Discutibile anche la scelta di portare Mickey Smith (Noel Clarke), l'ex-boyfriend di Rose, a bordo del Tardis come quasi-regular: fin dalla stagione precedente era chiaro che il personaggio di Mickey, il ragazzotto tranquillo che sa usare i computer, non fosse particolarmente interessante, tanto da dare l'idea di essere stato messo lì solo per rispettare le pari opportunità della diversity. Tutto un altro pianeta rispetto allo scoppiettante e scorretto Capitano Jack Harkness (John Barrowman), il 'terzo passeggero' del Tardis nella gestione Eccleston, con il suo continuo flirtare con chiunque respirasse e le immancabili allusioni a sfondo sessuale. Ma Jack ormai ce lo siamo giocato: è andato a lavorare alla nuova serie Torchwood, lo spin-off di cui si parla fin troppo, sia fuori che dentro lo schermo. Torchwood infatti è il tormentone della seconda stagione: come nella prima c'era stato Bad Wolf, il lupo cattivo, in ogni puntata della seconda c'è un riferimento a questa organizzazione segreta, che si rivela una sorta di versione britannica dei Man in Black. Come se ce ne fosse bisogno.

Scarso anche l'approfondimento dei personaggi: Davies è riuscito perfino a sopprimere quella forte tensione sentimentale tra il Dottore e Rose che aveva aggiunto sapore alla prima stagione. I due, superato il brevissimo trauma della rigenerazione (una puntata scarsa), sono ormai diventati amici inseparabili - senza se e senza ma - innocenti come una coppia di ragazzini di dieci anni. Ogni tanto spunta un'allusione a quello che c'è stato, ma il nuovo rapporto che si è instaurato tra il Dottore e la sua compagna assomiglia a quello di una coppia che ha avuto una breve relazione poi ha deciso che è meglio lasciar perdere e amici come prima. Anche quello che sembra un bacio tra i due protagonisti, in realtà, è la solita farsa.Concludendo, l'impressione generale è quella che con la prima stagione della nuova serie gli autori abbiano gettato un sasso e ora, lentamente, stiano ritirando la mano per tornare a un modello di Doctor Who più simile a quello originale, quello dello "programma per ragazzi che piace anche ai grandi".
Peccato che questa seconda stagione, ai grandi che si aspettavano un prodotto al livello della prima (se non migliore) non sia piaciuta poi tanto. Va bene il ritorno di Sarah Jane Smith (Elizabeth Sladen), storica compagna del Dottore tanto amata dai fan, va bene il cagnolino robot K9 e l'amarcord di una vecchia storia d'amore che si chiude vent'anni dopo, ma forse qualcuno dovrebbe ricordare a Russel T. Davies che la maggior parte dei fan della nuova serie, nel mondo, sono diventati appassionati guardando il Dottore di Christopher Eccleston, e Sarah Jane Smith l'hanno sentita nominare forse per la prima volta nel trailer di School Reunion. E dovrebbe anche dirgli che non basta mettere insieme nella stessa puntata i Dalek e i Cybermen per stupirci: ci vuole una buona storia, fantascientifica ma solida, e un aspirapolvere dimensionale non è proprio la nostra idea di deus ex machina per salvare il mondo.