Da quando Steve Jobs è tornato alla Apple le sue presentazioni, al pubblico o alla stampa, i famosi "keynote", sono un evento imperdibile. E sempre, dopo aver trascinato il suo pubblico riuscendo a far apparire un grande passo avanti per l'umanità anche dettagli minimi (come il fatto di produrre iPod anche di colore nero oltre che bianco...), quando ormai l'evento si avvia alla conclusione Jobs se ne esce fuori con la battuta "one more thing", come dire "ah, ancora una cosa". E solo allora spara la bordata più grossa. Accadde nel 1998 quando presentò il primo iMac, che ebbe un successo straordinario, nel 2001 quando presentò l'iPod, ed è accaduto l'altroieri notte quando ha presentato il nuovo servizio di vendita dei telefilm su internet.

Durante quella serata Jobs aveva presentato il nuovo modello di iMac, il nuovo iPod in grado di eseguire i video, il nuovo software che trasforma l'iMac in un media player (con tanto di telecomando con soli sei tasti, messo a confronto con gli orgiastici telecomandi Microsoft da 46 tasti), la nuova versione di iTunes, il software jukebox di Apple per Mac e Windows. Tutti prodotti di grande impatto che saranno protagonisti nella stagione natalizia. Eppure il posto d'onore è stato lasciato a questo nuovo servizio, che è appena agli inizi e non rappresenterà certo una grossa voce di bilancio per Apple. Il che significa che Jobs e il suo management si rendono perfettamente conto delle potenzialità di questo nuovo settore.

I programmi messi in vendita su iTunes Music Store - solo negli Stati Uniti - sono cinque, tutti di proprietà della Disney ("I know these guys..." ha detto Jobs sogghignando) con la quale Apple, grazie proprio a Jobs (CEO della Pixar) ha un rapporto privilegiato. Si tratta dei due serial di maggior successo del momento, Lost e Desperate Housewives, del nuovo serial fantastico The Night Stalker e di due sitcom per ragazzi, The Suite Life e That's So Raven. Oltre ai telefilm sono in vendita anche i corti della Pixar e migliaia di videoclip musicali.

I telefilm vengono venduti al prezzo di 1,99 dollari l'uno, a una risoluzione - piuttosto bassa, in effetti - di 320x240 pixel, che è la risoluzione dello schermo del nuovo iPod. Sono compressi in MPEG 4 o col nuovo codec H.264, e protetti dalla copia con il sistema Fairplay già usato per la musica. In particolare, i video possono essere usati su un numero massimo di cinque computer diversi, non possono essere masterizzati su dvd o cd, ma l'utente ne diventa proprietario: insomma, non hanno scadenza e potranno essere visti e rivisti all'infinito.

A differenza di altre soluzioni, che prevedono l'uso di sistemi di condivisione della banda, come quella in sperimentazione alla BBC o quella che sta studiando Microsoft, i video acquistati sull'iTunes Music Store vengono scaricati direttamente dal sito Apple, e naturalmente possono essere riscaricati a piacere nel caso andassero perduti. Un telefilm di circa 45 minuti richiede circa lo stesso tempo di scaricamento di cinque album musicali. Poihcé un album pesa circa 50 mega, si può supporre che i file pesino circa 250 megabyte. Anche se a bassa risoluzione i video sono quindi di ottima qualità, visto che sfruttano algoritmi di compressione estremamente efficienti come l'H.264 e che comunque la dimensione del file non è stata ridotta al massimo.

I video possono essere visti sullo schermo di qualsiasi computer dotato di iTunes, compreso ovviamente il nuovo iMac, oppure sul video da due pollici del nuovo iPod, o ancora, collegando il computer o l'iPod, sul televisore di casa.

Dove possono essere acquistati? In USA, ovviamente, c'è l'offerta completa. I telefilm sono disponibili solo lì, mentre i video musicali e i corti della Pixar sono disponibili anche in Canada, Giappone e nei maggiori paesi europei (UK, Germania, Francia). In Italia, Spagna e altri paesi al momento non è disponibile nessun video, se non i gratuiti "video podcast", alcuni dei quali sono anche molto divertenti.

Il motivo di questa disparità ovviamente è dovuto a questioni di diritti. Apple aveva impiegato due anni di lavoro per riuscire ad aprire i negozi online per la vendita di musica in Europa, dove era necessario districarsi in un labirinto di leggi e di enti diversi. Immaginiamo che per quanto riguarda i video e soprattutto i telefilm la strada sarà ancora più in salita.

Una buona notizia c'è, però: proprio ieri il parlamento Europeo ha approvato per la creazione di una licenza unica europea per la vendita della musica online. Chissà che presto non arrivi qualcosa del genere anche per film e telefilm.