Doppia sfida per Peter Jackson alla vigilia del lancio mondiale del suo remake di King Kong. Nello stabilire se sarà stato un successo oppure no il regista neozelandese dovrà da un lato competere con i paragoni che verranno fatti rispetto a un classico come il film di Cooper & Schoedsack del ’33, una vera e propria pietra miliare nella storia del cinema, e dall’altro vedersela con se stesso e con i risultati da lui ottenuti con gli incassi dei film su Il signore degli anelli, che costituiranno metro di paragone.

E' già online la nostra recensione, firmata da Marco Spagnoli (www.fantascienza.com/magazine/film/7180/): niente affatto positiva, dice tra l'altro "una pellicola che nonostante il dispiego di effetti speciali peraltro non sempre perfetti, soffre di una crisi di identità non volendo cambiare nulla rispetto alla trama originale se non dettagli che, però, nel contesto complessivo rendono la storia più pesante e meno riuscita".

Dall'estero invece i primi commenti dei critici cinematografici che hanno già visto il film appaiono decisamente positivi. D. Gordon su Newsweek ha scritto che si tratta di “una pellicola sorprendentemente tenera e persino toccante. (...) potrà forse essere indulgente, ma non è mai pretenzioso, e certamente mai noioso. Jackson ha reso omaggio al suo film preferito nel migliore dei modi: ricatturando il battito del suo eccitante escapismo.” J. Hiscock sul londinese Daily Telegraph ha scritto: "Artificioso e stereotipato in parti, eccitante e drammatico in altre, King Kong richiama sia Jurassic Park che Titanic. E come quei due film epici da record è destinato ad essere un grande successo." B. Bamigboye sul Daily Mail lo descrive come "uno splendido film che fa rimanere a bocca aperta: il blockbuster più divertente dell’anno." K. Maher sul Times ha commentato: "Che il King Kong di Jackson aggiorni l’ormai datato originale con spirito, cuore e umorismo è una piacevole sorpresa. Che lo faccia reinventando così il blockbuster d’azione, nella forma e nell'impatto emotivo, è niente di meno che un atto di alchimia cinematografica."

Già diversi commentatori hanno sottolineato che la pellicola dovrà perlomeno entrare nella classifica dei 10 film di maggiore incasso di tutti tempi per poter per essere considerato un successo. G. Macnab dell’Independent ha ricordato che il regista ha investito nel film 32 milioni di dollari di soldi propri per coprire i sovraccarichi di spesa e che "anche con Jackson che mette mano al proprio libretto degli assegni King Kong rimane un rischio monumentale”. Negli USA entrambi i critici cinematografici del New York Daily News applaudono senza mezze misure il film: J. Bernard lo definisce “il più eccitante ed emozionante film di mostri mai realizzato. Alla fine, e lo dico senza voler fare dell’ironia, ho riso ed ho pianto. È un film splendido." Il suo collega J. Mathews conclude che la pellicola "aumenterà ancora la reputazione di Jackson come il più visionario fra i cineasti che fanno cinema fantastico, restituendo l’Empire State Building alla sontuosa gloria del suo passato." Per K. Honeycutt dell’Hollywood Reporter “questo è cinema spettacolare al suo meglio, dove il regista è in sintonia con le emozioni della vicenda e con il suo amore fanciullesco per le avventure fantastiche.” Per T. McCarthy di Variety “quello che è sullo schermo è raramente meno che sbalorditivo.” Nella terra natia di Jackson R. Baillie scrive sul New Zealand Herald che il nuovo film del regista “è grande, bellissimo e brillante”. Puro campanilismo? Baillie nega, spiegando che “King Kong non è un grande film perché lo si vuol fare essere tale. È grande perché è divertente, senza tregua, romantico, scatenato, eccentrico e riverente, oltre che referente. (...) È grande perché dopo tre ore sai di volerlo rivedere ancora.”

Il nuovo King Kong esce in Italia il 16 dicembre.