nell'arco di oltre tre miliardi di anni. I primi organismi viventi non usavano l'ossigeno nel processo vitale, anzi, era un prodotto di scarto del loro metabolismo, paradossalmente il successo riproduttivo di quei primi microrganismi produsse la prima grande estensione di massa: la Grande Ossidazione di 2450 milioni di anni fa che estinse gran parte delle specie batteriche esistenti, i pochi sopravvissuti mutarono e diedero vita a una seconda espansione, questa volta di organismi capaci di usare proprio quel gas mortale, quel gas oggi vitale per tutti gli organismi odierni. La morale è che la vita muta l'ambiente che abita in modo talvolta drammatico. Torniamo a noi, alla manifestazione e al climate change. Noi umani non siamo, evolutivamente parlando, qualcosa di fondamentalmente diverso da quei primi batteri, ci comportiamo proprio come loro esercitando le facoltà che l'evoluzione ci ha concesso. Due miliardi e mezzo di anni fa la vita inquinò il pianeta con l'ossigeno, oggi la vita sta inquinando l'ambiente con altre sostanze, questo fatto, come successe allora, non sarà la fine di tutti gli esseri viventi, sarà una nuova opportunità, un nuovo inizio. In realtà manifestare per arrestare il cambiamento climatico è grottescamente egoistico, vorremmo che il mondo restasse così com'è in eterno. Beninteso è un egoismo che condivido con tutti voi ma non è come potrebbe sembrare un nobile fine etico: è solo un desiderio che alberga in noi come in quegli antichissimi archeobatteri che se per assurdo avessero potuto fermare il cambiamento, avrebbero negato la possibilità di esistere a tutto ciò che è venuto dopo di loro.
Paolo7
«Work in progress» Work in progress
Messaggi: 10077
MessaggioInviato: Ven 15 Mar, 2019 21:23    Oggetto:   

Io invece ho scritto questo sul blog di Bardi e su quello di Pasini:

Se non si entra nell'ordine di idee che una civiltà a basse emissioni non può convivere con un sistema economico basato sulla crescita infinita (che peraltro ha i giorni contati, vista la mole del debito mondiale e il peggioramento dell'EROI dei fossili) non se ne esce.
Ma chi è che ha messo questo punto all'ordine del giorno? Chi ha intenzione di sedersi a un tavolo e discuterne? Nessuno.

Oggi, oltre agli studenti per il clima, c'era in piazza il settore dell'edilizia che lamenta lo stop ai cantieri. Chi si prenderà la briga di verificare che le risorse (ed emissioni relative) vengano destinate a opere davvero utili al paese, a un futuro che si prospetta totalmente diverso climaticamente ed energeticamente?
paolo saltamonti
«Morlock»
Messaggi: 66
MessaggioInviato: Ven 15 Mar, 2019 21:38    Oggetto:   

Paolo7 ha scritto:
Io invece ho scritto questo sul blog di Bardi e su quello di Pasini:

Se non si entra nell'ordine di idee che una civiltà a basse emissioni non può convivere con un sistema economico basato sulla crescita infinita (che peraltro ha i giorni contati, vista la mole del debito mondiale e il peggioramento dell'EROI dei fossili) non se ne esce.
Ma chi è che ha messo questo punto all'ordine del giorno? Chi ha intenzione di sedersi a un tavolo e discuterne? Nessuno.

Oggi, oltre agli studenti per il clima, c'era in piazza il settore dell'edilizia che lamenta lo stop ai cantieri. Chi si prenderà la briga di verificare che le risorse (ed emissioni relative) vengano destinate a opere davvero utili al paese, a un futuro che si prospetta totalmente diverso climaticamente ed energeticamente?

E' vero Paolo ma la crescita infinita è per prima la crescita di noi umani, non delle emissioni o di tutto il resto, noi ci comportiamo fondamentalmente come qualsiasi altro essere vivente sul pianeta, vogliamo sopravvivere e riprodurci e lo facciamo così bene che da quando sono nato ad oggi ci sono altri 4miliardi di esseri umani che vogliono sopravvivere e riprodursi. Potremmo anche rinunciare a tutto ma questo significherebbe la morte per miliardi di persone. Ora, non si è mai vista una specie che per salvaguardare tutte le altre sacrifica se stessa e noi non faremo eccezione. La portata delle modificazioni che apporteremo al pianeta non sono ancora del tutto chiare ma saranno certamente molto grandi, resta da vedere quanto della nostra civiltà sopravvivrà e quanto il cambiamento inciderà nel profondo dell'animo umano o post umano.
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