Robert J. Sawyer è considerato unanimemente tra i più interessanti scrittori di fantascienza degli ultimi anni. Vincitore di un Premio Nebula e finalista più volte allo Hugo, Sawyer riesce a contaminare i generi letterari, regalando al lettore romanzi di indubbio fascino. Ne sono un lampante esempio La genesi della specie (Hominids, 2002), vincitore del Premio Hugo 2003, e Mindscan, appena uscito in America in edizione paperback per i tipi della Tor Books.

La trama ruota attorno ad un classico tema: l’immortalità. Jake Sullivan ha truffato la morte: ha copiato la sua coscienza in un corpo di androide, liberandosi del suom corpo biologico. Il nuovo Jake presto troverà l'amore, quello vero, non quello che ha conosciuto quando il suo corpo era fatto di carne. Incontra la versione androide di Karen, una donna che riscopre insieme a lui tutte le gioie della vita, ora che non è più costretta a vivere in un corpo in deterioramento. Ma il figlio di Karen la cita in giudizio, sostenendo che il passaggio della madre in un corpo immortale, lo ha di fatto privato della sua legittima eredità. Anche Jake ha i suoi problemi con il suo corpo. La versione in carne e ossa di Jake, destinata alla distruzione sulla luna, ha preso degli ostaggi, richiedendo che gli vengano riconosciuti i suoi diritti come persona. Nell'aula di un tribunale e sulla superficie lunare, si decide il futuro dell’umanità.

Lo scrittore canadese è bravo nel rendere scientificamente plausibili le sue storie, ma anche nel saper presentare personaggi psicologicamente interessanti e ricchi di umanità.

Sawyer è conosciuto in Italia soprattutto per i romanzi Avanti nel tempo, perfetto mix di avventura ed estrapolazione scientifica e sociale, Processo alieno, originale legal thriller di stampo fantascientifico, La fine di un’era, incentrato sull’affascinante tematica della sorte dei dinosauri e il già ricordato La genesi della specie, tutti pubblicati da Fanucci Editore. Su Robot numero 44 è uscito anche un suo bellissimo racconto, Mikeys.