E’ ormai evidente che esistono due mondi paralleli: il resto del pianeta terra e l'Italia. I due posti sono collegati da un portale che ribalta la realtà facendola apparire il contrario di quella che è.

Così nei giorni scorsi abbiamo assistito impotenti al rimbalzare da testate come Corriere.it, City e tutti quei giornali che vi rifilano sulla metro di una notizia almeno travisata.

La notizia parlava di un tracollo dell’audience della serie Lost e della sua chiusura all’alba della terza stagione, quella attualmente in onda negli usa dopo una pausa di tre mesi.

Ora facciamo un salto dall’altra parte del portale: sul monumentale sito Lostpedia veniva riportata una intervista al trio di autori J.J. Abrams, Damon Lindelof, Carlton Cuse, che faceva poi il giro di Comingsoon.net, Imdb, MovieHole, insomma dovunque. Va inoltre detto che le parole arrivavano direttamente dagli interessati e nasceva dal previsto incontro con la ABC, la rete che manda in onda il telefilm, voluta per un solo motivo: evitare che l’emittente, vista l’audience sempre alta, volesse tenere in vita la serie oltre quello che potrebbe essere il suo decorso naturale. Il paragone fatto da Lindelof era il destino della veneranda serie X-Files, che chi ha visto sa essersi attorcigliata su sé stessa a causa del volere della fox, che impose di tenerla in vita anche quando non c’era più niente da dire o fare.

Il vero oggetto del contendere diventava quindi: il trio ALC che puntava alle cinque stagioni, con pianificazione della risoluzione della serie episodio per episodio, contro la ABC che invece ne vedrebbe bene altre cinque oltre quelle volute dagli autori.

Ma quello che abbiamo avuto noi è stato questo: martedi 6 febbraio un articolo su Corriere.it riportava l’imminente chiusura di Lost. dall'altra parte, mercoledi 7 febbraio, alle 10 del mattino ora di New York, l’emittente radiofonica Z100 intervistava in diretta Dominic Monaghan (Charlie) ponendogli la domanda: "E’ vero che Lost chiuderà alla quinta stagione o andrà avanti più a lungo?"

Interessante come le cose cambino a seconda del punto di vista, vero?

Le trattative al momento sono ancora in corso, ma certo non saranno più facili visto che il ritorno in onda mercoledi 7 febbraio ha avuto uno share di 14.7 punti, pari a quello registrato durante la prima stagione e in grado di contrastare anche l’unico avversario, il temibile reality show American Idol.

La mossa decisiva è stata sicuramente spostare la serie alle dieci di sera invece delle usuale nove, in modo da evitare lo scontro.

Questo è il dato di fatto, Lost mantiene intatta la sua pole position e come unico concorrente ha un reality, razza notoriamente difficile da estirpare.

Passiamo però alle novità apparse sempre dall’altra parte del portale: durante il Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, manifestazione fondamentale in cui vengono presentate tutte le novità, dai videogame, ai film ai telefilm, allo stand della ABC erano presenti Evangeline Lilly, Matthew Fox e Josh Holloway, insieme al nuovo amministratore della Disney (che produce Lost). In questa occasione hanno chiesto a Evangeline Lilly su chi sarebbe caduta la scelta di Kate, tra Jack e Sawyer. La risposta è stata “Jack. Jack Sparrow, ha la barca più grande!”

Inoltre sono stati presentati due video, chiamati The Lost Finale, che erano in realtà due gag create sul set per prendere in giro la mania incontrollata delle Lost theories.

Se volete vederli potete andare al Link indicato sotto.

Sarà davvero divertente vedere che forma prenderanno da questa parte le suddette notizie.

L’unico dato certo sulla serie più innovativa degli ultimi anni è che, mentre lì dove nasce, le informazioni sono molteplici ma attinenti, ciò che arriva da questa parte sembra nascere in un mondo separato e che non è in comunicazione con l’esterno. Che le testate italiane si trovino sull’isola di Lost?

Intanto, a proposito di traduzioni, per gli irriducibili dell'emittente pubblica finalmente domani 13 febbraio comincia la seconda stagione anche sulla Rai, su Rai 2 alle 21, con i primi due episodi Uomo di scienza, uomo di fede e Alla deriva.