L’ultimo numero di Urania, in edicola in questi giorni, ripropone ai propri lettori, dopo una prolungata assenza, un autore fra i più importanti, Harry Harrison. E lo fa con un inedito, traducendo per la prima volta il romanzo Galaxy Rangers (Star Smashers of the Galaxy Rangers, 1973).

Harrison è autore noto per una produzione fantascientifica cospicua e multiforme. E’ giustamente noto per romanzi da considerare grandi classici del genere, come i cicli avventurosi del Mondo maledetto (Deathworld) e del Pianeta dei dannati (Planet of the Damned) o come il celebre romanzo di fantascienza sociologica Largo! Largo! (Make Room! Make Room!) o infine il ponderoso Ciclo degli Ylanè.

Esiste poi un altro filone di opere del nostro, di stampo satirico, quando non apertamente parodistico. A questo filone appartengono il notissimo Bill, eroe galattico (Bill, the Galactic Hero) o il ciclo di Jim DiGriz, detto anche del Ratto di Acciaio Inossidabile (Stainless Steel Rat), come pure vari dei racconti inclusi nel volume La guerra dei robot uscita nella collana Odissea della Delos Books.

Galaxy Rangers appartiene a quest’ultimo filone della narrativa di Harrison. La vena ironica dell’autore rivitalizza la space opera di altri tempi con il disincanto del post-’68, permettendogli di riproporre negli anni ’70 un’avventura galattica alla E.E. Smith con tutti gli ingredienti tipici: i giovani eroi, alieni tentacolati, superscienza, etc. etc.

Dalla quarta di copertina: “…ci sono i due giovani eroi, Chuck e Jerry, c'è la ragazza, c'è il vecchio bidello (il vecchio bidello!...) e ci sono, soprattutto, le vaste distese dello spazio, dalle lune di Saturno agli estremi recessi della galassia dove si nascondono i Lortonoi, diabolici soggiogatori delle razze più deboli. Molto prima dei Power Rangers esistevano i Galaxy Rangers, e anche stavolta arrivano giusto in tempo...”

Galaxy Rangers (Star Smashers of the Galaxy Rangers, 1973), di Harry Harrison, Mondadori, Urania n. 1517, pag. 234, Euro 3,60.

Autore: Ermes Bertoni