Tratto dall'omonimo romanzo di Neil Gaiman, Stardust è un'avventura fantasy affascinante e seducente. Soprattutto rappresenta una grande sorpresa.

Questo, in estrema sintesi, il giudizio sulla pellicola piacevole ed estremamente riuscita, diretta dal regista Matthew Vaughn attualmente impegnato sullo sviluppo del progetto legato al fumetto di Thor.

Tutto inizia in Inghilterra nel diciannovesimo secolo: un giovane promette alla sua amata (ragazza vacua e sciocchina interpretata da Sienna Miller) di portarle indietro una stella cadente, avvistata insieme, come prova della sua passione. Dopo avere superato, grazie ad un imprevisto incantesimo, un muro millenario che separa il mondo che tutti conosciamo dal reame di Stronghold popolato da streghe malvage, principesse prigioniere e figure insolite, Tristan (interpretato da Charlie Cox) scopre che la stella caduta sulla Terra è diventata un'affascinante ragazza. Lui vuole, comunque, portare la giovane dall'altra parte del muro per dimostrare di essere riuscito a mantenere la sua promessa, ma non è il solo che ha un interesse particolare per lei. I principi del regno in guerra tra loro e delle orribili streghe guidate da una sempre affascinante Michelle Pfeiffer sono sulle loro tracce. I due, così, vivranno un'avventura sopra le righe alle prese con eccentrici pirati, guardiani rattrappiti dall'età e fattucchiere dalle innumerevoli risorse.

Brillante e a tratti commovente, Stardust è una favola fantasy pura che - grazie alla bellezza sublime di Claire Danes e all'irresistibile, seppur breve, interpretazione di Robert De Niro - conquista lo spettatore per la sua ironia e la sua semplicità seducente nell'esplorare il senso della vita e dell'amore.

Un sogno ad occhi aperti dove sono presenti tutti gli ingredienti classici della tradizione favolistica, ma che - al tempo stesso - è fondato con grande solidità su uno humour nuovo e un'intelligente e moderna ricombinazione delle tessere del puzzle.

Non quindi, una mera variazione sul tema, ma una storia molto elegante e compatta, fatta diventare grande cinema in maniera equilibrata ed intelligente.

Racconto di formazione, ma anche avventura esilarante, perfino ricca di poesia, soprattutto, quando la stella racconta la sua vita solitaria nel cosmo, guardando silenziosa l'umanità, rasserenata soltanto dalla grande forza dell'amore tra le persone.

Un film denso di emozioni, ma - soprattutto - una storia piacevole destinata ad un pubblico vastissimo, perché nella sua essenzialità può comunicare facilmente la sua intensa ed intrigante rilettura delle favole che tutti amiamo in una chiave nuova, moderna, ma non per questo meno seducente delle grandi fiabe che tutti abbiamo adorato e temuto.

Merito di Matthew Vaughn che nel doppio ruolo di sceneggiatore e regista ha saputo connotare il film tratto dal romanzo di Gaiman di una chiave epica e comica, molto originale e gradevole.

Da non perdere, perché, oltre all'avventura della fantasia, Stardust rappresenta una conquista dell'intelligenza stilistica nel creare un cinema di genere atto a riproporre in chiave nuova storie nate nell'immaginario collettivo trasformandole, ancora una volta, in favole senza tempo.