Diciamolo pure: non ci speravamo più... Sono passati parecchi anni dall'ultima produzione sci fi italiana, anche se in realtà si trattava di una coproduzione: ci riferiamo naturalmente a quel capolavoro televisivo che fu Spazio 1999. Da allora, salvo qualche sporadico e dimenticabilissimo progetto, la fantascienza vista in tv è stata quasi tutta di marca anglofona. I nostri autori televisivi avevano dimostrato di saper maneggiare la materia del fantastico senza sfigurare rispetto ai colleghi d'oltreoceano (chi ha qualche anno in più ricorderà, ad esempio, il leggendario sceneggiato A come Andromeda), ciononostante, forse convinti dalla famosa nonché famigerata levata di scudi di Fruttero e Lucentini contro la fantascienza made in Italy, i responsabili dei canali televisivi nostrani per parecchio tempo hanno seppellito le possibili produzioni sotto montagne di telefilm d'importazione.

Adesso però, sotto la spinta del buon successo di serie quali Lost, 4400, Galactica e altre, i protagonisti del duopolio televisivo hanno finalmente deciso di sfidarsi anche sul terreno della fiction di fantascienza, mettendo in campo risorse e idee. Le indiscrezioni, frammentarie e confuse, hanno richiesto un notevole lavoro di raccordo e intepretazione, e ora siamo in grado di fornirvi un quadro della situazione. Cominciamo da mamma RAI: l'obiettivo di Rai Fiction, consociata specializzata nella produzione di fiction a tutto campo, sembrerebbe quello di introdurre i temi della fantascienza collegandoli a prodotti già collaudati, allo scopo di abituare gradualmente il pubblico. In questa direzione si muoverebbe il progetto di miniserie in due puntate intitolato provvisoriamente Una nuova speranza: un'enorme struttura aliena si materializza improvvisamente alle porte di Gubbio, ingabbiando la cittadina umbra in una specie di campana protettiva composta da un'energia sconosciuta e seminando l'ovvio scompiglio negli abitanti, in tutta la nazione e in tutto il mondo. Ne escono degli esseri metà umanoidi e metà pesci, che iniziano ad aggirarsi tra le vie e le case compiendo strani esperimenti, finché il parroco del paese non decide di fare un tentativo di comunicazione. Il risultato sarà una sorpresa di enorme portata per tutta l'umanità... Risulta evidente che l'ambientazione e i personaggi riprendono quelli di Don Matteo, una delle fiction di maggior successo della RAI, anche se per motivi di copyright pare che il nome del personaggio principale verrà cambiato in Don Taddeo. Il cast non è ancora stato scelto ma fonti anonime dell'azienda indicano come periodo di inizio riprese il prossimo settembre.

Sempre in casa RAI altre voce vedrebbero in fase di pre produzione un'altra miniserie di ambientazione cyberpunk. Alpha 3.1, questo sarebbe il titolo, ci introdurrebbe in un medioevo prossimo venturo nel quale il nostro paese è diventato lo scenario della lotta tra megacooperative commerciali, strutture di polizia deviate e organizzazioni pseudo religiose. In questo contesto misteriosi cyborg si muovono apparentemente come criminali, in realtà con l'intento di riportare in Italia la libertà e la giustizia. La parte gustosa della notizia sta nel fatto che il progetto sarebbe ispirato a un vecchio racconto scritto da uno dei personaggi cardine della fantascienza italiana: il nostro Vittorio Curtoni, il quale ne avrebbe parlato con alcuni alti dirigenti RAI durante una pantagruelica cena in quel di Bologna (interpellato in proposito l'interessato non ha né confermato né smentito, limitandosi ad ammiccare sornionamente). Anche in questo caso non ci sono date precise, ma tutto lascia pensare che vedremo la miniserie sui nostri televisori nell'inverno 2008.

Per quanto riguarda Mediaset, il colosso berlusconiano sembrerebbe prediligere delle fiction di più ampio respiro, mescolando in tal senso le atmosfere alla X-Files e Millennium con quelle di serie quali, ad esempio, RIS 3 - Delitti imperfetti. Questo sarebbe infatti il contesto del progetto, anch'esso in fase di pre produzione e casting, intitolato provvisoriamente Simbiosi: alla squadra mobile di una grande città del nord Italia, coordinata da una bella commissaria, viene assegnato un giovane esperto in analisi comportamentale e psicologica. Presto il giovane, dal misterioso passato, rivela di possedere facoltà che gli consentono di entrare in simbiosi con le menti di vittime di reati, testimoni e degli stessi criminali, agevolando la soluzione di casi estremamente difficili. Durante i tredici episodi della serie scopriremo gradualmente che tali facoltà sono il frutto di una manipolazione genetica a cui il ragazzo è stato sottoposto durante la gestazione ad opera dei servizi segreti, e che tale manipolazione rientra in un più ampio progetto che vedrebbe coinvolta una civiltà aliena proveniente dal passato. Infine, nei cassetti dei dirigenti Mediaset ci sarebbero già belle pronte ventotto sceneggiature per altrettante puntate di una sit com brillante che vorrebbe ripercorrere le orme dello storico serial Mork e Mindy; la serie, che si intitolerebbe Casa Marte, potrebbe rappresentare una frizzante novità nel panorama televisivo. La realizzazione è affidata alla nota società Endemol, proprietaria del format di Il grande fratello: a tale proposito sembrerebbe che Endemol, allo scopo di creare sinergie tra i suoi prodotti, sarebbe intenzionata ad affidare buona parte dei ruoli ai protagonisti dell'attuale edizione dello show.

Insomma, c'è molta carne al fuoco. Restate sintonizzati sulle pagine del Corriere e nei prossimi mesi cercheremo di capire se la fantascienza televisiva prodotta in Italia avrà la forza per arrivare là dove nessun programma è mai giunto prima...