Un sorriso malgrado tutto

Le notizie che giungono mentre batto queste righe sono tutto fuorché adatte a suscitare buonumore. Tuttavia, consapevole che nei frangenti tristi un aiuto a distrarsi è sempre benvenuto, tenterò comunque di strapparvi un sorriso presentando una rivisitazione umoristica dell’universo Star Trek. Alcuni lettori mi hanno recentemente fatto notare che, tra gli ormai numerosi vasetti “sotto spirito” della collezione delosiana, ancora neppure uno è stato riservato alle mitiche avventure della celeberrima nave spaziale Enterprise. Pur riconoscendo la correttezza di tale appunto, ho tergiversato non poco prima di decidermi a colmare la lacuna. Ciò a causa di una forte sensazione di inadeguatezza, dato che la mia conoscenza del mondo Trek è poco più che superficiale (specie se penso ai megaesperti colleghi di Delos che mi circondano, gente capacissima di abbozzare in tre secondi l’organigramma completo della flotta della Federazione pelapatate compresi, o di citare a memoria il titolo dell’unico episodio televisivo in cui si intravede una macchia di ragù sul polsino destro dell’uniforme di Spock). E poi, ammettiamolo, il compito non è agevole: il bersaglio è talmente ampio che davvero non è semplice scegliere dove colpire. La serie originale? The Next Generation? Deep Space Nine? Voyager? La novelization? I sequel? I prequel? Next Voyager Nine? Enterprise GT? Enterprise Z?

Alla fine, la scelta più corretta (credo) mi è stata suggerita dalla programmazione domenicale di La 7. Qualche giorno fa la suddetta (e benemerita per l’encomiabile attenzione al mondo SF) rete televisiva ha infatti ritrasmesso il mitico lungometraggio Star Trek VII - Generazioni, immortale (sic!) film in cui per la prima volta i protagonisti della serie originale comparivano fianco a fianco dei loro degni successori di The Next Generation.

Due piccioni con una fava, ho pensato subito. Ecco spiegato perché il falso d’autore che state per leggere si configura come una parodia demenziale (e feroce come sempre, ovvio) della suddetta pellicola targata 1994 e diretta da David Carson. Scongiuro i generosi trekkies italiani (i cui raduni talvolta ho frequentato, cogliendo tra l’altro una sana auto-ironia cui in questo frangente mi appello) di non prendersela, e auguro a loro (ma anche ai non appassionati del genere) buona lettura. E buon anno: speriamo che il 2005 inizi meglio di come termina il suo sciagurato predecessore..