A qualche anno di distanza da Underworld e da Van Helsing, Kate Beckinsale torna ad indossare i panni da donna 'tosta' nella seconda avventura cinematografica della vampira in lotta contro i licantropi.

Dopo gli incassi del primo film e averne 'impalmato' lo sceneggiatore e regista Len Wiseman (a dispetto dell'ex compagno Michael Sheen attore peraltro morto come licantropo nell'Underworld originale), la Beckinsale torna in questo seguito più ricco sotto il profilo economico e produttivo, ma sempre altrettanto confusionario e povero di idee vincenti.

Vampiri e licantropi sono sempre in guerra, ma - andando ad esplorare meglio gli alberi genealogici - scopriamo che il pasticcio del primo film (i licantropi erano gli schiavi dei vampiri...) le cose si sono ulteriormente complicate con vampiri di sangue puro e quasi immortali.

Grazie ad un'intricata serie di flashbacks e ad una buona dose di panzane, Underworld rappresenta l'idea di evoluzione non tanto dei vampiri quanto di come un film mediocre possa avere un seguito alla stessa altezza: ovvero 'raso terra'...

Con una Kate Beckinsale inespressiva come al solito, Underworld 2 spinge l'acceleratore sul tono sexy della pellicola per un fantasy horror adolescenziale e privo di spessore.

Una pellicola inutile che per quanto innocua possa essere, rappresenta un exploitation intensiva ed irritante delle storie di vampiri. Con tanto di amplesso con il bel Scott Speedman (reduce dall'altrettanto inutile xXx 2) Underworld 2 è quasi fastidioso per il suo essere un semplice prosieguo che - come tutti i seguiti che sarebbe meglio evitare - si arrampica sugli specchi per fare di una storia ormai compiuta qualcosa di altro. La domanda è: 'che cosa?' Difficile dirlo. Questo film sembra essere un prodotto commerciale non particolarmente raffinato o riuscito, che nonostante la presenza di un grande attore come Derek Jacobi non riesce mai a decollare dal Deja Vu.  Vero è che alcune scene spettacolari e alcuni momenti più riusciti tentano ogni tanto di sollevare il film dalla piattezza, ma - si sa - è ancora troppo poco rispetto quelle che possono essere oggi le aspettative nei confronti del cinema di genere in grado di dare vita - lo abbiamo visto recentemente - a capolavori assoluti come V per Vendetta   e a film comunque interessanti quali Aeon Flux e Serenity.