un serial scientifico a cura di Giuseppe Lippi

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IL PIANETA DELLA MALORA

"Tanto tempo fa, in una galassia puttana puttana..." Ecco dove si trova la Planète du Malheur di cui si fa gran parlare in questi giorni. Un mondo i cui abitanti sono pieni di vizi e affetti da un'invincibile passione per la fantascienza, genere letterario che lo scopritore del nuovo astro, il professor Franz Ego dell'Università di Grenoble, stima tra le principali cause di contrasto fra le sue genti (una delle razze più litigiose dell'universo). In questa rubrica il nostro corrispondente G. Lippi tradurrà periodicamente i rapporti del prof. Ego, con descrizione di usi, costumi e tribolazioni dell'Astro Nefasto. A questi reportage saranno alternati commenti e paralleli con il nostro mondo quaggiù, cercando di restare in tema. Buona lettura!

Parlando del Pianeta della Malora (o Malheur, come l'ha battezzato il suo scopritore prof. Ego), salta all'occhio che si tratta di un mondo becero e singolare; e sebbene la tentazione di non andar troppo per il sottile - ovvero, di andar per insulse metafore - sia sempre da combattere di questi tempi, pena l'impoverimento del linguaggio e del pensiero, stavolta cederò alla tentazione di ammettere che sì, un'analogia fra Malheur e la nostra Terra esiste.

Come? diranno i più critici fra voi. Oseresti proporre che fra un mondo a forma di dado e il nostro bel pianeta vi sia una corrispondenza? Asino! I mondi dadiformi non esistono, ma se qualcuno esistesse, bisognerebbe abolirlo per oltraggio alle leggi fisiche!

So di espormi al ludibrio, eppure insisto. Mi rendo conto anch'io che un pianeta cubico è una bella scemenza, a meno di non supporlo interamente artificiale (e anche così, che fatica vivere sugli spigoli!), però dovete convenire che la vita non è tutta rose e fiori neanche sui morbidi emisferi di un mondo rotondo. Lasciatemi fare qualche esempio. Sul Pianeta della Malora amano la fantascienza, vivono e muoiono per la fantascienza. Ebbene anche noi l'amiamo, anche noi viviamo per quel fulgido fiore... In più amiamo il vino, le donne, le auto e le partite di calcio. Tante pesti tutte insieme non le hanno, lassù! E' vero che tracannano grappa e che sul lato buio si danno agli spettacolini frizzanti, ma è niente se paragonato all'ingordigia di sesso & potere che impazza sulla Terra. E' vero che i concorsi letterari fanno ammattire i maloriani (cfr. puntate precedenti), ma che dire dei concorsi di bellezza e dei premi Oscar che vinciamo quaggiù? Julia Roberts, se andasse alla Malora, dovrebbe sfacchinare nella parte della Schiavàzz dello spàzz, titolo che si commenta da solo. Qui è adorata come una semidea. Spinto dall'idea che il Pianeta della Malora non sia altro che una copia mal riuscita della Terra - anzi, una sua proiezione distorta - mi sono armato di carta e penna e ho scritto una lettera del seguente tenore al Prof. Ego:

"Caro professore, ma è sicuro di non aver inventato il suo pianeta? La domanda, lo so, suona oltraggiosa per uno scienziato di fama, eppure il sospetto che Malheur sia una metaf... cioè, un'immagine descrittiva di ben altri guai, a noi più familiari, scava come un tarlo nella mia testa. Ha presenti le Convention che si svolgono lassù? Chiassose, rissose, piene di energumeni e fanatiche... Ebbene, questo mese si tengono un paio di Convention nazionali anche qui, e le assicuro che ci sarà da ridere a denti stretti. Insomma, i reportage scientifici che lei m'invia sul Pianeta di sua scoperta (e che io traduco ai miei quattro lettori) danno l'immmagine di un mondo addirittura ingenuo, quasi patetico, se confrontato al Pianeta dei Premi Italia. A proposito, il 2001 sarà ricordato come l'Anno della Doppia Convention Italiana, quella di Torino - Italcon a tutti gli effetti - e quella di San Marino, più la consegna di un premio a Palermo al quale avrebbe dovuto intervenire Valerio Evangelisti, ma probabilmente non interverrà. Non sai se ridere o piangere... E qui non la tedio oltre, ma le invio i segni della mia più cara stima, suo, ecc. ecc."

Ed ecco che m'arriva la risposta del prof. Franz Ego:

"Caro lei, non so come le sia venuta una simile idea balorda! Il Dado nello Spazio esiste e ipotizzo che la principale lotteria dei suoi abitanti si giochi con bussolotti di forma cubica proprio per simboleggiare la natura azzardata e imprevedibile del mondo a sei Facie. Lei m'insulta sospettando che uno scienziato possa proiettare i propri capricci nella lente del telescopio o nell'auricolare del radio-ricevitore, ma insulta anche il nobile popolo maloriano e la sua bellissima scienziata Malaura, fonte di tante notizie sugli usi della Malora. Si ravveda e vada sconsolato alla sua Convention, ma farebbe meglio ad andare in un convento a farsi dare una benedizione! Scusi lo spirito di patata, e cioè terra-terra, e accetti le mie più vibrate proteste dopo che l'ho tanto favorita, ecc. ecc."

In una noticina antropologica a pie' di pagina aggiunge: " Sul Pianeta della Malora si tengono duemilacentoottantaquattro convention all'anno, lo sa? Non si lamenti! Una volta o l'altra le parlerò dei Sacrifici Umani e dei Premi alla Buonanima che assegnano lassù, ma solo se farà il bravo... Prometta!"

Così anche stavolta ha avuto l'ultima parola e il Pianeta della Malora mi ha insegnato la sua morale:

"L'editor di fantascienza

si passi una man sulla coscienza!"


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