Se c'è un fumetto che ha saputo imporsi nel panorama italiano di questi ultimi anni, generando addirittura tutta una serie di spinoff, va ricercato di sicuro in casa Eura Editoriale. Il suo nome è quanto di più anonimo si possa immaginare nel mondo anglosassone e, per estensione, nel nostro immaginario collettivo ampiamente americanizzato: John Doe. Ma vi basta incrociare una volta sola il suo sguardo, per non dimenticarlo mai più. A patto, ovviamente, che riusciate a sopravvivere all'incontro... Perché da dipendente della Trapassati Inc, quale l'avevamo conosciuto agli albori della sua storia (con un numero 1 davvero memorabile intitolato, con un chiaro richiamo douglasiano, La morte, l'universo e tutto quanto), il nostro ne ha fatta di strada, arrivando a coronare la sua carriera con il massimo incarico cui potesse aspirare: diventare l'incarnazione terrena della Morte.

Lo spunto di questo fumetto nasce da un'idea di Roberto Recchioni e Lorenzo Bartoli (quest'ultimo già noto ai lettori di fantascienza con lo pseudonimo di Akira Mishima, per un paio di romanzi cyberpunk pubblicati con Fanucci: Bambole e Overminder, il Sognatore), con la collaborazione di Massimo Carnevale (il copertinista storico della serie) e bisogna dire che nei 40 numeri che costruiscono questo primo arco narrativo la loro verve narrativa non ha conosciuto cali di tensione. La loro creatura si avvia ora verso il finale della sua seconda stagione, che si concluderà come annunciato con il numero 50, e i suoi autori si stanno cimentando per preparare un degno finale e un ancor più intrigante terzo inizio. Una pausa - se di pausa si può parlare - nell'evoluzione della macrotrama della saga comincia con questo numero di settembre e si concluderà con il prossimo di ottobre. Prima di tornare alle aspre beghe familiari di John Doe, ci viene regalato con questi due numeri un viaggio omaggio nel Regno che si estende al di là (o solo contiguamente) alla nostra realtà, dove si muovono strane divinità e Alte Sfere.

E con un carattere come John Doe a occuparsi della succursale terrestre dell'ufficio trapassi, proprio le Alte Sfere, in assenza del Creatore, si trovano con la loro bella gatta da pelare. Allestiscono così un processo e lo convocano, per la prima volta nella serie, al loro cospetto, per pronuciare un verdetto che non sarà clemente, ma che come al solito John Doe saprà volgere in qualche misura a suo beneficio, approfittando dell'occasione per farsi anche un po' gli affari suoi... Il numero in edicola ci mostra così una panoramica del mondo surreale e terribile che è precluso agli uomini, che la matita di Alessio Fortunato rende come un mix tra le atmosfere lugubri e oniriche di Zdzislaw Beksinski e le grottesche visioni infernali di Hieronymus Bosch, peccando forse un po' di generosità nel delineare le forme delle collaboratrici della Trapassati Inc. Ma nessuno meglio di John Doe sa che il mondo non è perfetto, che una sorpresa si nasconde dietro ogni angolo. E, prima di vederlo sparire su un furgone della polizia che rievoca la cronenberghiana trasposizione cinematografica del Pasto Nudo di William Burroughs, anche noi lettori ci accorgeremo che a questa legge nemmeno il suo cuore fa eccezione.