Ci eravamo appena lasciato alle spalle gli anni ottanta che il regista Adrian Lyne aveva segnato, a modo suo, con film come Flashdance e Attrazione fatale.

Ma, tra una pellicola superpatinata e l'altra, aveva trovato il tempo di girare quello che a tutt'oggi si può definire il suo capolavoro, per quanto paradossalmente meno conosciuto di altri suoi film.

Jacob's Ladder (ispirato al racconto An Occurence at Owl Creek Bridge di Ambrose Bierce), che da noi aveva lo stupidissimo titolo di Allucinazione perversa, parlava di un reduce del vietnam, un bravissimo Tim Robbins, che si trovava a vivere più vite contemporaneamente: se in partenza sembrava un uomo solo, separato, con il peso di un figlio morto da bambino, gli succedeva di svegliarsi improvvisamente in una vita in cui era ancora sposato e il figlio era vivo.

Ma nel frattempo era anche in vietnam e il suo plotone era attaccato da un nemico invisibile. E in una delle due altre realtà, incontrava un suo commilitone che gli parlava di inquietanti esperimenti fatti su di loro mentre erano in guerra e che avevano portato a quello stesso scontro.

Il film era in grado di catturarti fin dall'inizio, ma soprattutto aveva un pregio che poi si sarebbe perso ai giorni nostri: la rivelazione finale era tanto logica quanto spiazzante, laddove oggi va tanto di moda non risolvere niente, per il semplice fatto che gli stessi sceneggiatori non hanno idea di cosa hanno scritto.

Ed è proprio ai giorni nostri che verrà ambientato il suo inatteso remake, annunciato dalla produttrice Alison Rosenzweig durante la presentazione del suo nuovo thriller Transit. la Rosenzweig ne ha acquistato i diritti per riportare in vita una delle sceneggiature più riuscite ma anche la più copiata: basta pensare a Vanilla Sky e anche al suo predecessore spagnolo,

o al recente The Jacket, clamoroso passo falso del premio oscar Adrien Brody e di Keira Knightley. Senza contare il thriller Stay, con Naomi Watts.

In pratica, la buonissima idea, scritta da uno dei migliori sceneggiatori di Hollywood, Bruce Joel Rubin (che avrebbe poi diretto My Life con Michael Keaton), è già stata rovinata più volte, mentre l'originale cadeva nel dimenticatoio, spinto dai diecimila film a base di serial killer che si preparavano a invadere il mercato.

Riuscirà la nostra Allison a rendere giustizia alla scala di Giacobbe?