Un anno interessante, quello appena trascorso, per la fantascienza su carta, l’offerta è stata varia e di buon livello, a proposte di editori “storici” si sono aggiunte, spesso con ottimi risultati, quelle di debuttanti o quasi.

Urania ha proposto alcune opere decisamente interessanti, come i romanzi di Jacques Spitz e i racconti di H. Beam Piper, mentre Urania Collezione sembra si stia liberando dalla dipendenza di un ristretto gruppo di autori, sicuramente interessanti ma che non rappresentano certo tutto il meglio della produzione fantascientifica.

Mondatori ha inoltre pubblicato, nel primo numero di una nuova collana, Urania Le grandi saghe, i quattro romanzi del ciclo di Tschai di Jack Vance, un ottimo inizio per una collana che speriamo non resti numero unico, oltre a un certo numero di opere negli Oscar e negli Omnibus.

Biblioteca Cosmo ha pubblicato una serie di interessanti romanzi, tra cui possiamo ricordare quelli dedicati al ciclo dei Vor, la nuova collana dell’Editrice Nord sembra ben avviata, e non sono mancate altre valide proposte, anche fantasy e thriller, non legate alla collana specifica.

Fanucci ha proseguito la pubblicazione delle opere di Philip K. Dick, a volte in formati non del tutto usuali, come quello del graphic novel, ma anche di altri interessanti autori, sia di fantasy che di fantascienza.

Odissea Fantascienza ha pubblicato diversi romanzi interessanti, alternando a classici del passato opere inedite che si spera siano solo un assaggio di quanto ci aspetta in futuro, a suo merito la riscoperta di un romanzo di Tom Godwin, Gli esiliati di Ragnarok, che ha rappresentato uno dei miti della mia giovinezza, e la pubblicazione di due autrici estremamente interessanti come Ruth Nestvold e Chaterine Asaro.

Il 2006 è stato un anno decisivo per la casa editrice Perseo, che ha risposto al periodo difficile pubblicando una serie di opere interessanti, sia di autori stranieri che italiani, percorrendo le strade parallele della riscoperta di autori del passato e della pubblicazione di opere prime.

Tra le case non specializzate non sono mancate interessanti novità, impossibili da ricordare tutte, tra le tante possiamo citare Marcos Y Marcos, che in catalogo ha opere dei fratelli Arkadi e Boris Strugatzki, di Jack Finney e di Stalinslaw Lem.

Una menzione speciale spetta all’editore Sironi, che come immagine di copertina del romanzo I biplani di D’Annunzio di Luca Masali, non ha trovato di meglio da fare che mettere… un triplano, per la precisione un Fokker DR1, questo non toglie niente al romanzo, che si legge ugualmente con piacere.

E ora una classifica del meglio e del peggio recensito nel 2006, una classifica personalissima e, come tutte le classifiche, opinabilissima.

I cinque migliori libri dell'anno

1. Solitaire Station di Lucius Shepard

Una classica avventura spaziale confezionata con lo stile tipico di Shepard

2. Fiabe di robot di Stanislaw Lem

Una stupenda antologia di un grande autore europeo, il trionfo dell’immaginazione

3. Bay City di Richard K. Morgan

Un thriller fantascientifico che afferra il lettore e lo lascia solo all’ultima pagina

4. Morte dell'erba di John Christopher

Un romanzo che potrebbe essere stato scritto ieri, uno dei migliori esempi della scuola catastrofista inglese.

5. Settantacinque Long Tons di Renato Pestriniero

Un amarissimo e toccante romanzo di uno dei più grandi scrittori italiani.

I cinque peggiori libri dell'anno

1. Alien Sex a cura di Ellen Datlow

Qualche perla ma anche tanto fango, con un piccolo sforzo si sarebbe potuto tirar fuori qualcosa di più interessante

2. Apocalisse nera di Alessio Grosso

Un romanzo che non è male, si legge abbastanza bene, ma che entra di diritto nel peggio dell’anno per le idee sulle cause del riscaldamento globale

3. Lo scudo di Marte acura di David G. Hartwell e Kathryn Cramer

Come meglio dell’anno è un po’ troppo scarso, viene da chiedersi se la colpa del basso livello è dell’anno o dei curatori

4. Colonizzazione Fase 4 di Harry Turtledove

L’agghiacciante consapevolezza di dover aspettare un altro capitolo di una delle più lunghe saghe sui mondi alternativi è quanto rimane dopo la lettura di questo mastodontico volume

5. Guerre Imperiali di Harry Turtledove

Questo è proprio brutto, speriamo sia solo una parentesi momentanea per lo scrittore californiano