di Luigi Pachì e Silvio Sosio

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Com'è il rapporto fra spettatori e reti televisive? La nostra impressione è che lo spettatore "popolare" che arriva a casa sfatto e si butta davanti al video senza neanche sapere cosa sta vedendo non abbia problemi, ma che gli spettatori più attenti, più interessati, problemi ne abbiano moltissimi.

L'utente televisivo negli ultimi anni è diventato molto meno succube delle reti: ha molta scelta a disposizione, e spesso la amplia ulteriormente con satelliti e pay tv. Siamo lontani dall'epoca in cui tutta l'Italia si riuniva per vedere Mike Bongiorno: oggi se proprio ci si vuole sedere davanti al televisore e non si ha l'ultimo VHS o DVD, si sceglie con cura.

Diventa sempre più assurda quindi, a nostro parere, la programmazione selvaggia che viceversa negli ultimi anni ha raggiunto livelli parossistici. I responsabili palinsesti cambiano e ricambiano programmazione decine di volte. Chi lavora nelle redazioni dei giornali televisivi lo sa bene: prima che il numero venga chiuso i film ballano nei loro slot cambiando a ripetizione. La Rai mette un programma forte e Canale 5 ne mette uno più forte nello stesso orario; allora la Rai ne mette uno meno forte e quello forte lo mette un giorno diverso, ma Canale 5 contrattacca. E così via. Spesso continuano a cambiare anche dopo che i giornali televisivi sono stati stampati, col risultato che la gente non sa più cosa verrà trasmesso. Impermeabili a ogni tipo di vergogna, i signori della programmazione si permettono addirittura di cambiare i programmi proprio all'ultimo minuto, dopo che la rete magari per tutta la settimana ha trasmesso promo di qualcosa che, alla fine, non andrà in onda.

Ma questi giochi poi danno davvero dei risultati?

Esempio: qualche settimana fa doveva andare in onda su Italia 1 il film di X-Files. Per qualche ignoto motivo all'ultimo momento è stato sostituito con una replica di una trasmissione di Serena Dandini. E' stata una manovra furba? Certamente avranno avuto le loro ragioni. Fatto sta che alle 20:50 davanti alla tv c'erano degli appassionati di X-Files un tantino incavolati, mentre i fan di Aldo, Giovanni e Giacomo erano tranquillamente fuori a mangiare una pizza, visto che nessuno li aveva avvertiti del cambio di programma. Per non apparire troppo furbi quelli di Rai 2 avevano nel frattempo rimosso il previsto Seven Days che sarebbe andato in onda in contemporanea, senza correre il rischio quindi di catturare gli spettatori delusi di X-Files che, a occhio, potevano ben essere interessati a un telefilm di fantascienza. Da questo harakiri generale ha tratto vantaggio ovviamente il terzo incomodo, La 7, che ha fatto un record di ascolti per la sua serata di apertura.

Magari potrà sembrare che gli appassionati di fantascienza siano particolarmente sensibili o sfigati, ma non è affatto così. La programmazione selvaggia tocca tutti, a tutti i livelli e a tutte le età. Per fare un esempio, proprio La 7 ha messo alle 19:30 un anime, Daitarn 3: subito, senza preavviso, Italia 1 ha controprogrammato spostando Dragonball dalle 13:30 alle 19:30. Al posto di Dragonball è stato inserito Saylormoon: ovvero, in uno slot che praticamente da anni è occupato da cartoni o anime "maschili" se non addirittura per adulti (I cavalieri dello zodiaco, Lupin III, Simpsons, ecc.) è stato inserito un programma assolutamente femminile. Il risultato, ovvio, è quello di perdere l'eccellente audience di quello slot orario, che avrebbe potuto essere tenuta inserendo un programma più adatto al pubblico di Dragonball.

Ci chiediamo: ma i responsabili dei palinsesti quanto guadagnano al mese? Non farebbero meglio ad armarsi di zappa e andare a dissodare i campi?

Naturalmente le lamentele non si fermano allo spostamento dei programmi. Vogliamo parlare delle puntate di Buffy e di Xena rimosse perché contenevano lievissimi accenti di amori omosessuali? Vogliamo parlare di personaggi dei Cavalieri dello Zodiaco che da donne diventano uomini in fase di doppiaggio, per qualche oscuro ragionamento teso a preservare l'innocenza dei bambini?

Meglio fermarsi qui.

Questa volta non vogliamo limitarci a sparare a zero sulle reti televisive. Ci sono già molti che lo fanno. Vorremmo fare una proposta operativa, una specie di offerta di pace.

Fino a qualche anno fa le "signorine buonasera", quando un programma non andava in onda sostituito da un altro, comunicavano il motivo: "per tale e talatro motivo la trasmissione prevista pertanto non andrà in onda." Oggi le annunciatrici sono in via di estinzione, ma i canali per comunicare con il pubblico ci sono: bene, usiamoli!

Ogni rete televisiva ha i suoi siti internet. Allora perché non scrivere almeno sul sito il motivo per cui l'annunciato film di X-Files è stato sostituito? Se era così importante togliere una delle tre parti di un episodio in tre parti di Buffy solo perché una ragazza dichiarava il proprio amore a Willow (che è una ragazza) perché non dirlo chiaro e tondo, magari facendo il nome del pediatra che lo ha consigliato?

Forse se i responsabili palinsesti spiegassero ogni tanto le loro ragioni potrebbero apparire più umani. Già che ci sono potrebbero anche dire quando prevedono di mandare in onda il film saltato. E chissà, forse gli appassionati potrebbero anche perdonarli.

Ma veniamo a noi. Avrete notato che negli ultimi mesi Delos esce sempre più tardi: in effetti la rivista è diventata così grossa che si fa fatica a prepararla in tempo. Per i prossimi mesi dovremo trovare qualche soluzione, probabilmente la snelliremo un pochino.

Su questo numero il grosso è uno speciale su James G. Ballard, il grande autore inglese al quale in luglio sarà dedicato un convegno di cui in pratica anticipiamo gli atti, aggiungendo un'intervista esclusiva.

Alleggeriamo facendo un giro nell'affascinante mondo del cinema di Serie B con Roberto D'Onofrio che ci racconta di tante curiose produzioni che, purtroppo, difficilmente avremo mai modo di vedere. Poi abbiamo un interessantissimo intervento di Vittorio Catani sui rapporti fra fantascienza italiana e cultura umanistica, un'intervista a Massimo Ferrara col quale cerchiamo di saperne di più sull'attivissimo club G.Ho.S.T. di Torino, mentre Enzo Verrengia ci racconta qualcosa sui fumetti ambientati in universi alternativi.

E per finire, la nostra rubrica di divulgazione scientifica questo mese ospita una "lezione galileiana" di uno dei più grandi scienziati italiani: Tullio Regge.

Noi prevediamo ancora un numero di luglio-agosto prima di partire per il mare, ma nel caso voi siate più fortunati di noi, Buone Vacanze!


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