Di S.M. Stirling, canadese ma nato a Metz, nel cuore della vecchia Francia, si sa che è uno dei principali esponenti di quel genere di racconti e romanzi che descrivono epoche alternative, mondi paralleli in cui non tutto è andato esattamente come conosciamo; un genere in cui scrittori come ad esempio Harry Turtledove hanno trovato spesso fortuna e gloria. Fantascienza.com dedicò già a Stirling un ampio servizio (/servizi/6783/1) al quale rimandiamo per chi volesse approfondire la conoscenza con questo autore. Su Sci Fi Wire è apparsa recentemente un'intervista nel quale Stirling parla del suo nuovo progetto "alternativo" consistente in due romanzi, il primo dei quali dovrebbe uscire negli USA entro la fine di quest'anno.

Parliamo di The Sky People, prima parte di questo mini ciclo nel quale si descrive un sistema solare in cui anche Venere e Marte sono pianeti vivi e abitati da specie aliene. "I primi segnali che queste nostre 'sorelle planetarie' dispongono di un'atmosfera respirabile si hanno tra il 1920 e il 1930" dice Stirling addentrandosi nel suo universo alternativo, "ma le prove definitive non si avranno fino agli anni 50. Quindi fino a quel momento le cose vanno più o meno come nel mondo reale; da allora in poi, però, le cose cambiano radicalmente: la Corsa allo Spazio rimpiazza la Guerra Fredda e le nazioni dell'umanità concentrano i loro sforzi nell'intento di raggiungere il più vicino dei due pianeti."

S.M. Stirling
S.M. Stirling
Stirling prosegue poi con la sua affascinante narrazione. "A partire dagli anni 80 sia lo US/Commonwealth Space Service che l'East Bloc hanno piccoli avamposti sia su Marte che su Venere, occupati da personale selezionato tra milioni di candidati che deve trovare un modo per sopravvivere su mondi difficili. The Sky People è ambientato sul più evoluto Venere, nel quale è presente una civiltà di ominidi in uno stadio pari all'età del Bronzo terrestre, dominata da città-stato, mentre il resto del pianeta si trova in una condizione simile al paleolitico. La coesistenza tra umani e venusiani è complicata dalla presenza dei dinosauri..." Stirling ha dichiarato che la fonte principale della sua ispirazione l'ha trovata nei romanzi pulp di Edgar Rice Bourroughs e Leigh Brackett (e non poteva essere altrimenti): "Hanno reso Marte, con la sua civiltà moribonda e Venere, con le sue giungle fumanti di vapore, molto più interessanti di come sono in realtà: rispettivamente aridi e bollenti. Ho pensato che sarebbe stato divertente dare vita a questi pianeti, lasciando però inalterato tutto il rimanente contesto."

Il protagonista di The Sky People à Marc Vitrac, giovane Cajun della Louisiana che, come decine di milioni di altri ragazzi, è rimasto affascinato dalle immagini degli ominidi venusiani rivelate dalle sonde lanciate negli anni 60, dal mix di dinosari e lucertoloni e giungle fumanti, nonché dalle antiche rovine delle metropoli marziane. Così nel 1988 troviamo Marc alla base venusiana dell'US/Commonwealth di Jamestown, dove lavora come Ranger, una guida per le spedizioni che si addentrano nella parte più selvaggia e oscura del pianeta. Stirling ha dovuto compiere ricerche molto approfondite sui due pianeti per poter costruire i suoi romanzi. "I pianeti sono stati un po' alterati - ma non vi dirò adesso come! - anche se grosso modo sono rimasti simili a quelli che conosciamo, per dimensioni e orbita. Il viaggio spaziale descritto in questa linea temporale" continua lo scrittore, "è realistico, le tecnologie usate (i razzi atomici tipo NERVA, le vele solari, ecc) sono le uniche possibili senza l'utilizzo di campi di forza di unobtanium. La vera differenza rispetto alla nostra realtà sta nelle motivazioni all'esplorazione."

A The Sky People, ambientato su Venere, seguirà l'anno prossimo In the Halls of the Crimson Kings, ambientato stavolta su Marte e che dovrebbe chiudere il ciclo, salvo ripensamenti artistici e/o contratti millionari. Del secondo libro Stirling si limita a fare qualche accenno: "Spade, dirigibili, città in rovina più antiche del tempo. Sarà esplosivo!" Non ci sono motivi per dubitarne.