Il 2006 verrà ricordato come un anno avaro di cinema di fantascienza. O meglio, non ci sono stati molti film sfx, ma quei pochi che ci sono stati hanno toccato livelli qualitativi elevatissimi, rappresentando delle vere e proprie sorprese.

L’elemento abbastanza innovativo è stato quello di dare vita a un nuovo tipo di cinema fantascientifico in cui venisse combinato l’entertainment a un impegno politico notevolissimo.

In questo senso il capolavoro V per Vendetta di James McTeigue, scritto dai fratelli Wachovski, può essere considerato come il più interessante e originale apologo cinematografico sull’11 settembre e sull’esercizio della paura per uccidere le democrazie. Un classico istantaneo di cui serberemo ricordo a lungo come il film che doveva davvero essere il seguito ideale di Matrix.

Lo stesso dicasi per I figli degli uomini - Children of Men di Alfonso Cuarón, una pellicola intensa e spettacolare sulla mancanza di speranza e su un futuro che descrive l’umanità condannata alla fine. Notevole la rappresentazione di un domani così come l’oggi per i popoli di nazioni come Bosnia, Iraq, Somalia e Darfour.

Entrambe le pellicole possono essere considerate espressione del grande cinema di fantascienza che utilizza il futuro per raccontarci e spiegarci il presente.

Meno riuscito sotto molti punti di vista, ma altrettanto forte politicamente è Lady in the Water di M.Night Shyamalan che, dopo The Village, torna con una fiaba ambientata in un condominio le cui televisioni proiettano solo immagini di guerra. L’ispirazione di un uomo e il senso di identità di una comunità serviranno a proteggere la speranza e a consentire ad uno scrittore di terminare il libro che influenzerà un giovane grande leader.

In parte politico, per il suo gusto di manipolazione dei media, è l’esilarante Alien Autopsy, mentre è decisamente coraggioso il lavoro che Bryan Singer ha fatto su Superman Returns per riportare l’uomo d’acciaio a svolazzare nei cieli cinematografici del ventunesimo secolo.

I migliori cinque film SFX dell’anno

1. V per Vendetta di James McTeigue

2. I figli degli uomini - Children of Men di Alfonso Cuarón

3. Alien Autopsy di Jonny Campbell

4. Superman Returns di Bryan Singer

5. The Lady in the Water di M.Night Shyamalan

Una menzione speciale va a quello che può – in un certo senso – essere considerato come il miglior film di fantascienza del cinema italiano: Fascisti su Marte - Una vittoria negata di Corrado Guzzanti & Igor Skofic.

Un’altra a I pirati dei Caraibi 2 – La Maledizione del Forziere Fantasma che pur non essendo fantascienza pura è comunque una delle produzioni più straordinarie degli ultimi anni per la sua capacità di combinare il genere cappa e spada a una visionarietà degna della grande fantascienza cinematografica.

L’annata, però, è stata caratterizzata anche da una serie di cocenti delusioni.

Su tutte The Fountain – L’albero della vita di Darren Aronofksy e Southland Tales di Richard Kelly - regista di Donnie Darko. Entrambi i film sono stati accolti così male rispettivamente ai Festival di Venezia e Cannes da mettere addirittura in predicato la loro uscita nelle sale. Il primo, forse, arriverà in Italia a marzo. L’altro non è sicuro nemmeno che esca. Due storie di fantascienza tanto attese, da autori tanto stimati, realizzate in maniera così assurda e stilisticamente fragile da scioccare l’industria cinematografica e la critica mondiale. Incluso il sottoscritto.Spaventoso è sicuramente Deja Vu di Tony Scott, mentre letteralmente inguardabili sono UltraViolet (dove almeno ci si può concentrare sulla bellezza di Milla Jovovich) e il pessimo Underworld 2: Evolution.

I peggiori cinque film SFX dell’anno

1. The Fountain – L’albero della vita di Darren Aronofksy

2. Southland Tales di Richard Kelly

3. Deja Vu di Tony Scott

4. UltraViolet di Kurt Wimmer

5. Underworld 2: Evolution di Len Wiseman

Una menzione negativa speciale per la grande delusione va a X-Men 3 – Conflitto Finale che pur non essendo orrendo, rappresenta comunque un peggioramento sensibile rispetto agli altri due capitoli della saga.