Le iniziative promozionali puntano sempre più a stupire e divertire, allo scopo di attirare un numero sempre maggiore di spettatori ormai assuefatti da decenni di televisione dagli effetti speciali e dai colori ultravivaci, ma dai contenuti abbastanza scarni. I siti internet, poi, sono il massimo in quanto a promozione poiché uniscono in uno spazio limitato un messaggio multisensoriale (testi, immagini, suoni, filmati) dalla potenza penetrativa finora ineguagliata. Questa in cui ci siamo imbattuti, però, rischia di batterle veramente tutte.

Discovery Channel, emittente satellitare ultrafamosa soprattutto per la mitica serie di documentari scientifici, sta ormai lanciando anche in lingua italiana un altro dei suoi noti Stunt, cioé una serie di documentari speciali a tema. Si tratta di La Settimana della Fantascienza, in onda tutte le sere dal 25 al 30 settembre prossimi alle 0re 21.00, e sarà focalizzata sul rapporto e sui collegamenti tra la fantascienza, il mondo del cinema e ciò che si è tramutato in realtà. In questi documentari, realizzati appositamente e trasmessi in prima TV, viene analizzato il rapporto tra fantascienza e realtà, mostrando come celebri film di fs abbiano anticipato temi e invenzioni scientifiche e come, d'altra parte, la tecnologia abbia ispirato autori e sceneggiatori cinematografici nel creare prodotti di intrattenimento di successo, creando pertanto una sorta di osmosi fra scienza e spettacolo.

 

La prima puntata prende spunto dai leggendari Men in Black per raccontare le storia della ricerca di vita extraterrestre mediante il programma SETI; la seconda prende le mosse dalla trilogia di Terminator (che dovrebbe diventare in futuro una quadrilogia) e di come essa ha influenzato il modo di immaginare la tecnologia, per analizzare il mondo dei robots e dei cyborg attraverso le ricerche più all'avanguardia; la terza puntata parla di come la tecnologia di Star Trek si sia trasferita negli oggetti di uso quotidiano (argomento questo un po' abusato, a dire il vero), con una guida d'eccezione che risponde al nome di William Shatner. Si continua nella quarta puntata, guidati da Beau Bridges e Kurt Russell, con le teorie delle delle superstringhe e dei portali spaziotemporali che stanno alla base di  una serie di grande successo come Stargate, mentre la quinta puntata affronta le radici del web di Matrix e di come la pellicola dei fratelli Wachowski abbia influenza settori quali, ad esempio, la microchirurgia non invasiva; presente anche un'intervista con Jaron Lanier, considerato l'inventore della realtà virtuale. Infine, l'ultima puntata è dedicata alle storie di UFO e di alieni, a partire dall'immancabile caso Roswell in poi. Il taglio dovrebbe essere quello di Discovery, intrattenimento e rigore.

Per promuovere questo ciclo di documentari, Discovery ha realizzato e messo in rete, ora interamente in italiano, un curioso e simpatico sito, www.graziealieni.it/. Di che si tratta? Beh, come definirlo... Si sa che la tecnologia aliena è incommensurabilmente superiore alla nostra, e che se noi umani abbiamo quel po' di civiltà che ci permette di non vivere nelle caverne e masticare carne malamente cotta, lo dobbiamo soltanto a loro, no? A dire il vero, in qualche self-service la carne malamente cotta si continua a trovare... Sia come sia, gli alieni ci hanno aiutato in passato e, non contenti, vogliono continuare ad aiutarci. Humans need help, come recita il loro slogan. In che modo ci aiutano stavolta? Resisi conto che il problema principale dell'umanità non sta nell'inquinamento, nella guerra e nel terrorismo, nelle malattie eccetera, ma principalmente nella noia e nello scoraggiamento (sembra che abbiamo dato un'occhiata ai palinsesti delle nostre reti nazionali...), le maggiori pop star intergalattiche hanno deciso di riunirsi in un supergruppo e di cantare per noi...

Il sito ci descrive la composizione di questo supergruppo chiamato Aliens United, composto da quattro entità aliene con tanto di biografia e carriera discografica, che si cimenta nel singolo A Heart or Two. E' possibile guardare il videoclip della canzone, il backstage, scaricare l'MP3 e addirittura i testi! Il singolo si inserisce nella tradizione di altre canzoni scritte e cantate per aiutare i popoli del terzo mondo, come We Are the World... Infatti uno degli alieni ha una voce pericolosamente simile a quella di Bruce Springsteen, mentre un altro si mette gli occhiali scuri e ondeggia le squame verdi a mo' di Stevie Wonder. Inframmezzate a tutto ciò, informazioni, notizie varie e naturalmente la programmazione Discovery.

Cos'altro aggiungere? Andate a guardarvelo, vale più di mille parole.