di Luigi Pachì e Silvio Sosio

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E un'altra Italcon è passata, questa volta vissuta all'interno di una vera e propria fiera, quella del fumetto di Torino. Cambiare il consolidato meccanismo del bipolarismo sanmarinese e valdostano è stata una grossa scossa per l'intero mondo degli appassionati.

L'Italcon di quest'anno ha visto due fenomeni contrastanti: da una parte un certo numero di iscrizioni nuove, rispetto agli incontri tradizionali, dovute al concomitante Torino Comics che ha avuto punte di migliaia di presenti, soprattutto il sabato e la domenica pomeriggio. Dall'altro ha trovato un po' spaesati i frequentatori abituali delle Italcon, che si sono visti gioco-forza inglobati in un'evento certamente dispersivo, tra aree dedicate ai giochi di ruolo, agli scacchi, ai Manga, ai giovani imprenditori piemontesi e via dicendo.

L'Italcon era ospitata in una sezione del padiglione di Torino Esposizioni che ospita ogni anno Torino Comics. Ad accogliere gli appassionati fantascientifici una magnifica riproduzione in scala 1:1 di un caccia "Viper" di Galactica; sempre in questa piccola area una mostra di modellini e i banconi di una libreria. In un'altra zona del padiglione le due eccellenti mostre, quella personale di Maurizio Manzieri - che ormai ha al suo attivo una lunga serie di stupende illustrazioni - e quella, curata da Riccardo Valla, sui "pulp", con una incredibile collezione di riviste americane degli anni venti e trenta esposte al pubblico.

Anche nell'ambito di Torino Comics non mancavano i punti di interesse, e non solo per gli appassionati di fumetti. Diversi banchetti vendevano libri usati e da collezionismo (Silvio si è portato a casa una copia del numero 1 di Scienza Fantastica), c'era uno stand della Shake insieme al Bazaar del Fantastico, lo stand di Strane Storie, e tante altre belle cose.

Tra noi, l'ospite ufficiale, Norman Spinrad, passava da una parte all'altra di Torino Comics scortato da Piergiorgio Nicolazzini, Roberto Quaglia e l'interprete. Eletto, proprio durante i giorni dell'Italcon, presidente della prestigiosa SFWA l'associazione mondiale degli scrittori di fantascienza, Spinrad ha messo in luce un carattere ricco di spigolature, che ha raggiunto il suo apice durante la chat live tra Italcon e Sci-Fi Channel USA, organizzata assieme alla rivista di Asimov grazie all'apporto e al coordinamento di uno efficientissimo Maurizio Manzieri. Abbiamo così conosciuto l'autore di Jack Barron e l'eternità, Tra due fuochi, Condizione Venere, sotto una luce un po' eccessiva. Dopotutto, non possiamo sperare che tutti quanti assomiglino al piacevolissimo Robert Sheckley, ospite in Italia la scorsa estate.

E lo stato dell'attuale fantascienza vista dai partecipanti è stato l'ormai consueto "de profundis", recitato nell'arco degli incontri in programma con regolarità. Norman Spinrad prima, la tavola rotonda con i critici e gli autori, successivamente, hanno dato un quadro disperato di questo genere. Lo stesso Giuseppe Lippi non ci ha dato una mano a riprenderci, accennando alle tirature di una volta rispetto a quelle attuali. La crisi del libro a favore del mondo dei media, televisione, videogiochi, cinema, porta la narrativa ad un appiattimento; il genere fantascienza diviene sempre meno ricercato dai lettori, che preferiscono sognare passivamente guardando dentro la scatola magica che hanno in casa, magari collegata a un ricevitore digitale. Ed ecco nascere sempre più romanzi dove sussistono commistioni di genere, dove diventa indecifrabile il confine tra fantastico, noir e mainstream. Non solo, ma anche l'accelerazione della realtà (vedi fenomeno internet o cellulari) è divenuta così incontrollabile che chi scrive fantascienza rischia oggi di non riuscire a rendersi conto di ciò che accade nel quotidiano e ne metabolizza solo parte dello scenaro presente.

Per fortuna quest'incubo incombente è stato affievolito dalla cena di gala del sabato che ha riavvicinato molti fan. La qualità del cibo ha superato le aspettative, anche se la disposizione, suddivisa in più sale, ha un po' penalizzato l'aspetto sociale della manifestazione.

Domenica sono state presentate le nostre nuove collane eBook e on-demand, con i primi cinque titoli e, infine, tra due racconti di Clarke e Gibson ottimamente sceneggiati, si sono svolte le premiazioni dei Premi Alien, Lovecraft, Cristalli Sognanti. Lì sì che ci è sembrato di capire che la voglia di non far morire la fantascienza esiste ancora e che gli autori italiani sono ben disposti a proseguire questa grande avventura.

Anche la piccola comunità di Fantaiku ha avuto il suo momento, come una breve presentazione sabato mattina e con la premiazione del Fantaiku dell'anno, grazie ai voti del pubblico. Il vincitore si è portato via un bonsai, premio azzeccatissimo per un genere letterario di piccole poesie.

Qualche cambiamento interessante per i prossimi anni si è visto poi durante l'assemblea dell'Italcon, con l'approvazione dell'introduzione di una nuova categoria del Premio Italia riservata ai siti web amatoriali, comprese le fanzine online (non noi comunque, che dal prossimo anno saremo nella categoria rivista professionale); e, soprattutto, con la candidatura di un quarto polo per l'Italcon 2002 e 2004: quello di Fiuggi.

Proprio durante il viaggio d'andata si discuteva in auto di come una convention nazionale della fantascienza avrebbe avuto bisogno di una macchina organizzatrice tipica dei convegni delle grosse aziende. La formula, semplice e funzionale, è quella dell'infrastruttura che raccolga in un unico posto camere d'albergo, sale per le proiezioni, sale per i dibattiti, aree di incontro informali dove fare l'alba tra una birra e l'altra e, last but not least, un posto che permetta anche di godersi dei pochi giorni di ferie attraverso il buon cibo, il turismo, i trasferimenti organizzati da e per le stazioni e l'aeroporto e un'ospitalità economica. Neppure ventiquattrore più tardi questi pensieri si sono concretizzati nella candidatura di Fiuggi e del gruppo Deep Space One. Nella logica delle cose - e viste le loro due precedenti DeepCon - l'organizzazione ha tutte le carte in regola per far bene. E così, finalmente, avremo l'Italcon che torna a occupare i territori anche del Centro Italia, rendendoci felici per questa freschissima candidatura. Al team che ha questo nuovo incarico va tutta la nostra stima e un grosso in bocca al lupo.

La migliore risposta a chi sostiene che la fantascienza è morta sono i nomi di alcuni giovani e brillanti scrittori che stanno rilanciando il genere affrontandolo in modo nuovo e originale. Uno di loro è senza dubbio Greg Egan, australiano, matematico, programmatore, scrittore di pura fantascienza, di quella che si ispira alle più affascinanti teorie scientifiche. Gli abbiamo dedicato uno speciale con la presentazione dell'autore e di alcuni dei suoi libri migliori, molti dei quali purtroppo ancora inediti in Italia.

Parlando di grandi autori non potevamo non ricordare Douglas Adams, scomparso recentemente.

Star Trek ha finalmente partorito la sua nuova serie, Enterprise: Luigi Rosa, in un "Tricorder" speciale, racconta la lunga strada per arrivare agli annunci ufficiali; mentre Marco Vallarino si occupa di fumetto intervistando gli autori di Zagor, un classico del fumetto avventuroso e spesso fantastico. Poi abbiamo un report sulla premiazione dell'Omelas all'assemblea di Amnesty International, tonnellate di recensioni, e i due racconti primo e secondo classificato al premio Lovecraft, che a sentire i due giudici Franco Forte e Franco Clun sono straordinari. E molto altro, come sempre.


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