notizie dal mondo a cura di Maurizio Manzieri

In una vita precedente, Manzieri è stato cittadino di una civiltà estinta milioni di anni orsono e distante diverse migliaia di anni luce. Le memorie dei suoi fantastici viaggi tra le stelle riaffiorano oggi nei suoi dipinti fantastici...

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Il Premio Hugo era appena stato vinto da Harry Potter e molti puristi del genere dichiaravano tra il serio e il faceto: - Questo è l'inverno della fantascienza ! - Nessuno immaginava però, tra tutti gli Universi Possibili, che la stessa Realtà fosse sul punto di tuffarsi verso un futuro incredibile e inquietante.

L'America è ferma, cristallizzata con la mente in quella tragica mattina dell'11 settembre 2001. I contatti oltremare sono rallentati, sia perché lo spirito è mesto e non c'è tanta voglia di distrarsi, sia perché i trasporti e i collegamenti sono praticamente a terra. La corrispondenza internazionale è KO, mentre la popolazione sporge la testa pian piano dai rifugi antiatomici della propria psiche per vedere se fuori è ancora possibile respirare.

La vita continua, proprio come dopo Pearl Harbor...e lentamente, molto lentamente, scrittori ed editori cercano di scuotersi di dosso questa cappa di tristezza, questa gabbia di torpore e immobilismo che attanaglia il cuore di ogni cittadino del mondo civile. Anche il 'sense-of-wonder' è stato colpito, in modo duro, secco, e il fascino di un gioco di luce al tramonto, oppure la finzione letteraria di una spedizione interplanetaria, appaiono sviliti dalla sovraimpressione di esplosioni e volute di fumo reali.

Passerà, certo passerà. La ripresa della vita sarà proporzionale alla gravità dell'episodio. Non è possibile semplicemente andare avanti dopo appena due o tre giorni: gli occhi sono ancora inchiodati alle tv via cavo; la conta delle vittime è appena iniziata; le scrivanie sono invase da un numero speciale di TIME, ricco di abbacinanti fotografie a colori; l'invio di posta, documenti, riviste, nuovi libri risulta inevaso; l'industria cinematografica è ferma; gli editori si trastullano da giorni nella routine quotidiana per metabolizzare l'accaduto e agguantare una scintilla per ripartire; molti genitori si ritrovano a spiegare l'accaduto ai propri figli, sperando che la rabbia della nazione si canalizzi su binari razionali.

Questa volta non è possibile riavvolgere il nastro. Mentre quegli uomini si imbarcavano sugli aerei per dirottarli, l'Universo scricchiolava sui suoi cardini, infilandosi in un binario parallelo, e rendendo obsoleta gran parte della letteratura fantastica contemporanea. La visione delle torri, trasmessa a ripetizione dalle reti televisive, ha impresso la sua impossibilità visiva nell'immaginario collettivo. Per sempre. Credo quindi molti film rimarrano chiusi un pochino nel cassetto prima che si abbia volontariamente voglia di ripescarli. Avete presente la scena di Armageddon in cui un meteorite trapassa una delle torri gemelle ? Da brivido.

Eppure sicuramente tra un paio d'anni, forse meno, questa tremenda vicenda diverrà un film, e sicuramente costituirà un punto di partenza per la creazione di molti romanzi sulla storia del futuro.

Pur amando il genere fantastico, la maggior parte di noi si inserisce in quella categoria di realisti, a cui piace filtrare la vita attraverso un inguaribile ottimismo e desiderio di conoscenza. Condivido quanto scrive Gardner Dozois, editore di Asimov's Magazine, in una lunga lettera pubblica, inviata a diversi newsgroups, con preghiera di diffonderne il testo. Eccone alcuni brani:

"...Siamo in guerra, una guerra che non può essere vinta con metodi convenzionali, o straordinari, come trasformare l'Afghanistan in una pianura di vetro con qualche testata nucleare, oppure sterminare tutti i palestinesi...In realtà qualsiasi misura estrema sortirebbe l'effetto di produrre altri fanatici desiderosi di uccidere cittadini americani a qualsiasi costo... La cruda realtà è che ci saranno altri attentati terroristici e dovremo imparare a convivere con essi, così come accadeva in Inghilterra nella Seconda Guerra Mondiale, durante il Blitz, quando la gente conduceva una vita ordinaria, mentre piogge di bombe cadevano a casaccio dal cielo.

Non c'è nulla di peggio che permettere al terrorismo di fermare la vita quotidiana in America. Per questo ritengo sia stato un errore chiudere tutte le scuole pubbliche, cancellare le partite di baseball, e così via. Privarci della vita di tutti i giorni significa concedere al terrorismo una vittoria...La miglior cosa da fare come individui, per quanto dura, sta nel cercare di superare quanto accaduto, nel condurre le nostre vite ordinarie in modo normale. Se riusciamo a far questo, avremo sconfitto i terroristi in modo reale e significativo."


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