David Gerrold, a cui Delos ha dedicato un articolo qualche tempo fa, non è ancora un "mostro sacro" come i suoi colleghi ormai allineati in bella mostra sullo scaffale dei vasetti "sotto spirito". E' un autore giovane, vivace, già affermato sceneggiatore di Star Trek e inventore di almeno due famose saghe di SF militare, la saga dello Star Wolf e quella, appunto, degli Chtorran. Certo, non può essere ancora definito una colonna portante della fantascienza anglosassone. Ma questo non lo mette al riparo dai denti affilati della nostra satira. E non è detto che sia un male: la satira, come si sa, oltre a essere un canale sfizioso e intrigante in cui incanalare la cattiveria intima (link consigliato: www.bastardidentro.it) di molti umoristi o presunti tali, può anche essere un mezzo per far conoscere temi e autori che per altri versi il lettore potrebbe respingere. Questo mese Sotto Spirito sceglie di indossare appunto questa veste. Non che il bravo David abbia bisogno del nostro risibile contributo, intendiamoci, ma se anche un solo lettore di questa rubrica restasse colpito e incuriosito al punto da comprare un libro degli Chtorran... be', per noi sarebbe senza dubbio un successo.

Ma ora basta: il buonismo dev'essere sempre dosato col contagocce, ne va del nostro buon nome di perfidi. Caro David, porgi le guance e preparati a essere schiaffeggiato, irriso e beffeggiato. Ci hai dato materiale a sufficienza, e non potevamo proprio perderci questa succulenta occasione.

A te, e a tutti voi appassionati, buona lettura, e "in bocca allo Chtorr".

C'era una volta un vermone lungone lungone

di David Gerrold

1 - Rosso di sera, bel verme si spara.

Gli Skorpion aprirono i portelli e ci catapultarono sull'obiettivo con la delicatezza di un'operazione d'emorrroidi eseguita col lanciafiamme. Chiunque altro ci avrebbe tirato le cuoia, ma nella mia squadra, è ovvio, non avevo ammesso nessun mollaccione, così dopo l'impatto ci ricomponemmo senza fiatare e in pochi secondi raggiungemmo le posizioni assegnate. Io reingoiai il rene destro che mi era uscito dall'orecchio, sputai il testicolo del sergente Zymph che avevo azzannato per resistere al dolore, presi il binocolo e me lo incollai al viso per esaminare la situazione. L'infestazione Chtorran aveva quasi raggiunto le porte della città. La kudzu rossa ricopriva gli alberi come domopak in una fiera del precotto. Gli arbusti erratici vagavano ai bordi della statale come puttane in attesa di clienti, portandosi dietro il loro tradizionale carico di cimici spugnose, nettapipe, pollicini, fibule, succhiacazzi, vermigli, nastrigli, poltigli, gigli e navigli, gorpi, porpi, morpi, torpi e lorpi. Come al solito, mi chiesi a quale mentecatto avessero assegnato il compito di battezzare le forme di vita dell'ecologia Chtorran. Era veramente da non credere...

Non c'erano vermi in giro. Neppure canconigli. Forse erano già tutti ospiti a cena degli abitanti dei dintorni. Con gli autoctoni nel ruolo di pietanza. Le dita mi prudevano sul grilletto. Sparai una raffica di milleduecento colpi autocercanti all'uranio impoverito contro i segnali stradali. Così, giusto per scaricare la tensione.

- Jim? - la voce di Lizard mi raggiunse all'auricolare. - Sei pronto per le istruzioni?

- Orecchie dritte e cazzo duro. - assicurai - Come sempre.

- Allora ascolta. Alle coordinate Alpha Bravo troverai la squadra scientifica a cui dovrai fornire appoggio.

- Negativo, Liz. - replicai - Siamo già ad Alpha Bravo. E non si vede un kudzu.

- Prova allora a Beta Mediocre. - suggerì Lizard.

- Bingo, Liz! - esclamai, regolando il binocolo - Li ho trovati. Cosa devo farci?

- Solita roba, Jim. Porta quei teste d'uovo a spasso, e bada che i vermi non ci facciano colazione.

Ero deluso. - Tutto qui?

- Potresti avere dei problemi con la squadra B, Jim.

- Squadra B? Che diavolo è la squadra B?

- C'è un'altra missione in zona. - spiegò Lizard - La comanda il capitano Korie.

- Jonathan Sfigato Korie? - ripetei, sbalordito - Ma non aveva tirato il calzino l'anno scorso, giù a Shaleen?

- La sua nave era affondata, è vero, ma lui si è salvato. E' rimasto sei mesi su un'isola deserta, senza cibo né armi. Lo hanno trovato che viveva con una foca. L'aveva anche nominata sergente.

- Non lo voglio con me, Liz. - protestai - E' uno iettatore!

- Niente da fare, Jim. Esegui gli ordini.

Pur contrariato, annuii e chiusi la comunicazione. Il rotocarro aveva ormai raggiunto il bunker dove ci aspettava la squadra scientifica. Saltai giù dal blindato e andai incontro alle teste d'uovo. Erano due, un anziano e uno più giovane. Avevano telecamere, microfoni e tutta l'attrezzatura collaterale. Il grilletto riprese a prudermi.

- Il capitano Mac Carthy? - chiesero i due dementi. Volevo dire i due civili. Errore comprensibile.

- James Edward Mac Carthy - confermai - Voi chi siete?

- Alexander Check Paones. - si presentò il più giovane - E lui è il mio collega Peter Angels. Spero che lavoreremo bene insieme.

Feci una smorfia. Secondo lo zio Ira, chi ti dice una cosa del genere sta già puntando il tuo posteriore.

- Siete giornalisti? - sibilai, incredulo.

- Divulgatori scientifici. - precisò il demente.

- E volete veramente andare in mezzo ai vermi con teleobiettivi e microfoni a giraffa? - esclamai, allibito - Che diavolo pretendete di scoprire?

I due risposero all'unisono con estrema dignità. - Chi lo sa? Magari quello che i lettori attendono invano dopo essere stati presi per il sedere da ben quattro romanzi: da dove vengono gli Chtorran, come hanno fatto ad arrivare sulla Terra, chi li comanda, se sono intelligenti, e come hanno fatto a scatenare le attuali deviazioni psicologiche nella specie umana.

Li fissai ostile. - Voi due siete davvero pericolosi.

D - Che differenza c'è tra uno Chtorran e un assessore per i lavori del Giubileo?

R - Lo Chtorran, a un certo punto, si sazia.