Ok, questa volta, credo, ci siamo. Speriamo che non salti tutto di nuovo... controlla quel connettore, è attaccato bene? Ok. L'alimentazione è a posto? bene, bene. L'obiettivo è impolverato, prendi quello straccetto. Oh, perfetto. Sì raddrizzo la cravatta. A posto. Vai.

Signore e signori, buonasera, e bentornati su Delos Science Fiction. Siamo molto lieti di essere di nuovo qui a trasmettere dopo, be', un po' di tempo.

L'ultima volta che ci siamo sentiti avevamo appena concluso la fusione tra le nostre due testate online, Delos e il Corriere della Fantascienza, dando vita a un grande sito di Fantascienza.com. Operazione che, possiamo dirlo, per molti versi ha funzionato: sono aumentati gli accessi, tutto è più collegato, sinergico, più visibile.

Sì, vi ho sentito. Qualcuno dietro le quinte ha bofonchiato "l'operazione è riuscita, ma il paziente è morto". Che esagerazione, via, morto è una parola così definitiva... è vero, Delos come rivista è rimasto un po' trascurato, ha perso qualche battito cardiaco. È andato un po' in coma. A dire il vero abbiamo pubblicato un sacco di cose: articoli, interviste, rubriche di grande approfondimento. Ma forse non c'era proprio il senso di una rivista.

Il problema, ahimè, ammettiamolo, questa volta non è di quelli che si possono risolvere con nuovi update, upgrade, improvement tecnico softwaristici. Il problema in effetti è che una rivista deve avere un direttore, e quando il direttore si trova a fare settantaduemila altre cose, come fare il presidente di una casa editrice che sbarca in libreria, il curatore della parte news quotidiane di Fantascienza.com - altrimenti nota come Corriere della Fantascienza - organizza il programma delle Italcon, scrive il software dei siti del gruppo, prepara il primo numero di una nuova rivista di fantascienza da edicola (di questo parleremo nei prossimi giorni, trattenete pure il fiato), e non vi tedio con altre cose non strettamente collegate ai nostri comuni interessi, well, tante idee brillanti per Delos forse non gli restano. Ed è un peccato.

Quando un server è sotto sforzo per l'eccessivo carico di lavoro le soluzioni possibili sono due: cambiare il server mettendone uno più potente, oppure raddoppiarlo. Nel mio caso la soluzione uno non mi entusiasmava, per cui sono ricorso alla soluzione due.

Mi sono clonato.

No, scusate, confondo sempre i tempi, mannaggia con questa macchina del tempo che funziona male, quella della clonazione è per il numero 598 di Delos.

No, la soluzione è stata quella di reclutare un nuovo direttore. O un condirettore, se volete. Ve lo presento: è Carmine Treanni. Lo avrete già conosciuto per la rubrica Fabbricanti di universi e per gli articoli pubblicati ogni tanto sul Corriere. Carmine è bravo, preparato, appassionato (come me) di fantascienza in tutte le sue forme: letteratura, telefilm, fumetti, cinema. Cosa meno diffusa di quanto si pensi. Quando gliel'ho proposto mi ha sepolto sotto una montagna di nuove idee, al che sono stato davvero sicuro di aver scelto la persona giusta.

Oggi in un certo senso esce il numero 98 di Delos, un numero in gran parte elaborato da Carmine, ma il vero lancio della "nuova gestione" avverrà col numero 99, in autunno. Quell'editoriale lo scriverà lui, così potrà presentarsi e spiegare come pensa di portare avanti questa sacra missione: riportare sugli scudi la più antica rivista online italiana.

Che i venti delle stelle ci siano propizi!

Il clou di questo numero è un eccellente speciale sugli X-Men, una delle più interessanti saghe fantascientifiche dei fumetti. Certamente nel mondo variegato dei supereroi è una di quelle più genuinamente fantascientifiche, perché non si limita a mettere in scena gente dai supermuscoli che mena più forte del normale (mi scusino i fan di Superman, poi a settembre quando esce il film di Superman ritratto tutto) ma esplora anche i risvolti sociali del fenomeno dei mutanti. Purtroppo l'ultimo film uscito non è la massima espressione delle potenzialità di questa saga, ma è comunque un buono spunto per parlarne. Tanto a fare giustizia ci pensa lo spietato Francesco Grasso, con la sua parodia nelle rubrica Sotto spirito.

Lo speciale ospita tra l'altro un'intervista a Chris Claremont, che non è il creatore della serie ma è senz'altro il creativo che l'ha rigenerata e resa adulta.

Non è tutto: nella sezione servizi ci sono un paio di novità: un articolo sulla fantascienza in Cina, e a breve arriverà un'intervista con Greg Bear.

Abbiamo anche un paio di racconti, uno di Monica Tessarin finalista al premio Robot e uno di Gianluca Milan: questa è una cosa particolare, perché questo racconto è in effetti la storia sulla quale è basato un concept album di un gruppo di progressive rock italiano, gli Imagin'aria. L'album si intitola come il racconto ed è appena uscito (per info vedere il sito www.imagin-aria.com).

Per il momento ci fermiamo qui, anche se magari nei prossimi giorni arriverà ancora qualcosa.

Buona lettura.