di Luigi Pachì e Silvio Sosio

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A volte, quando scompare un personaggio che ha avuto un ruolo importante nella nostra storia personale, nei nostri interessi, nelle nostre passioni, nella nostra evoluzione di individui, ci si sente come se una parte della nostra vita venisse archiviata, ci si sente quasi forzati a crescere, a dire addio a un periodo e a iniziarne controvoglia un altro che sembra più vuoto e più triste. Questa è la sensazione che abbiamo provato nel 1980 quando fu ucciso John Lennon, o nel 1992 quando morì Isaac Asimov, e che proviamo in questi piovosi giorni di aprile privati di Karel Thole. Una sensazione aggravata dal fatto che, se Lennon e Asimov per noi erano lontani come le stelle del cielo, Thole lo avevamo conosciuto e incontrato più volte.

Thole partecipava spesso alle convention, agli incontri del fandom, aveva molti amici nel mondo degli appassionati e se ne faceva di nuovi ogni anno. Un'amicizia che valeva ancora di più perché tutti sapevano che Thole era una persona speciale, molto di più di un illustratore, un vero artista, di quelli che riempiono le pagine - o almeno dovrebbero - dei libri di storia dell'arte. E su tutti aveva un potere particolare: se è vero, come è vero, che Urania è sempre stata per gli appassionati di fantascienza italiani il punto di partenza e, perché no, di riferimento - e proprio su questo numero parliamo di Urania col suo curatore, Giuseppe Lippi - Karel Thole, almeno per quelli della nostra generazione, ne è stato il catalizzatore emotivo, con quelle sue copertine evocative, surreali, intimamente fantastiche, che tanto spesso ti portavano a comprare il libro anche senza saper nulla del suo contenuto.

Oggi non c'è più Thole, e neppure Urania ha più il "cerchio rosso" che per tanti anni era stato riempito dai suoi disegni. E' finita un'epoca, un periodo della nostra vita si chiude. Negli ultimi anni la rivista mondadoriana non ha affidato le sue copertine a un unico illustratore, ma a diversi, che si alternano di numero in numero. Difficile quindi che uno di questi possa entrare nell'anima delle nuove generazioni di lettori come avevano fatto Thole o Caesar prima di lui. Di quest'epoca non verrà ricordato un solo nome, ma molti.

Uno di questi però sarà senz'altro quello di Maurizio Manzieri. Senza voler fare alcun confronto con Thole, soprattutto artistico, che avrebbe davvero poco senso. Manzieri lavora in modo completamente diverso, e affronta anche il mondo in modo diverso. E' simile, forse, l'entusiasmo, la voglia di partecipare. Oggi Maurizio Manzieri è l'artista italiano più noto a livello mondiale, insieme - forse - a Marco Patrito, che però negli ultimi tempi si sta rivolgendo a settori un po' diversi. Al suo attivo ci sono ormai parecchie copertine di Urania, ma anche copertine per la rivista inglese Interzone, per il bollettino della SFWA (l'Associazione degli scrittori americani, quella che assegna il premio Nebula), e proprio di questi giorni è l'uscita di un numero di Fantasy & Science Fiction, storica rivista americana: la copertina, di Manzieri, la vedete qui di fianco. E siamo solo all'inizio: chissà quali e quante nuove sorprese riuscirà a prepararci nei prossimi anni.

Questo ci ricorda che questi piovosi giorni di aprile, dopotutto, sono giorni di primavera, e che dopo ogni primavera che si rispetti vengono i giorni di sole dell'estate.

E forse non questa estate, ma magari la prossima o quella dopo, ci scommettiamo, saremo in spiaggia col nostro "libro elettronico" a leggerci su un monitor a cristalli liquidi nitido e brillante il numero 58, 68 o 78 di Delos. La rivoluzione dell'ebook ormai è pronta a stravolgere il mondo. Per chi volesse saperne di più, interessantissimo sarà il convegno sull'argomento che si terrà a Courmayeur dal 28 al 30 aprile, organizzato dall'Editrice Nord, con la partecipazione di grosse aziende come Microsoft e Adobe. Ne parliamo in questo numero, anche con qualche domanda al coordinatore del convegno, Gianfranco Viviani.

Il pezzo forte di Delos 55 è lo Speciale Robot e Androidi. Robot nella narrativa, nel cinema, nei fumetti, i robot di Asimov e quelli di Star Trek: li abbiamo guardati da tutte le angolazioni, purché fossero punti di vista fantastici. Godiamoceli così ancora per qualche anno, prima che comincino anche loro a entrare nelle nostre case in carne e ossa, pardon, in latta e bulloni.

Poi parliamo di Urania, parliamo di Thole - con qualche ricordo personale - e della Fancon 2000 di Courmayeur, dove speriamo di incontrare molti nostri lettori.

Per tutti gli altri, l'appuntamento è al mese prossimo su queste pagine.

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