Un esperto dell'università di Haifa, Ehud Shefnir, ha annunciato al mondo di aver scoperto nei mari di Israele una piccola medusa che, tra le sue molte peculiarità, vanta quella di essere mortale per l’uomo. Si tratterebbe delle velenosissime Irukandji, minuscoli celenterati delle dimensioni di un'arachide, che proliferano in Australia.

La domanda che lo studioso si pone è come siano arrivate queste meduse sino in Israele dai caldi mari australiani. Le ipotesi sono molteplici ma quella che sembra più accreditata è che abbiano viaggiato da clandestine nei mercantili australiani le cui stive sono colme dell’acqua della baia di Sidney per bilanciarne il peso e garantirne l’assetto. Una volta giunti a destinazione le navi scaricano in mare l’acqua della stiva e con essa le piccole meduse, pronte a insediarsi nel nuovo habitat.

Le Irukandji posseggono un veleno che causa un improvviso innalzamento della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco. Il prurito iniziale dovuto al contatto con i suoi tentacoli dopo mezz'ora si trasforma in crampi, dolori allo stomaco e alla schiena, fino alle complicazioni cardiache e polmonari che portano al decesso.

Sinora pare che nessun bagnante sia ancora entrato in contatto con queste terribili creature ma l’allerta resta alta e le autorità sono pronte ad intervenire.

Sin qui la notizia apparsa in un trafiletto su alcuni giornali nazionali, tuttavia chiunque abbia letto il libro di Frank Schätzing Il Quinto giorno non potrà non sentire correre lungo la schiena un brivido di paura, una sorta di sensazione di già visto.

L’autore tedesco racconta di una razza intelligente che popola i mari del mondo e che decide di scatenare una guerra contro l’umanità per difendersi dall’inquinamento dell’uomo. Nelle oltre mille pagine del libro molte sono le strategie belliche messe in campo dagli alieni degli abissi e tra tsunami, balene assassine, eruzioni sottomarine vi è anche quello di utilizzare meduse assassine spostate, come delle truppe d’assalto, in tutti i mari del mondo, utilizzando proprio le navi e i mercantili come mezzi di trasporto inconsapevoli.

Nonostante l’opera di Schätzing sia chiaramente di fantasia e che quanto sta succedendo in Israele sia una semplice coincidenza, perché non prendere spunto per fare una riflessione seria sullo stato dell’ecologia del mondo e, immaginando davvero che un “quinto giorno” possa arrivare, cominciare a trattare il nostro pianeta in modo diverso?