Il primo a immaginare un ristorante privo di personale umano fu Edgar Rice Burroughs nel 1912, in La principessa di Marte. Nei locali di Barsoom infatti "Nessuno toccava il cibo dal momento in cui entrava nell'edificio, finché non emergeva caldo e fragrante sulla tavola, in risposta a un tocco sul pulsante per indicare la scelta".

Non vi è dubbio che l'high tech sia debitrice di molte idee agli scrittori di sf, e ora, mentre nel locale inaugurato lo scorso giugno a Canterbury, il Bytes, le ordinazioni vengono prese da un software tramite pannelli touchscreen installati sui tavoli, a Hong Kong il Robo Waiter 1 della Cyber Robotics Technology si occupa di accogliere gli ospiti di uno dei maggiori ristoranti della città, accompagnarli al tavolo, prendere le ordinazioni e andare a trasmetterle, con passo lento e traballante, agli chef in cucina.

Apprezzatissimo dai bambini, il robot ha permesso di aumentare del 30 percento il numero dei clienti in poche settimane, tanto che i gestori hanno deciso di aggiungere allo staff anche un robot-chef, forse l'AI-AIC Cooking Robot della Faxing Science and Technology (Cina), che sarà messo in vendita nei primi mesi del 2007 e il cui prototipo è in grado di preparare in breve tempo tutti i piatti delle cucine di Canton e Shandong.

A questo punto basterà collocare un piccolo tapis roulant che colleghi la cucina ai tavoli e... voilà, sembrerà di trovarsi su Barsoom.