- Ho un'idea. - azzardò Korie.

- No. Io ho un'idea. - precisai io.

- Contattiamo il comando e chiediamo al computer tattico di fare lui il calcolo della scala gerarchica.

- Stronzate! - ribattei - Vi dico io cosa facciamo: chiamiamo il cervellone della base, e ordiniamo a lui di fare il conteggio dei punti di gerarchia...

- ...e comunque Schillaci è il più grande giocatore del mondo! - aggiunsi.

- No! - sbottò lui - Schillaci è il più grande giocatore del mondo!

- Qui HARLIE. - mormorò alla radio la voce dell'elaboratore centrale.

- Siamo in ascolto. Chi di noi ha ragione?

- Ehm... - fece HARLIE - Ho aggiornato la classifica ATP degli ufficiali in servizio. Voi due avete esattamente 234 punti. Entrambi. Siete allo stesso livello.

- E allora? - chiedemmo in coro, costernati.

- Allora comandate entrambi. - suggerì HARLIE.

Io e Korie ci guardammo pensierosi.

- Be', si può fare. - commentammo alla fine.

Puntammo le armi. - Su, gente: togliamo di mezzo queste fogne rosse.

Fu un gioco da ragazzi.

D - Cosa dicono gli Chtorran dopo aver conosciuto il direttore di Delos?

R - Burrrp!

3 - Il verme del mattino ha l'uomo in bocca.

Al sicuro nel rifugio di schiumaref, Check Paones e Angels catalogavano il materiale raccolto durante la giornata. La seconda coppia di civili, con cui non avevo ancora avuto modo di parlare (non che me ne fregasse un kudzu, comunque) si ripuliva nel piccolo bagno da campo. L'uomo, che aveva una faccia da mandrillo, si era acceso un sigaro puzzolente e lo succhiava con voluttà tra le labbra carnose. E, nel frattempo, teneva gli occhi porcini fermamente puntati sul culo rotondo della sua compagna.

- Chi sono quei due, Jonathan? - chiesi.

Korie sedette al mio fianco. Sentii uno "sguesh" soffocato. Guardai, e mi resi conto che si era seduto su una merda viscosa e semiputrida di canconiglio. Non osai dirglielo.

- Un certo Tintus Brass. - rispose, scrollando le spalle - Un regista. Lei... non mi ricordo, ma è una sua attrice.

Sputai, centrando con lo scaracchio una macchia di kudzu a trenta passi di distanza. L'addestramento Mode serviva, dopotutto.

- Io due giornalisti, tu due del cinema... - mormorai - Cos'è, anche loro vogliono filmare un documentario sugli Chtorr?

- Può darsi. - fece lui - Credo che siano specializzati sugli animali. Ho sentito lei commentare "In fondo è come con i pitoni. Sono solo più grossi."

- Be', almeno non sono pazzi come i miei due teste d'uovo... - Gli raccontai cosa Check Paones e Angels mi avevano detto. Lo vidi irrigidirsi.

- Cosa c'è, Jonathan?

- Be', i tuoi due civili non sono mica fessi. Hanno buone domande. In effetti anch'io vorrei sapere...

Rimasi sbalordito. - Che kudzu c'è da sapere? Noi bruciamo i vermi. E siamo i più bravi. Cos'altro ci serve?

Lui scosse la testa. - Ma tu non ti chiedi mai che succede, Jim? Che succede veramente, voglio dire?

- In che senso?

- Voglio dire, sono cinque anni che va avanti questa stronzata coi vermi e le altre bestie fetenti di Chtorr, e io ne so meno che all'inizio. Non ci dicono niente, non ci spiegano un kudzu, ci mandano a combattere e basta. Perché fanno così?

- Ma è logico. - sbottai io - Noi siamo soldati, il nostro compito è proprio quello: combattere e basta. Non te l'hanno insegnato, all'addestramento Mode?

- L'addestramento Mode? - chiese lui - Non è quella boiaccata dove ti spiegano come metterci tutta una giornata per non fare un cazzo?

- Esatto. E' stato inventato dai dipendenti dei ministeri di Roma. Ti assicuro che funziona.

Lui fece cenno di lasciar perdere. - Jim, ci sono un sacco di stranezze, in questa kudzu di guerra. Ma le possiamo solo intuire, sentirle a livello di pelle. E' come se avessimo il riflettore puntato addosso e non potessimo vedere niente di quello che avviene oltre il cerchio della luce.

Schiacciai un cimice spugnosa che cercava di infilarsi sotto il mio colletto. - Ah, capisco cosa ti angoscia... tu pensi che la nostra sia una sottile metafora della condizione minimalista degli umili militi che in ogni tempo e luogo duramente pugnano senza poter innalzare gli occhi e l'anima dal fango della trincea?

- Credo di avere una cimice spugnosa nelle mutande. - commentò lui.

- Lo so, fanno rimpiangere le vecchie, sane piattole.

Lui tirò su col naso. Sembrava in vena di confidenze. - Sai Jim, dopo che mi hanno tirato fuori da quella cazzo di isola, ho passato tre settimane nell'ospedale militare di Oakland...

- Ah! - esclamai, eccitato - Hai conosciuto Jessica, l'infermiera? Quella che fa i pompini a tortiglione?

- No, stava nella corsia accanto. - mormorò lui, col tono di chi da lunga data si è rassegnato - Il mio infermiere si chiamava Omar e pesava duecento chili.

- Che domanda stupida... - commentai, mentre l'unico piccione ancora in vita nel raggio di trecento chilometri gli cagava in testa.

Lui non si interruppe neppure per pulirsi. - Comunque, fuori dalla finestra c'era un sit-it permanente di pacifisti. Figli dei fiori, hippies, quella gente lì, insomma...

- Teste di kudzu! - imprecai d'istinto - Degenerati comunistelli senza palle! Se fosse per loro, staremmo tutti a ballare nudi nel Branco, a trombare allegramente e a cantare in coro canzoni di Bob Dylan mentre i maledetti vermi rossi marciano nelle nostre città e si mangiano i nostri bambini! Per fortuna ci siamo noi, sul muro, a difendere col nostro fucile la Nazione, la Democrazia e il Libero Capitale.

- Jim...? - azzardò lui.

- Che c'è?

- Ti ho messo alla prova. Lo sapevo che avresti reagito in questo modo. Hai ripetuto esattamente le stesse parole che sono venute in mente a me.

- E' naturale. Siamo soldati dei Santissimi Stati Uniti D'America.

- Si, ma... ti rendi conto che sono stronzate? I rossi che si mangiano i bambini? Andiamo... Abbiamo una fraseologia da anni cinquanta! Questa è una situazione da anni cinquanta! Tu hai persino un cognome da anni cinquanta!

Strinsi gli occhi. Cominciavo a intuire qualcosa.

- Dove vuoi arrivare, Jonathan?

Lui scosse la testa. - Ci comportiamo tutti come maccartisti paranoici. Io non ne posso più. Io voglio sapere. Voglio capire.

Avevo capito anch'io. Tardi, ma avevo capito. Lentamente, molto lentamente, tolsi la sicura al fucile.

- Ce l'abbiamo fatta! Abbiamo le risposte!

Io e Korie ci voltammo sorpresi. Check Paones e Angels sventolavano eccitati i loro nastri registrati. Erano raggianti.