Ehi, Gentry! Non devi mica battere tutto quello che dico!!! Allora me li scriverei da solo, i libri! Eccheccazz! Ricominciamo, avanti... Dave Bowman si risvegliò in una stanza d'albergo. Indossava ancora la tuta rossa d'astronauta, che spiccava incongrua in quell'ambiente dalle pareti candide d'intonaco e di stucchi. La sua capsula troneggiava tra il letto matrimoniale dalla testata di ferro battuto e l'ingresso del bagno dal pavimento di piastrelle. Il suddetto pavimento, valutò, aveva le dimensioni di 3.5x6 metri, e poiché ogni piastrella ricopriva esattamente venti centimetri quadrati, ne risultava un totale di centoottantaquattro piastrelle, non considerando quelle che ricoprivano il bordo della vasca da bagno e il water monumentale. In quel silenzio irreale, Bowman udì un respiro proveniente da oltre la soglia della stanza. Cautamente, applicò alla maniglia di ottone una coppia di momento 0.75 Kgm, spalancò la porta e passò nell'altro ambiente.

Assiso a un tavolo circolare dal raggio di 82.4 centimetri, un uomo di mezza età in vestaglia di flanella era intento a mangiare un kidney pie fumante. Per una descrizione più accurata dell'uomo e della pietanza, si veda la figura 2.1 e la ricetta riportata nell'Appendice A.

- Ma... io la conosco. - esclamò Bowman. - Lei è l'ingegner Floyd.

- Heywood Floyd. - confermò l'uomo di mezza età - Anch'io so chi è lei. L'ingegner David Bowman, pilota della Discovery.

- Dove ci troviamo? Cos'è questo posto?

- Non lo so con precisione, ma fanno un ottimo pasticcio di carne. E anche il bacon non è male.

Bowman si irrigidì. - Non siamo soli. Sento un altro respiro.

- Anch'io. - assentì l'altro - Andiamo a vedere.

Dietro un tramezzo c'era una seconda stanza da letto, del tutto identica a quella dove Bowman si era risvegliato. Disteso sulle lenzuola di raso, un uomo mostruosamente anziano dal volto incartapecorito li fissava con sguardo ebete. Aveva la pelle cadente, il colorito di una palla di neve, quattro peli sfibrati in testa, una gocciolina di bava al labbro e faceva veramente schifo.

- Chi è questa mummia? - si chiesero l'un l'altro Bowman e Floyd.

- Sono l'ingegner Arthur Clarke. - bofonchiò il matusalemme.

Scusate, ma il vecchiaccio maledetto si è addormentato sulla poltrona, e questa soddisfazione dovevo pur togliermela. D'altra parte, non se ne accorgerà mai: da quando ha cominciato a schiavizzarmi, non legge più neppure una riga di ciò che pubblica. Non parliamo di scriverla, poi... (Gentry)

Bowman e Floyd si guardarono perplessi. - Lei sa perché ci troviamo qui?

- Posso spiegarvelo io, signori.

I tre uomini si voltarono all'unisono verso l'ingresso. Una splendida ragazza in bikini era apparsa sulla soglia. Il suo minuscolo costume era formato da tre pezzi di stoffa, rettangolari e neri, del tutto simili al misterioso monolito che essi chiamavano TMA-1.

Esercizi (un punto a domanda, da sommare per la valutazione finale)

1) Sapendo che i monoliti hanno tutti dimensioni rigorosamente in rapporto 1:4:9, e sapendo che la sconosciuta ragazza indossa la quarta misura di reggiseno, il candidato calcoli la quantità totale di stoffa contenuta nel bikini.

2) Sapendo che la lucidità mentale di un essere umano medio decresce esponenzialmente con l'età, e sapendo che la produzione narrativa di A.C.C. si è mantenuta invece costante nel tempo, anzi è aumentata come numero di pagine, il candidato decida se:

a) i suoi ultimi libri sono delle ciofeche pazzesche;

b) il vero autore è qualcun altro;

c) sono corrette sia a) che b).

3) Ipotizzando che, tra diritti d'autore, riduzioni cinematografiche e consulenze varie, il vostro reddito annuale si aggiri sullo spirillione di sterline, e sapendo che l'imposizione fiscale nel Regno Unito è di circa 55 volte superiore a quella esistente nello Sri Lanka, il candidato spieghi, adducendo anche argomentazioni euristiche, che cazzo ci sta a fare ancora in quel cesso di Paese dove l'estate dura quindici minuti, il resto dell'anno c'è un nebbione fottuto e per di più ci sono anche le Spice Girls.

Capitolo 3

- Lei non è una persona reale. - accusò Floyd - E' solo una protezione dell'Entità che noi chiamiamo monolito. - Interessante. - replicò gentilmente la ragazza - Come fa a saperlo? L'altro sospirò. - Guardi, sono tre romanzi che bazzico avanti indietro per il Sistema Solare, e non ho mai visto donne tanto bone e tanto svestite. Non può essere vero.

- Ha ragione. - confermò Bowman - Si scopasse mai una volta, nei libri che scrive questo bacchettone.

- Non è vero! - protestò il vecchio incartapecorito - In 3001 si parla di sesso in modo molto esplicito, e in Rama II c'è un personaggio che è quasi una ninfomane.

- Io parlavo dei libri che ha scritto lei. - obiettò gelidamente Bowman.

- Lasciamo perdere queste sciocchezze. - tagliò corto Floyd. Si rivolse alla ragazza. - Dove siamo? Cosa volete? E perché lo volete proprio da noi?

- E' chiaro, no? - bofonchiò il vecchio - Il monolito vuole proseguire il suo esperimento sugli esseri umani, e ha bisogno di esemplari significativi. Noi tre siamo Ingegneri, la crema della nostra razza. Non è strano che siamo stati scelti... Vedrete, ci faranno ridiventare bambini, prototipi dell'Uomo Nuovo.

- Be', in effetti siete qui per una verifica del nostro esperimento. - ammise la ragazza - Vi abbiamo condotto in questo ambiente ricostruito a vostro uso e consumo, un ambiente che non esiste al di fuori del nostro pensiero...

- Be', già che c'eravate, queste sedie potevate pensarle un po' più comode. - protestò Floyd.

- Visto? - sputacchiò il vecchio, insistendo sul filo del suo discorso - Tra poco saremo di nuovo bambini.

La ragazza intrecciò le dita. - Siamo un po' in ritardo con i tempi del progetto. Voi capite, abbiamo sforato la timeline di un milione di anni, e i nostri finanziatori sono incazzati come delle biscie. Vogliono qualche risultato...

- E i Bambini dello Spazio? - balbettò il vecchio, con aria confusa.

- Piantala con questa storia dei bambini! - lo bacchettò Floyd - Sei proprio fissato! Poi ti lamenti quando ti prendono per pedofilo!

- Insomma, ci occorre qualche regalino da portare al prossimo Consiglio degli Azionisti, o saranno cazzi acidi per tutti. - proseguì la ragazza - Già qualcuno ci vuole mettere a novanta gradi, per la stronzata che abbiamo fatto su Europa.

- Intende il satellite di Giove che avete reso abitabile? - intervenne Floyd.