La storia originale venne scritta da Sir Fred Hoyle, famoso astronomo britannico giudicato abbastanza poco ortodosso a causa della sua passione per la speculazione che sconfinava nella fantascienza, insieme a John Elliot, scrittore e produttore sempre inglese.

Ve la ricordate?

Un potente radiotelescopio riceve un segnale alieno, che spinge gli scienziati a costruire un computer avveniristico che a sua volta produce un clone che si rivela allo stesso tempo alieno e umano.

In Italia lo vedemmo nel 1972, diretto da Vittorio Cottafavi, in quella fantastica stagione degli sceneggiati in bianco e nero, con Luigi Vannucchi e Paola Pitagora. Ma la BBC ne aveva già trasmesso una riduzione del 1961 (riduzione di cui non resta traccia alcuna negli archivi della BBC).

Ora, sulla scia dei recuperi "vintage" di fantascienza inglese (di cui hanno beneficiato anche Doctor Who e Quatermass con la riedizione di Quatermass Experiment) la BBC ha prodotto e mandato in onda a novembre la nuova versione di A come Andromeda facendone una miniserie in due puntate con protagonisti Kelly Reilly (Orgoglio e Pregiudizio) e Tom Hardy (lo Shinzon di Star Trek Nemesis).

Varrebbe la pena di dare un occhiata alla serie che ha ingenerato tanti epigoni, non ultimo, ricordiamolo, il franchising cinematografico di Species.