Sempre fortunato, il prode Iain: non solo le sue opere godono di uno straordinario successo (nelle librerie inglesi i suoi libri vanno via come il torrone a Natale), non solo viene tradotto e pubblicato nei più remoti angoli del mondo (si dice che si possano trovare suoi romanzi finanche a Tor Pignattara), ma perfino io (natalizio come non mai) sono incapace di trovare nel suo scrivere un minimo appiglio per la mia tradizionale satira al vetriolo.

Lo confesso: io ammiro Banks. E' probabilmente l'autore che ho sempre sognato di diventare: uno che si diverte un casino ad adoperare la parola scritta; uno che, quando non trova il vocabolo adatto, non si fa scrupolo a inventarne di nuovi. Uno scrittore che sprizza intorno energia creativa come sudore; uno che se avesse un euro per ogni idea originale potrebbe dare l'elemosina a Berlusconi.

Nato e cresciuto nella tradizione humour-SF inglese (alla Douglas Adams, per intenderci), Banks è un autore capace di dosare ironia, erudizione scientifica e rigore narrativo in una miscela scoppiettante, sempre godibile, impegnata quando vuole, mai minimamente noiosa.

Per gli scellerati che non abbiano mai letto nulla del grande Iain, i suoi più noti romanzi (La mente di Schar, L'impero di Azad, La guerra di Zakalwe, L'altro universo) danno tutto un nuovo significato al termine "Space Opera". Ambientati nel più remoto futuro, hanno a comune l'invenzione narrativa della Cultura, una superciviltà (o meglio "raggruppamento pan-razziale") avanzatissima, diffusa sull'intera Galassia e dai poteri quasi illimitati.

Ma, attenzione: non si tratta affatto di un "serial" di romanzi. A differenza di molti autori che creano un'ambientazione e poi vi riciclano polpettoni a puntate finché durano gli assegni dell'editore, Banks è riuscito negli anni a sfornare storie autoreggenti (sorry per la definizione da collant, Iain), intriganti e talmente dense di concetti, spunti e innovazioni da rischiare quasi il collasso gravitazionale.

Come prendere in giro un simile gigante? Un compito davvero improbo. Be', per non deludere l'amato pubblico, qualcosa siamo riusciti a inventare. Buona lettura, dunque, di questo "pastiche Banksiano", e a risentirci nel prossimo millennio.

La Cultura ce l'ha dura.

(di Iain Banks?)

La nave, la UGC Non si vede un cazzo di niente in questo buio fottuto, era un vascello di classe MisterMagoo del Clan Astrocuriosi, appartenente alla Quinta Flotta dell'Elench Telefon-Zetetico. La sua missione era quella di andare laggiù dove nessuno era mai giunto prima, che ce l'avessero mandato o meno. Nella terza stiva anteriore della nave, l'eresiarca Broat Lyne Schiparse Xatile Treheberriss dam Iphetra VI giocava a scarabeo con le lettere del proprio nome. Il suo avversario (il suo spazzolino da denti personale, dotato di un cervello prostetico-fotonico e quindi definito entità senziente secondo gli standard della Cultura) era in vantaggio 92 a 35. - E con questo chiudo la partita. - gongolò lo spazzolino, sistemando le tessere.

- BACETAODCS? - Broat strabuzzò gli occhi - Che cazzo vuol dire BACETAODCS?

- Mi stupisci, Bro. - lo canzonò lo spazzolino - Non conosci il net-galattico essenziale? E' l'acronimo di Bando Alle Ciance E Torniamo A Occuparci Di Cose Serie.

L'uomo si levò in piedi furibondo. - Questo è un imbroglio! Te lo sei inventato!

- Senti chi parla. - ribatté il suo avversario - E il tuo SAS, allora?

- Salutami A Soreta. - si difese l'uomo, imbarazzato.

- Non ce la puoi fare con me, Bro. - ridacchiò lo spazzolino - Ho uno zintillione di sinapsi più di te.

- Ah sì? - ringhiò l'uomo - Allora andiamo: ti sei guadagnato una promozione.

Lo spazzolino si dibatté preoccupato, mentre Broat lo portava di forza in bagno. - Che... che vuoi farmi?

- Sei sprecato per i miei denti. Ho deciso di darti un impiego più consono alle tue capacità. D'oggi in poi pulirai il cesso.

- Non sai perdere, Bro.

L'uomo tentò di sollevare la tavoletta del water, ma questa gli oppose resistenza.

- Apriti, cesso. - ansimò.

Il sanitario, una entità senziente di classe PozziGinori a topografia automotivata, deangulò [Nota della Traduttrice: non so che diavolo significhi, ma è bellissimo!] un rotolo di carta igienica interopassivo direzionale e sospirò. - Di nuovo con questa storia, Bro? Perché non cerchi di crescere, una volta o l'altra?

L'uomo scosse la testa esasperato. - Mi avete rotto. Adesso vi faccio a pezzi tutti e due.

Afferrò il porta-accappatoio con aria minacciosa. Ma l'attrezzo, una entità senziente di classe Bassetti a vaiolatura di flusso, lo prevenne.

- Ehm, Bro... - azzardò - Mi spiace interromperti, ma devi recarti in Sala Comando. La Nave ha bisogno di parlarti.

- La Grande Paranoica in persona? - commentò l'uomo, stupito - Caspita, dev'essere qualcosa di grosso. Be', gente, continuerò con voi più tardi.

Afferrò con un balzo l'elevatore isotopico e si fece effettorizzare sul ponte superiore. Già che c'era, l'elevatore (un'entità senziente di classe Beghelli) gli aggiustò la riga dell'acconciatura e lo operò sommariamente di emorroidi. Broat prese nota di smantellarlo a colpi di microbombe al plasma di classe ViSpiezoInII.

- Che succede, vecchia matta? - esordì l'uomo.

- Qualcosa di strano, Bro. - la voce della UGC era sintetizzata da un uffettore dolby-surround, un'entità senziente di classe CazzoComePompaQuestoBasso.

- Cosa?

- Ho intercettato un messaggio che circolava sulla fibra iperspaziale. Mi incuriosiva, così ho provato a decifrarlo.

- E... ? - chiese l'uomo, vagamente interessato.

- Il risultato è stato sorprendente.

- Sarebbe?

- Ti trascrivo il risultato della decifrazione.

Broat fissò depresso il lungo tabulato a mimesi autoprogressiva che si svolgeva con affettazione sulla plancia.

- Non si potrebbe averne un sunto?

- Il solito analfabeta. - sibilò il tabulato, che era un'entità senziente di classe StampamiAdAghiRoventiCheGodo - Leggimi e zitto.

- Non parlavo con te! - replicò gelido l'uomo - Dimmi almeno di che si tratta, vecchia matta!

Il tono della Nave era enigmatico. - Apparentemente, di una CSS tra due UGC e una VSG. Ma è SMSSS.

- QAHRIC! - disse Broat.

- Uh?

- Questi Acronimi Hanno Rotto I Coglioni. - chiarì l'uomo.

- Ops, capisco. Volevo dire: sembra una Comunicazione Sub Spaziale tra due Unità Generali di Contatto e un Veicolo Servizi Generali. Ma è Sempre Meglio Stare Sul Sicuro.