E’ stato finalmente ristampato un interessante romanzo di uno scrittore molto importante nel campo della fantascienza: Neal Stephenson. Il romanzo di cui parliamo è Snow Crash che a suo tempo, nel 1995, venne pubblicato dalla Shake e in questi ultimi anni era diventato praticamente introvabile: per molti nostri lettori sarà quindi una gradita sorpresa.

Neal Stephenson è nato a Fort Meade, Maryland, nel 1959. Suo padre  un professore di ingegneria elettrica e la madre lavorava nel settore biochimico; anche i suoi nonni erano scienziati. Si è laureato nel 1981 in geografia e già nel 1984 pubblicava il suo primo romanzo (The Big U).

Neil Stephenson
Neil Stephenson
Snow Crash viene pubblicato nel 1992. Viene normalmente definirlo un romanzo post-cyberpunk: è ambientato in una America degli ultimi anni del ventesimo secolo, un paese ormai in mano alle megacorporazioni, con una economia capitalista fuori controllo e una autorità statale praticamente esautorata. La descrizione del modo di vivere è veramente interessante; in particolare brillante e anticipatrice la descrizione del "Metaverso", una realtà virtuale in 3D, alla quale dichiaratamente la Linden Research si è ispirata nella creazione di Second Life.

In Italia sono stati tradotti, praticamente, tutti i suoi romanzi: ricordiamo Interface e Cobweb scritti in collaborazione con J. Frederick George e pubblicati con lo pseudonimo Stephen Bury, L’era del diamante (Hugo 1996), Criptonomicon e infine i due volumi del “Ciclo Barocco”: Argento vivo (Arthur C. Clarke Award) e Confusione. Questi ultimi tre volumi pubblicati dalla Rizzoli. Per completare il Ciclo Barocco si attende la pubblicazione del terzo volume, The System of the World (2004).

I punti forti di Stephenson sono la qualità stilistica e l'originalità delle idee, prova di ciò e il fatto che tutti i suoi romanzi o hanno vinto premi oppure hanno avuto nomination.

La copertina originale di <i>Snow Crash</i>
La copertina originale di Snow Crash
Dalla quarta di copertina: Notizie dal mondo virtuale, molto prima di Second Life. 1992: Neal Stephenson pubblica Snow Crash e diventa il profeta indiscusso di un futuro che è già presente. Termini come Metaverso e avatar non sono più prerogativa dei cultori di fantascienza, ma entrano a far parte di un linguaggio che oggi è condiviso da milioni di naviganti” in rete e utenti di Second Life. Tra di essi, tanti si sentiranno simili a Hiro Protagonist, il personaggio principale del romanzo, fattorino per CosaNostra Pizza nella Realtà e principe del katana nel Metaverso. Come lui, se la Realtà lascia poco spazio alla speranza e all’individualità, molti potrebbero scegliere di vivere nel Metaverso, un universo generato al computer dove la libertà è limitata dalla sola immaginazione. Ma anche nel Metaverso tutto può accadere e, come in un vero e proprio thriller, ecco che Snow Crash, un virus letale che colpisce la mente degli hacker, si diffonde con la rapidità di un contagio virtuale.

In un paese che è divenuto un allucinato mosaico di macerie, scorie industriali, periferie postatomiche e paesaggi chimici, e in uno scenario dominato da multinazionali anarco-capitalistiche ed enclave in franchising che sostituiscono i governi nazionali ormai collassati, si snoda uno dei romanzi indubbiamente più evocativi degli ultimi anni, un vero e proprio tecno-giallo dell’età dell’informazione.

Snow Crash di  Neal Stephenson  (Snow Crash, 1992), traduzione di Paola Bertante, Rizzoli Editore, BUR 24/7, pag. 551,  euro 11,60.