Era il 1973 e Micheal Crichton, allora solo un buon scrittore di fantascienza (Andromeda, Terminale uomo) si cimenta con la sua prima esperienza registica scegliendo un soggetto decisamente intrigante. Westworld, ovvero Il mondo dei Robot, racconta le vicende di un grandioso parco di divertimenti del futuro chiamato Delos (ebbene sì...) in cui, per la modica cifra di mille dollari al giorno, i clienti possono rivivere le atmosfere dell'antica Roma, del medioevo e del vecchio west, tutti mondi popolati da perfetti robot umanoidi. Ma qualcosa ovviamente va storto e i robot cominciano a ribellarsi e a uccidere gli ospiti. Nel 1975 il film ebbe un seguito, Futureworld, decisamente meno riuscito; nella memoria degli appassionati rimane però leggendaria l'interpretazione del grande Yul Brinner che ripropone i panni e le movenze del pistolero Chris di I magnifici sette, senza pronunciare una sola sillaba ma dominando la scena con la sua potente presenza; la sequenza in cui l'ovale del volto di Brinner viene rimosso, rivelando l'intrico di circuiti elettronici, è uno dei momenti più straordinari del'intero cinema fantascientifico.

La notizia, resa nota nei giorni scorsi da Sci Fi Wire, consiste nella dichiarazione resa dal regista Billy Ray di aver iniziato a scrivere il copione per una nuova versione del film, che dovrebbe essere prodotto da Warner Bros. Ray ha iniziato come regista televisivo nella metà degli anni 90, dirigendo film d'azione quali Volcano e anche un episodio della serie scifi Progetto Eden, troncata forse prematuramente rispetto alle potenzialità; successivamente è passato al cinema dirigendo pellicole quali Flightplan e l'imminente Breach. Con riguardo però al remake di Westworld, Billy Ray ha tenuto a precisare che con tutta probabilità non sarà lui a sedersi sulla sedia del regista. "Ho resistito all'idea di dirigere io stesso il film" ha dichiarato, "non perché nessuno me l'abbia offerto, ma perché non voglio avere sulle spalle tutta la pressione di un progetto dal grande budget come questo."

Ray continua poi: "Adoro l'idea di fondo del film, e cioé che a volte quello che ci diverte ci può anche uccidere. Penso inoltre che il soggetto costituisca un'ottima base per esplorare il comportamento delle macchine, che a volte si avvicina a quello degli esseri umani, e il comportamento umano spesso simile a quello di una macchina." Ray ha poi dichiarato che gli piacerebbe parlare con Crichton di un particolare: "Quando anni fa gli venne offerto di scrivere il remake di Westworld, Crichton rispose che quel remake l'aveva già scritto e si chiamava Jurassic Park. Trovo che aveva ragione sotto parecchi punti di vista."

Si tratta indubbiamente di una lettura interessante, e a cui forse pochi avevano pensato al momento dell'uscita del filmone sui dinosauri firmato Steven Spielberg. Non resta quindi che aspettare fiduciosi lo sviluppo degli eventi, tralasciando un piccolo tarlo: ma se nel remake il parco di Delos cambierà nome, la nostra testata dovrà fare anch'essa un remake di sé stessa?