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Cosa state leggendo ? perchè? cosa avete comprato ? perchè?


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Autore Messaggio
HappyCactus
«Ministro alle puntualizzazioni» Ministro alle puntualizzazioni
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MessaggioInviato: Lun 29 Mag, 2017 08:35    Oggetto:   

Se ti è piaciuto, ti consiglio di leggere il ciclo dei pirati di Evangelisti!
A me manca il terzo, ma i primi due sono più che piacevoli.
E se vuoi ci sono anche un paio di saggi interessanti e curiosi...
orcolat
«Vorlon» Vorlon
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MessaggioInviato: Lun 29 Mag, 2017 09:02    Oggetto:   

Uh, se metto in coda anche quelli...
Però grazie dell'informazione, chissà che non mi riavvicini a Evangelisti.
Tobanis
«Antinano» Antinano
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MessaggioInviato: Lun 05 Giu, 2017 10:08    Oggetto:   

Ho terminato il quarto volume su Sherlock Holmes, Le memorie di Sherlock Holmes, una serie di racconti pubblicati in precedenza e poi riuniti in un unico volume nel 1894.

Devo dire che tra i quattro volumi, lo ritengo il migliore. Siamo al top per Sherlock e il suo autore, se non che nell'ultimo racconto, come spiega Watson, il celebre investigatore sarebbe ...morto, durante una collutazione con il geniale nemico Moriarty (che appare qua per la prima volta). Anche il nemico, pare, sarebbe morto, entrambi precipitati vicino a una cascata, i corpi mai ritrovati.

Insomma Conan Doyle decide di sbarazzarsi della sua creatura, si era forse rotto i maroni o voleva fare altro, non so, non ho indagato, certo che lo sconcerto e le proteste dei lettori furono ai massimi livelli.
O forse aveva esaurito la vena creativa; sia come sia, il quinto volume uscirà solo dopo 7-8 anni.
HappyCactus
«Ministro alle puntualizzazioni» Ministro alle puntualizzazioni
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MessaggioInviato: Mar 06 Giu, 2017 09:03    Oggetto:   

Doyle aveva provato a cambiare genere, senza grossa fortuna. 
Non so se hai già avuto modo, ma ti consiglio di seguire le prime stagioni di "Sherlock", la serie scritta da Steven Moffat... Soprattutto le prime puntate traggono ispirazione dai racconti , con grandissimo profitto secondo me.
Poi vira nel lisergico, as usual.
HappyCactus
«Ministro alle puntualizzazioni» Ministro alle puntualizzazioni
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MessaggioInviato: Mer 07 Giu, 2017 09:44    Oggetto:   

Ho finalmente terminato "fooled by randomness" di N.N.Taleb ("Giocati dal caso") e i "Racconti della Kolyma" si Shalamov.
Il primo è un bel trattato sul caso, sulla statistica, e sulla fortuna, il primo della lunga serie, denominata "incerto", di Taleb sul tema del caso e della resistenza agli eventi inattesi. Scritto mi pare nel 98, ossia prima del terrorismo, prima del crash delle .com, è un bel trattato che dovrebbe metterci in guardia sul confondere il rumore con il "segnale". La fortuna e il caso giocano un grandissimo ruolo nella nostra vita, e spesso non ce ne rendiamo conto. In questo primo libro Taleb cerca di focalizzare il discorso su questo aspetto, mentre nei successivi (Il Cigno Nero, Il Letto di Procuste e Antifragile) invece focalizzerà l'attenzione più sugli eventi estremi, sulla nostra cecità agli eventi del caso e alla resistenza agli eventi inattesi. Una lettura piacevole, divertente, che piano piano passa dalla matematica e dalla psicologia fino alla filosofia (e Antifragile è forse quello di impronta più filosofica e polemica).
Taleb è uno scrittore poliedrico, fortemente polemico e dalla vastissima cultura (su Twitter discetta senza fare una piega di Statistica, di Matematica, di Storia antica e di glottologia Mediorientale). I suoi scritti non sono mai noiosi.

I "Racconti della Kolyma" sono una raccolta minimale dei racconti che Shalamov ha scritto negli anni successivi al suo rientro nel mondo civilizzato dopo 13 anni di prigionia in un Gulag in Siberia. La sua liberazione avvenne il giorno successivo alla morte di Stalin, e riuscì a far pubblicare i racconti in Occidente, divenuti in realtà famosi dopo la pubblicazione di "Arcipelago Gulag" di Solženicyn, con cui ebbe una discreta polemica avendolo accusato di eccessiva "dolcezza" nel raccontare la vita nel Gulag. 
In verità mi aspettavo qualcosa di ben più duro, ma è fuori di dubbio che i racconti diano molto da pensare. 


Citazione:
Non vorrei ritornare dalla mia famiglia. Là non mi capiranno mai, non potranno capire. Quello che a loro sembra importante, per me è un mucchio di sciocchezze. Quello che sento importante per me è il poco che mi è rimasto e loro non possono capirlo, provarlo. E poi aggiungerei una nuova paura, ancora una nuova paura, alle mille paure di cui è piena la loro vita. Quello che ho visto io, un uomo non lo deve sapere, né vedere.


Essendo un detenuto politico, fu ripudiato dai familiari. Morì nell'82, senza aver guadagnato alcun ché dalla pubblicazione dei sui racconti, con grande rancore.


Citazione:
quando c’è fame, freddo e non si dorme, non si fa amicizia e Dugaev, nonostante fosse giovane, capiva tutta la falsità del detto secondo cui l’amicizia si vede nell’infelicità e nella disgrazia. Perché l’amicizia sia amicizia occorre che siano già state gettate salde fondamenta quando le condizioni non sono ancora arrivate al limite estremo al di là del quale nell’uomo non c’è più nulla di umano, ma c’è solo diffidenza, rabbia e menzogna. Dugaev capì molto bene un proverbio del Nord: non credere, non temere, non chiedere: i tre comandamenti del detenuto.


Forse questa è la citazione che più riassume i racconti della Kolyma. Nonché quest'ultima, terribile per quanto vera (e la storia dell'URSS ne ha dato tristemente conferma...)


Citazione:
La cosa essenziale è sopravvivere a Stalin. Tutti coloro che sopravviveranno a Stalin vivranno.


Consigliato, assieme ad un bel libro di fotografie della Siberia (su Marco Polo trasmettono in questo periodo una serie di documentari... da inserire come compendio, eventualmente...)
Fedemone
«Time Lord» Time Lord
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MessaggioInviato: Ven 09 Giu, 2017 12:13    Oggetto:   

Iniziato Sorgo Rosso, del premio nobel Mo Yan.

Per adesso un intreccio inestriacabile di ricordi, personaggi imparentati e natura, alle prese con i Giappi che invasero la Cina.
Vediamo che accadrà.
Prosa non banale, lievemente ossessiva.
Tobanis
«Antinano» Antinano
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MessaggioInviato: Ven 09 Giu, 2017 15:02    Oggetto:   

Ce l'ho anche io in lista!
Jabbafar
«IMPERATORE» IMPERATORE
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MessaggioInviato: Ven 09 Giu, 2017 21:13    Oggetto:   

Fedemone ha scritto:
Iniziato Sorgo Rosso, del premio nobel Mo Yan.

Per adesso un intreccio inestriacabile di ricordi, personaggi imparentati e natura, alle prese con i Giappi che invasero la Cina.
Vediamo che accadrà.
Prosa non banale, lievemente ossessiva.

Su consiglio di mio padre non lo leggerò.
Cito:
Pesantissimo - lascia perdere
Fedemone
«Time Lord» Time Lord
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MessaggioInviato: Lun 12 Giu, 2017 08:55    Oggetto:   

Guarda, oramai non riesco più  a distinguere esattaemnte cosa sia pesante e cosa non lo sia, leggo roba ostica per puro divertimento e più le cose sono arzigogolate e più mi interessano (che riescano poi a piacermi è una cosa del tutto scollegata).
Figurati che all'epoca riuscii - con enorme fatica, lo ammetto - a sciropparmi i DUE mammuth della Newton con l'opera omnia di Virginia Woolf. Roba da spararsi sui cosidetti.

Cmq, direi che è pesante per due motivi:
- non dice nulla.
Ossia, manca veramente di una trama e una prefazione con due paroline (che ho intravisto in una rece amatoriale in rete e che ho trovato illuminanti) sarebbero state d'uopo. Ossia il paragone con i racconti di resistenza che erano famosi all'epoca di Mao, che qui riecheggiano e dopo (a quanto sembra) verranno smentite.
Il narratore descrive sia la propria storia di famiglia che quella della resistenza, quindi è un racconto generazionale e un racconto mitico allo stesso tempo, ma di un mitico che non riesce ad alzare lo sguardo oltre le cose terrene, alle meschine guerre di persone o le piccolezze delle persone. E' la negazione stessa di mitico che abbia un vero afflato di infinito o spirituale o anche solo di vera fantasia (come il pantheon greco).
Il narratore poi va fortemente sospettato: non può conoscere certi fatti, es quando parla della nonna morta prima della sua nascita. Una volta dice che un particolare fatto gli è stato raccontato, unpaltra volta dice che "preferiva pensare che non fosse successo nulla tra sua madre e lo zio". Quindi quello che ci dice è una sua rappresentazione. E conferma la duplice natura di una narrazione a prima vista sommamente banale.
- Il flusso di coscienza è decisamente stranente.
Qui non manca la punteggiatura come in Joyce, ma manca il senso orizzontale del tempo. Che va in ogni direzione, con una bulimia, una esigenza esasperata di dire, di raccontare, di non perdere dettagli. Se mi ci si fa pensare, mi ricorda un poco L'amante di Marguerite Duras (la versione originale eh, non quella rimaneggiata, male, anni dopo), con quelle frasi che sembravano un rigurgito doloroso ma insopprimibile.
Qui non è secca la prosa, il lirismo non manca, ma da una parte è un artificio quasi da teatro, da propaganda, dall'altro è la prosaica, limitata e ossessiva poesia del contadino, che vive a contatto con la natura, per essa, con essa, da essa, fino al proprio esaurisi, così ripetuto per generazioni.

Nonstante tutto a me scorre bene. Sono a pag 170 su circa 450. Settimana prox sarà già finito.
Antha
«Antha» Antha
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MessaggioInviato: Dom 18 Giu, 2017 18:05    Oggetto:   

Letto un po' di Mann.  Morte a Venezia (sai subito come andrà a finire); Tristano (sai subito come andrà a finire); Tonio Kroger (sai da subito dove andrà a parare).
I decadenti parlano, parlano, parlano.
HappyCactus
«Ministro alle puntualizzazioni» Ministro alle puntualizzazioni
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MessaggioInviato: Lun 19 Giu, 2017 09:37    Oggetto:   

I decadenti sai già dove vanno a decadere.
Antha
«Antha» Antha
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MessaggioInviato: Mer 21 Giu, 2017 21:18    Oggetto:   

Ho letto alcuni racconti di "Le Fanu". Siamo nel genere weird. Storie di spiriti e maledizioni raccontate con penna sagace e spruzzate di ironia".
Curiosità: da quel che ho letto sull'autore - padre della vampira "Carmilla" - pare che il suo tema preferito fossero i romanzi storici, per i quali ebbe una certa fama ai suoi tempi. 
I racconti fantastici erano invece una sorta di sfizio temporaneo tra un romanzo e l'altro.
Alla morte (1873), sarebbe peraltro caduto nell'oblio insieme ai suoi romanzi, se un editore - non ricordo il nome - non avesse ripreso a pubblicare... proprio quei racconti che Le Fanu, pare, considerasse un semplice passatempo
Tobanis
«Antinano» Antinano
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MessaggioInviato: Ven 23 Giu, 2017 13:31    Oggetto:   

Ho terminato Elogio della pazzia, di Erasmo da Rotterdam, scritto circa 5 secoli fa .
Libriccino spiritoso e paradossale, in cui l'autore per amore di discussione vuol far capire che alla base di tutto c'è la pazzia, e che è bene così, salvo dire abbiamo scherzato nell'ultimo capitolo.
Libro molto intellettuale (oggi pardon ieri avrebbe potuto scriverlo Umberto Eco), con molte citazioni che svelano l'enorme cultura dell'autore, è imbevuto di Umanesimo nei riferimenti, quasi tutti greci e romani, fino al paradosso di citare antichi pittori, a un certo punto, mentre nel 1509 di pittori sommi e moderni ce ne erano già una cifra.
Faticosetto ma spesso godibile.
Antha
«Antha» Antha
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MessaggioInviato: Ven 30 Giu, 2017 18:18    Oggetto:   

Sotto l'ombrellone, tra Domenica e oggi letti:
1  - Un eroe borghese di Stajano. Libro che suppongo sia noto ai più e che comunque consiglio per una rinfrescata sulla vicenda Ambrosoli (" l'eroe del titolo), ucciso nel luglio del 79 dopo aver a lungo operato come liquidatore della banca di Sindona.
2 - Cielo di sabbia di Lansdale. America anni 30. Tre ragazzini, le cui famiglie sono state vittime della depressione, partono alla ricerca di qualche cosa di diverso. Percorso che condivideranno, talvolta fortunatamente ma talvolta loro malgrado, con  l'abituale carrellata - alla Lansdale, viene da dire - di strani, inquietanti e anche generosi personaggi. 
3 - Quelli che meritano di essere uccisi, di Peter Swanson. Il Corsera l'altro giorno gli dedicava una delle pagine culturali. La storia, semi thriller, gira di fatto intorno all'affermazione del titolo... ma attenzione alle prospettive: potrebbero ampliare e snature ancor di più il concetto. Libro in tre parti; a mio avviso bella la prima (dopo un inizio apparentemente banalotto), ottima la seconda, discreta e per riflettere la terza
4 - Magellan Terminal War, di Altieri. Con piacere e dispiacere per la scomparsa, ne parlerò nel settore SF
Tobanis
«Antinano» Antinano
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MessaggioInviato: Lun 17 Lug, 2017 09:12    Oggetto:   

Ho terminato Il mastino dei Baskerville, quinto volume su Sherlock Holmes. Si torna al romanzo, dopo le raccolte di racconti, e si torna a Holmes, dopo che nel 1893 Conan Doyle aveva deciso di farlo schiattare.

Passano tanti anni e nel 1901-1902 Holmes dunque torna, ma con un compromesso: la vicenda narrata è precedente alla presunta morte dell'investigatore.
Sette - otto anni e nulla è cambiato, sembra scritto il giorno dopo gli altri racconti. La leggibilità è ancora superlativa, la prosa precisa e incatenante, direi, nel senso che è difficile sospendere la lettura.
E abbiamo uno Sherlock Holmes per certi versi classico (inizialmente, nel finale) e in parte nuovo, con Watson a condurre le indagini nella parte centrale del romanzo.
La realtà è un attimo diversa, se vogliamo, e io c'ero arrivato qualche pagina prima del colpo di scena. E pure sul rapporto tra i  fratelli Stapleton, c'ero arrivato quasi subito.
Ciò non toglie che il romanzo sia ottimo e il livello rimane altissimo come in tutto quant'altro scritto su Holmes, a quel momento.
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