a cura di

Vittorio Catani

Quando le radici

Rassegna storica della fantascienza italiana Introduzione


Ugo Malaguti Nato nel 1945 a Bologna, dove vive e lavora, Ugo Malaguti è tra i pochissimi che in Italia abbiano scelto di lavorare a tempo pieno per la fantascienza: testimonianza di una passione autentica, oltre che di un gran coraggio.

Scrittore, traduttore, curatore, direttore di collane, editore, Malaguti esordì sul n. 74 della storica rivista Oltre il Cielo, col racconto Sonno di millenni (1960). Le sue prime opere - alcune pubblicate con lo pseudonimo Hugh Maylon - si ponevano sulla scia dei romanzi di L.R. Johannis (al secolo Luigi Rapuzzi, uno dei fondatori della fantascienza italiana) e si ispiravano alla cosiddetta fanta-archeologia, filone molto seguito negli anni '50/60, narrante le gesta di visitatori dallo spazio nella preistoria.

Successivamente Malaguti entrò a far parte dello staff della edizione italiana di Galaxy, poi di Galassia (entrambe pubblicate dalla Tribuna di Piacenza), divenendone direttore all'uscita di Roberta Rambelli. Era il 1965, anno in cui vide la luce il suo primo romanzo di rilevo: Il sistema del benessere (Galassia n. 51), che suscitò notevole interesse e reazioni contrastanti. Esso si ispirava alla cosiddetta social sf, la "nuova fantascienza" che presentava satirici e corrosivi scenari di straripante consumismo, pubblicità invadente, corruzione politica, strapotere delle multinazionali (agguerriti alfieri di questo genere erano Frederik Pohl & Cyril Kornbluth, William Tenn, Robert Sheckley, Damon Knight). Numerosi anche i suoi racconti "sociologici", alcuni dei quali in collaborazione con lo scrittore e noto regista di fantascienza Luigi Cozzi.

Nel 1966 uscì, sempre su Galassia, il romanzo Satana dei miracoli, violento atto d'accusa contro i dogmatismi e l'utilizzo disumano delle tecnologie; certamente una delle prove migliori dell'Autore. Altre tappe essenziali furono i romanzi La ballata di Alain Hardy e L'odissea di Alain Hardy, entrambi del 1968 (nonostante il personaggio in comune si trattava di opere completamente diverse: la prima un'ulteriore, riuscita prova "sociologica", l'altro un divertente pastiche). Nel 1970, per i tipi della Libra Editrice - casa che lo stesso Malaguti aveva fondato nel '67 - uscì Il palazzo nel cielo, romanzo ricco di temi attingenti al sociale, alla religione, al mito; opera di grande impegno e fascino, benché talora la sua prosa mostrasse una certa ridondanza.

La neonata Libra, e il quasi contestuale addio alla casa editrice La Tribuna, comportò per Ugo Malaguti una svolta fondamentale: il lancio di una rivista, Nova Sf, e poi di varie collane di libri rilegati, il tutto per vendita diretta. Si trattava di un "salto" con evidenti lati oscuri ma anche con innegabili potenzialità: contatto costante e più immediato con i propri lettori; possibilità di pubblicare opere ritenute poco commerciali (ad esempio testi di fantascienza sperimentale, o di autori francesi); poter condurre un lavoro - specie su Nova Sf - di sistematica proposizione o di ripescaggio di grandi nomi, o di racconti e autori dimenticati, o sottovalutati, o troppo innovativi e 'diversi' per attirare altrove la dovuta attenzione; e last but non least, essere in grado di riservare sempre uno spazio agli scrittori italiani, anche nei momenti di maggiore chiusura del mercato (...e chi vi scrive ne sa qualcosa). Fu inoltre creato il Premio Nova (una delle prime iniziative del genere), che presentò nomi nuovi e diede maggiore notorietà ad autori emergenti, quali Vittorio Curtoni e Adalberto Cersosimo.

Ugo Malaguti (a destra) e Franco Enna Nel 1982 la Libra dovette chiudere i battenti; ma dopo pochi anni Nova Sf e le altre collane risorsero, nella medesima inconfondibile veste grafica, tramite la Perseo Libri. Oggi, dopo un trentennio, Ugo Malaguti continua a condurre con determinazione il suo personale discorso sulla fantascienza, vista non solo come genere narrativo ma come vero e proprio 'movimento di pensiero', portatore di nuovi valori, di una maggiore apertura mentale. Il vecchio amore è sempre la science fiction classica, benché non manchino mai nomi nuovi. Da segnalare anche iniziative quali la pubblicazione (in corso) dell'opera omnia di Clifford D. Simak, i grandi e illustratissimi volumi "enciclopedici" della Storia della Fantascienza, la collana Narratori europei di Sf, e la rivista Futuro Europa, diretta congiuntamente da Lino Aldani e Ugo Malaguti, dedicata a racconti e romanzi brevi di autori italiani e del Vecchio Continente, in particolare dei Paesi dell'Est.

Ugo Malaguti ha pubblicato 13 romanzi - ne abbiamo citato alcuni dei maggiori - e oltre quaranta racconti, tra i quali ricordiamo qui almeno Di alcuni delitti a Londra, Diritto di voto, Chi ha ucciso il pettirosso?, Ministero istruzione, Toreador, Cinque favole immorali, Verso il confine dell'aurora, e La Fenice.

La Fenice fu scritto nel 1977 e ha avuto numerose traduzioni all'estero. Come ha scritto lo stesso Autore, questa storia ha rappresentato per lui un momento particolare: il ritorno alla narrativa dopo anni in cui il lavoro di curatore-editore non gli aveva consentito altri spazi, e la possibilità di rielaborare l'evoluzione delle sue visioni e delle sue esperienze senza servirsi "delle storie e delle parole di altri, in assoluta libertà e indipendenza". Il risultato è un'opera diversa: riflessiva, situata in uno scenario di neve, silenzi, stelle, eternità; uno spaziotempo estremamente remoto che si riflette nel ritmo pacato, quasi musicale della narrazione, e nelle parole di Helios e Léanne, che ci narrano tra le righe di vaste trasformazioni e di sconvolgimenti, fino alla rivelazione conclusiva.


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